Del: 12 Marzo 2010 Di: Redazione Commenti: 34
Il consiglio di Facoltà di Scienze Politiche ha apporvato l’istituzione di un Garante degli studenti. Questa figura, molto diffusa all’estero in varie declinazioni, costituirà un punto di riferimento “in casi di disservizi in merito a problemi didattici, di organizzazione, di scarsa informazione e in caso di comportamenti inadeguati di uffici o singole persone”. Una sorta di “ufficio reclami” che si preoccuperà di dare ascolto ai disagi degli studenti e di far sì che i loro esposti vadano a buon fine. Al momento il progetto è sperimentale, tra un anno si deciderà se rendere questo ufficio permanente in base alle segnalazioni pervenute in questo arco di tempo.
Abbiamo intervistato Angelica Vasile, principale promotrice del progetto, rappresentante degli studenti in Consiglio di Facoltà per Sinistra Universiatria ed eletta al Comitato Pari Opportunità della Statale (http://www.unimi.it/ateneo/26311.htm).

Perchè secondo te si sente la necessità di tale figura? Quali sono le funzioni che non possono essere coperte, per esempio, dal Preside di Facoltà?
Perchè io l’ho sentita. Come la maggior parte dei progetti, l’idea nasce da un’esperienza personale. Mi è capitato di imbattermi in situazioni di violazione dei diritti dello studente e ho sentito la necessità di parlare con qualcuno che mi consigliasse come agire, nel rispetto natuaralmente dell’anonimato. Questo è un aspetto molto importante. L’anonimato della parte lesa deve essere assolutamente garantito, per tutelare la parte lesa da ogni eventuale ritorsione.
Deve essere una figura che prima di tutto ascolti, e in secondo luogo agisca affinchè il reclamo vada a buon fine. Una funzione di ascolto, indagine e verifica.
E’ notoriamente risaputo che in tutti gli ambienti in cui esistono squlibri di potere, come nei rapporti di lavoro o di studio, esiste la possibilità che si verifichino degli abusi.
Per quanto riguarda il Preside di Facoltà, ha già tantissimi compiti. Sicuramente non sarebbe così efficace come una figura preposta a questo preciso compito.

Puoi citare alcuni esempi di atenei esteri o nazionali in cui è già presente questa figura?
Dall’indagine che abbiamo condotto è emerso che si tratta di una figura presente in svariate forme in molti Atenei nazionali e esteri. In alcunii paesi europei per esempio è chiamato Harassment Office, come nelle Università di Oxford e Cambridge, e spesso non è un’unica persona bensì un ufficio concepito come supervisore delle attività. Negli Stati Uniti (ad esempio University of Missouri-St.Louis) e in alcuni paesi europei come Olanda, Germania e Svezia è denominato Ombudsman, mentre ad Harvard ed in altri Atenei americani viene definito Assistant of Dean e garantisce la regolarità della procedura dei reclami degli studenti.
Lo spunto maggiore per il nostro progetto però l’abbiamo tratto da realtà più vicine, in particolare abbiamo fatto riferimento al Regolamento della Facoltà di Ingegneria Industriale (Politecnico di Milano) per quanto riguarda l’istituzione della figura; mentre per la nomina, ci siamo ispirati al Regolamento della Facoltà di Psicologia dell’Università degli Studi Milano-Bicocca.

Come è ricaduta la scelta sul dr. Pierluigi Lamberti Zanardi?
Il professore soddisfa i due requisiti che abbiamo giudicato fondamentali: da una parte la conoscenza della realtà universitaria: chi meglio di un docente può avere famigliarità con l’ambiente accademico? D’altra parte, essendo in pensione, è super partes, fuori da qualsiasi logica di potere. Su questo punto abbiamo insistito molto, chiedendo espressamente che la scelta non ricadesse su un docente in carica. Poi c’è un terzo aspetto: il Dr. Zanardi si offerto di svolgere questa attività a titolo gratuito.

E’ stato difficile ottenere l’approvazione del progetto?
Decisamente si. C’è stato un lavoro approfondito di ricerca e di analisi per capire come la figura fosse prevista e regolamentata negli altri atenei, e poi il lavoro di ricerca dei consensi. Quest’ultimo è stato paradossalmente più facile con i docenti piuttosto che con le altre liste studentesche che, secondo me, hanno rappresentato i loro interessi politici e non quelli degli studenti. Alcuni docenti invece ci hanno addirittura aiutato nel lavoro di ricerca. Hanno capito l’importanza della figura, della cui esistenza presso altri atenei erano già informati.

E’ prevista un’evoluzione, in futuro, di questa figura?
Si. Consisterebbe nell’affiancare alla figura del Garante un ufficio che si occupi esclusivamente di molestie sessuali, in particolare che il “Codice di condotta contro le molestie sessuali nei luoghi di studio e di lavoro”, pomosso dal Cpo ed entato da poco in vigore, sia rispettato.

Secondo te le altre facoltà trarranno ispirazione da questo vostro progetto? Lo consederi “esportabile” anche fuori da Scienze Politiche?
Si. La facoltà di Lettere e filosofia si sta già muovendo in questa direzione. I rappresentati hanno già istituito uno sportello di reclami accessibile on line, che è già un primo passo in direzione di una maggior tutela dei diritti degli studenti. So che anche l’interfacoltà di Mediazione linguistica si sta muovendo in tal senso. Quindi si, il progetto è assolutamente “esportabile”. Anzi, con il Cpo sto lavoarndo per redigere un documento che preveda l’istituzione della figura del Garante per tutte le facoltà.

Il Prof. Lamberti Zanardi riceve il giovedì, dalle 16.30 alle 17.30, previo appuntamento via e-mail (pierluigi.lamberti@unimi.it)

a cura di Laura Carli

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