Del: 12 Marzo 2014 Di: Maria C. Mancuso Commenti: 0

Ogni riferimento ad amiche esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente casuale.

Ragazze, avete mai avuto un’amica un po’, come dire, socievole?
Una di quelle amiche che quando entra in discoteca perde completamente la testa —e l’unica cosa che perdete voi invece è proprio lei, che si aggira per il locale come una leonessa affamata tra decine di gazzelle, tutte (sì, proprio tutte) desiderose di farsi sbranare?
Quell’amica che prova i ragazzi come fossero T-shirts il primo giorno dei saldi estivi e poi si sente in dovere di darvi dei consigli: come lavarli, come asciugarli, come stirarli…

E voi, ahi voi, siete stufe vero degli appuntamenti che si concludono troppo spesso in maniera così terribilmente deludente?
Siete seccate di aver seguito senza risultato uno per uno i consigli della regina della savana, e niente, nessuno scempio di sangue, neanche un brandello per voi, solo la fame e l’autostima al di sotto delle zampe, pardon, dei tacchi?

Vi svelerò un segreto: potete buttare nel cestino tutti i consigli provenienti dalla giungla. Nell’era di internet a risolvere i problemi ci sono loro: le app.
Seguendo il nuovo trend, potete rottamare la vostra vecchia amica e prenderne una nuova, infallibile in fatto di uomini: Lulu (in inglese “chicca”, “perla” ma anche “schianto”) dove “Sex and the City sposa Facebook”, disponibile per Android e iPhone, scaricabile gratuitamente dal sito http://company.onlulu.com/.

Il programma funziona in maniera molto semplice: ogni ragazza dopo un appuntamento inserisce anonimamente un commento ed una votazione che va da 1 a 10 al profilo del ragazzo con cui è uscita, corredato di nome, cognome, foto e caratteristiche particolari. Queste ultime non si riferiscono solo al carattere e all’aspetto ma anche, e soprattutto, alle prestazioni sessuali.
A questo scopo vengono utilizzati dei particolari hashtag: #AinAnatomy, #WillWatchRomComs, #LoserFriends, #NoGoals, #EnergizerBunny, #KissableLip, #GonebyMorning.
I più popolari sembrano essere: #WillActSilly, #AlwaysPays, #CleansUpGood, e #EpicSmile.
Attenzione però, solo le donne possono dare dei voti e solo dopo aver compiuto 17 anni. I ragazzi o le under 17 che proveranno a recensire, saranno facilmente scoperti dal sistema – che utilizza le informazioni del profilo Facebook.

A questo proposito, passando dal faceto al serio, eccoci di fronte alla questione che i social network ci impongono di affrontare: la tutela della privacy.
E’ giusto pubblicare dei giudizi su fatti così privati?
Certo, è vero che i ragazzi che non si sono iscritti a Lulu non possono risultare e quindi neanche essere recensiti —ma quanto sarà difficile creare un profilo falso del nostro amico?
E’ anche vero che la piattaforma di solito viene adoperata per fare dei complimenti: l’app ha sicuramente fatto la felicità di tanti uomini, di colpo ritrovatisi con la fama di #Sexual-Panther con votazione 10/10.
Ad ogni modo tuttavia, usando l’account di Facebook, l’app viene a conoscenza delle informazioni personali, sebbene teoricamente le impostazioni private vengano rispettate.

Attenzione però: Felippo de Almeida Scolari, ventottenne brasiliano, ha scoperto inaspettatamente di aver ricevuto un misero 7.7 dall’amante di una notte, la quale aveva inserito degli hashtag che gli avevano rovinato la piazza: #CheaperThanBreadandButter, #Doesn’tCallTheNextDay e #ShouldComeWithAWarning .
Non avendo mai dato il permesso a Lulu di utilizzare le proprie informazioni, l’uomo ha fatto causa agli ideatori dell’app chiedendo come risarcimento una somma di circa 11 mila dollari.
Fortunatamente per lui, la legislazione brasiliana garantisce la tutela della privacy in materia di intimità, vita privata, onore ed immagine. E aggiungerei giustamente, visto che i brasileiros devono dar conto della loro reputazione: si posizionano al secondo posto nella classifica dei migliori amanti al mondo, preceduti dagli spagnoli e seguiti dai nostri italiani.
Ragazze, obiezioni a riguardo?

Maria C. Mancuso
@MariaC_Mancuso

Maria C. Mancuso
Scrive di agricoltura, ambiente e cibo. Mal sopporta chi usa gli anglicismi per darsi un tono.

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