Del: 23 Novembre 2008 Di: Redazione Commenti: 2

In aumento il numero di “sbattezzati”: da internet scaricati oltre 30.000 moduli per non far più parte della chiesa cattolicaForse anche per questo nel 1986 è nata l’Uaar, Unione Atei e Agnostici Razionalisti, associazione che oltre a tutelare la libertà di religione, è fra le poche a battersi anche per la libertà dalla religione.Una delle iniziative di maggiore successo è stata l’introduzione del, così detto, “sbattezzo”. Ne abbiamo parlato con Massimo Redaelli, dottorando di ingegneria e membro del circolo milanese dell’Uaar.

Innanzitutto cos’è lo sbattezzo, quali sono i suoi effetti e come fare ad ottenerlo?

Dal 1999 il garante della privacy ha concesso, ai battezzati che lo desiderano, la possibilità di far annotare nei registri della parrocchia la volontà di non far più parte della Chiesa Cattolica. Gli effetti sono la scomunica latae sententiae, ossia senza che debba essere pronunciata, e quindi l’impossibilità di essere testimone di nozze o di battesimo (sarebbe in effetti abbastanza ridicolo), e di ricevere l’estrema unzione. Lo sbattezzo si ottiene inviando una raccomandata alla propria parrocchia.Gli effetti spirituali, sostanzialmente la cancellazione del peccato originale, sono invece ineliminabili. Per chi non crede di essere colpevole per una mela o altro frutto proditoriamente mangiato da Adamo, questo non dovrebbe essere un grosso problema.

E’ proprio questo il punto: chi, comprensibilmente, non crede nella dottrina della Chiesa, che bisogno ha di sbattezzarsi? Non potrebbe semplicemente continuare a non credere?

In Italia il Vaticano esercita, di fatto, un potere temporale. Questo avviene perché la Chiesa può vantare un altissimo numero di presunti cattolici, calcolati in base soprattutto al numero dei battezzati (che supera il 90%). Quanti di questi sono realmente credenti? Molto meno. Quanti poi si sentono vincolati all’insegnamento di Santa Madre Chiesa? Quasi nessuno, specialmente tra i politici che difendono i “veri valori”.Immagini se tutti quei battezzati che hanno abbandonato la Fede o sono contrari al potere temporale della Chiesa, si sbattezzassero: i cardinali che vogliono dettare l’agenda politica avrebbero vita molto più difficile. Per questo l’Uaar parla di “bonifica statistica”.

Non sarà magari vero, come cantava ironicamente Giorgio Gaber, che “la Chiesa si rinnova per salvar l’umanità”, ma va riconosciuto che ha fatto notevoli passi in avanti per restare al passo coi tempi. Da dove deriva tutta questa ostilità nei confronti della Chiesa d’oggi?

Sicuramente la situazione negli ultimi decenni è molto cambiata. Pensi che nel ’58 il vescovo di Prato insultò dal pulpito due coniugi che avevano scelto di sposarsi col rito civile, definendoli “peccatori e pubblici concubini”, negando poi i sacramenti a loro e ai loro genitori. Oggi i due si sarebbero fatti una bella risata, ai tempi invece persero gran parte della loro clientela (erano commercianti), vennero insultati e addirittura il marito fu malmenato. Denunciarono l’alto prelato, ma ottennero solo un risarcimento simbolico, che fece però parlare il Vaticano di “deriva laicista”, fino all’assoluzione in appello.Tutto ciò oggi non sarebbe più possibile. Ciò non toglie che in Italia governi di sinistra non riescano ad approvare leggi morbidissime sulle unione civili, mentre in paesi cattolici come la Spagna addirittura la destra, vincendo, si sarebbe limitata a cambiare nome al matrimonio gay.Non parliamo poi dei fondi statali che vanno ad ingrassare un’istituzione già ricchissima: in tempo di dichiarazione dei redditi vale la pena spendere due parole sull’8 per mille. Forse non tutti sanno, infatti, che quella quota di imposta di chi non esprime una preferenza (la netta maggioranza) viene comunque riscossa. Queste poi sono ripartite in base alle preferenze espresse dagli altri contribuenti. Ovviamente la Chiesa batte Valdesi, Testimoni di Geova e pochi altri, accaparrandosi circa mezzo miliardo di euro “senza preferenza”. Come se non bastasse, lo Stato utilizza buona parte dei fondi ad esso destinati per il restauro di edifici di culto. A livello personale mi aveva poi spinto ad aderire all’Uaar la vicenda di Piergiorgio Welby (malato terminale di sclerosi deceduto poco più di un anno fa, al quale non vennero concessi i funerali religiosi, richiesti dalla moglie cattolica, per aver scelto di morire mediante eutanasia. ndr): non capisco come una credo personale, irrazionale e soggettivo, possa condizionare la vita di altri.

Va bene, ma parliamoci chiaro: non sarà certo un gesto, lo sbattezzo, che a molti pare una goliardata, a cambiare questo stato di cose.

Certo non spero che quel 70% di italiani non praticanti decida di sbattezzarsi. Ciò non toglie che il fenomeno ha ormai una certa rilevanza: dal nostro sito, www.uaar.it, sono stati scaricati oltre 30.000 moduli appositi. A livello nazionale poi, si sta organizzando una grande manifestazione di sbattezzo collettivo in ogni città. Si trovano informazioni all’indirizzo www.uaar.it/milano.

Un’ultima domanda: molti parlano degli atei come di sacerdoti della non fede, come integralisti della laicità, in tutto simili a preti e imam. Cosa risponde?

Non credere, come è evidente, è ben diverso dal credere. Chi crede, a torto o a ragione, ritiene di non aver bisogno di prove oggettive per dirsi certo della sua Fede. Non sorprende questo porti agli integralismi: trovo molto difficile un dialogo tra chi esprime due certezze contrapposte basate su fumose esperienze personali, senza appigli oggettivi.L’atteggiamento di chi non crede è ben diverso: egli non è affatto certo che Dio non esista, ma semplicemente constata come non ci sia alcun buon motivo per credere nella sua presenza reale. Coerentemente rispetta le convinzioni intime e personali delle altre persone, ma pretende che queste non influiscano sulle leggi che devono valere per tutti.

Filippo Bernasconi

Redazione on FacebookRedazione on InstagramRedazione on TwitterRedazione on Youtube

Commenta