Del: 19 Marzo 2010 Di: Redazione Commenti: 1

Mentre aspettiamo l’Expo 2015 Milano Vulcano Febbraio16 si trasforma cambiando velocemente aspetto. Per qualche anno bisognerà avere pazienza e sopportare i cantieri aperti che ostacolano la mobilità e il traffico cittadini. Tra i vari lavori, a creare più disagio sono sicuramente quelli per la linea della metro 5. Tutta la zona nord che comprende Viale Zara, Viale Marche, Viale Fulvio Testi e Viale Sarca è da evitare negli orari di punta. Anzi, è da evitare più o meno sempre.

Chiuso Viale Zara, tutte le auto si riversano in altre piccole vie che non reggono il traffico, e il nervosismo cresce tra le code. La metro aprirà nel 2012. Ancora due anni di incazzature. Mesi prima dell’apertura dei cantieri sono stati distribuiti volantini a tutti i residenti della zona, tracciando i cambiamenti dei flussi di entrata ed uscita dalla città in modo da evitare ingorghi e possibili incidenti. Fortunatamente non sono stati registrati incidenti, ma per il traffico non c’è soluzione. Puntualmente la zona 9 di Milano si riempie di auto, a tal punto che conviene lasciarla lì e riprenderla il mattino dopo, proseguendo a piedi.

Sembra che il comune abbia capito solo negli ultimi due anni le potenzialità e la comodità di una città ben servita dalle linee metropolitane. Infatti sono previste altre 2 linee, incredibile ma vero. Come avrà notato l’attento lettore, abbiamo 3 linee e si sta preparando la linea 5. Il salto di numero non è dovuto ad un errore, ma al fatto che esiste già un progetto per la linea 4 (S.Cristoforo Fs- Aeroporto Lainate). E anche uno per la linea 6 (Bisceglie – Viale Tibaldi). I tempi di realizzazione sono relativi, siamo di fronte più ad un’utopia che alla realtà.

Forse conviene prendere altri mezzi: negli ultimi tempi il comune ha promosso il bike sharing con il supporto dell’ ATM. Ci hanno illuso parlandoci di nuove piste ciclabili, e il risultato è scadente. Ci sono dei percorsi che sono ancora più rischiosi che starsene fermi in mezzo alla strada. Un esempio è la pista ciclabile Loreto-Monte Rosa, dove, tra interruzioni, lavori in corso e parcheggi selvaggi, è impossibile pedalare al sicuro. E’ da cambiare, prima di tutto, nuovo-gestore-trasporti-milano_articleimagela mentalità dei milanesi: abbiamo una città costruita completamente in pianura, la bicicletta deve essere il mezzo del futuro, ma per adesso si pensa solo a costruire macchine più grosse e inutili. Muoversi a Milano resta in questo modo difficile, soprattutto per gli universitari che non hanno la propria sede in Festa del Perdono, facilmente raggiungibile da due linee della metro. Un esempio lampante sono i ragazzi di Via Noto (traversa di Via Ripamonti), costretti ad inseguire ogni giorno il mitico tram 24, del quale tutti potrebbero raccontare un aneddoto avvenuto nelle ore di massimo affollamento durante il periodo di lezione. La beffa finale per loro è il fatto che il progetto della Linea 6 prevederà una fermata proprio in Via Noto!

Per eludere il traffico bisognerebbe volare. E qualcuno ha trovato una soluzione molto simile: un ingegnere e un geologo, Massimo Grecchi e Goffredo Muggiati, stanno dando vita ad un progetto che ha dell’assurdo. E’ una funivia lunga diciotto chilometri che percorre la città da Linate alla Fiera a Rho, con tanto di piloni (alti una novantina di metri) e giardini pensili per abbellire le stazioni (130 metri di altezza). Costo totale del progetto? Novecento milioni di euro! Forse è solo una voce sparsa per l’etere, eppure il sito esiste e sembra serio, con tanto di percorso e fermate : http://www.altaviamilano.it/ Resta solo da immaginare le reazioni dei milanesi, soprattutto di quelli che aprendo le finestre vedrebbero passare una funivia sopra la testa. Non ci resta che prendere sci e scarponi e fermarsi alle “collinette di S.Siro” sperando in una bella nevicata. Almeno si spera che lì non ci sia traffico.

 

Daniele Colombi

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