Del: 8 Gennaio 2014 Di: Gemma Ghiglia Commenti: 3

La mostra Van Gogh Alive è uno spettacolo notevole. Una vera “esperienza”, come dice il sottotitolo, nel mondo del grande pittore olandese.

van gogh alive (1)

 

Non si tratta semplicemente della proiezione dei suoi quadri su grandi schermi di tela ma di una combinazione unica di immagini, suoni, musiche e naturalmente colori. Tutto ciò è reso possibile dal sistema Sensory4 che incorpora 40 proiettori ad alta definizione, una grafica multicanale e un suono surround come quello delle sale cinematografiche. E così porta in vita i disegni dell’artista: un treno scorre lungo i muri della Fabbrica del Vapore, le stelle punteggiano la notte a tempo di musica, uno sparo mette in fuga i corvi sul campo di grano.

L’esibizione si focalizza, com’è giusto che sia, sui dipinti e i disegni dell’olandese, ma non tralascia la sua vita privata: sui pannelli viene proiettata la fitta corrispondenza tra Vincent, il fratello Theo e la sorella Wil. Estratti di queste lettere aiutano a capire sia il fragile equilibrio mentale dell’artista e l’emozione dietro alle sue opere sia le sue teorie sul colore, il disegno, l’arte in generale.

van gogh alive (2)

Van Gogh Alive è un’esposizione molto riuscita e credo sia dovuto a tre fattori principali: la scelta dell’artista, l’interattività della mostra e soprattutto la sua novità. Infatti le opere di Van Gogh, così espressive —in modo particolare i paesaggi e i dipinti colorati–si prestano molto meglio a questa impresa che non i ritratti e i lavori statici di tanti altri artisti (penso che una mostra del genere possa essere riservata solo a impressionisti e affini). Inoltre, l’ambiente interattivo, che dà un ritmo davvero piacevole a tutta l’opera, rende la mostra attraente anche per chi di solito si annoia al solo pensiero di mettere piede in un museo.

E qui arriviamo al punto più importante, perché non si tratta di un museo, non si tratta di una mostra, si tratta di qualcosa di nuovo: l’esibizione è l’opera stessa. È un tutt’uno di dipinti, proiezioni, spettatore e artista. Temo però che come ogni novità potrebbe risentire del tempo: c’è un motivo se Marina Abramovic cambia concetto ad ogni performance e se Body Worlds ha avuto il successo che ha avuto; per sfuggire a quel “been there, done that”, non devono ripetersi. È così che mi piace pensare a questa esibizione —unica, come Van Gogh.

Gemma Ghiglia
@g_ghiglia

 

VAN GOGH ALIVE
6 dicembre 2013 – 9 marzo 2014

Milano, Fabbrica del Vapore
Via Procaccini 4 – 20154
www.vangoghalive.it
Aperto
tutti i giorni dalle 10 alle 20, giovedì e sabato dalle 10 alle 23

Biglietti
Adulti 12 euro
Ridotto Under 18, studenti, over 65, disabili* 10 euro
Dipendenti Comune di Milano, Provincia di Milano e Regione Lombardia 10 euro

Gemma Ghiglia
Classe 1990, studentessa di Relazioni Internazionali. A metà strada fra Putin e la Rivincita delle bionde.

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