Del: 6 Giugno 2007 Di: Redazione Commenti: 0
Oooh, il tema principale di questo inizio 2007 si è rivelato essere il bullismo. Dopo l’Emergenza Stupri di quest’estate, quando sembrava che improvvisamente tutti gli stupratori del mondo si fossero ritrovati in zona Stazione Centrale per trasformarla in una novella Sodoma di perversione e abominio, ora pare che da un giorno all’altro i nostri adolescenti si siano trasformati in piccoli mostri, picchiatori malvagi e razzisti.
Ma fermiamoci a riflettere un attimo. Io ricordo che ai miei tempi le cose non erano molto diverse. Alle Elementari ricordo distintamente dei miei compagni prendere in giro un bambino di colore chiamandolo “cioccolatino”. Alle Medie risse e pestaggi, se non erano all’ordine del giorno, poco ci mancava. Al Ginnasio una volta ero al McDonald’s di corso Vercelli (Vercelli, notare bene), e un gruppo di zarri più grandi mi hanno preso a calci in culo perché non volevo lasciare il mio posto a sedere. Mio padre mi ha raccontato che anche ai suoi tempi succedevano le stesse cose; e mio nonno idem.
Allora dove sta la linea di confine che separa ciò che avveniva ieri e l’oggi?
Ah aspettate, c’è effettivamente una differenza colossale: ai tempi non c’erano videofonino e YouTube. E dunque le mamme non dovevano andare a frignare sui tiggì nazionali, video alla mano, di quanta ingiustizia ci fosse nel mondo. Prima ce ne si poteva tranquillamente fottere, era più comodo: “guarda, Luigino ha un occhio nero…mah, sarà caduto dalla bicicletta!”
E intanto, parafrasando Tomasi di Lampedusa, più le cose sembrano cambiare, più nella realtà non cambiano affatto; se ne parlerà ancora per un po’, poi la notiziona ormai avariata sarà sostituita da carne fresca, buona per gli incassi.
Vogliamo scommettere su un infanticidio?
Davide Bonacina
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