Del: 11 Marzo 2014 Di: Stefano Colombo Commenti: 0

Il 25 maggio è la data delle elezioni amministrative a Bovisio Masciago (MB). Ma questo non è molto importante. Meriterebbero invece più rilevanza le elezioni europee, che si terranno proprio lo stesso giorno di quelle di Bovisio Masciago (MB).

Non sembra pensarla così il Partito Democratico, che alla preparazione delle due campagne elettorali sta dedicando più o meno la stessa profondità. Da quando la nuova segreteria si è insediata, si è tenuta ben a distanza dagli affari quotidiani di Bruxelles. Qualche esempio: diversamente dagli altri Paesi, le liste dei candidati PD non sono ancora state presentate ufficialmente e nulla lascia sperare che lo saranno prima del 25 Aprile quando saranno presentate quelle delle amministrative di Bovisio Masciago (MB).

Tra gli europarlamentari PD regna uno sconforto quasi fatalistico. Il neosegretario Renzi aveva delegato i rapporti con i deputati continentali a Federica Mogherini, responsabile nella nuova Segreteria Nazionale alla Politica Estera Europea, che però in questi mesi si è vista a Bruxelles quasi quanto la delegata del partito democratico norvegese quindi ben poco, visto che la Norvegia non è nell’Unione e il partito democratico norvegese nemmeno esiste. I suoi contatti via telefono, posta elettronica o cartolina con gli europarlamentari PD sono stati risibili, tardivi e poco costruttivi, mentre per coordinare un gruppo parlamentare serve una mano costante e forte specie in un partito che si spappola appena qualcuno lo tira da destra, da sinistra o altro. Ciononostante è stata promossa a più alti incarichi la poltrona di Ministro degli Esterie non è dato sapere quanto tempo avrà da dedicare agli europarlamentari del proprio partito.

Si dirà, forse Renzi si incaricherà lui stesso dei rapporti con il parlamento UE, sentendo l’importanza dell’istituzione europea e del momento storico, vorrà tenere di persona il polso al proprio eurogruppo: potrebbe corroborare questa ipotesi l’abolizione del Ministero per gli Affari Europei nel nuovo governo da lui presieduto. Ipotesi affascinante, ma ad essere sinceri poco plausibile: Renzi ha messo piede per la prima volta a Bruxelles solo il 6 Marzo, dopo tre mesi secchi di segreteria, per ”battere i pugni sul tavolo dell’Europa”(?). Prima, non risultano contatti degni di nota tra il segretario e la truppa eurodemocratica di stanza a Bruxelles/Strasburgo.

Insomma, la parola chiave è trascuratezza. La sensazione è che la segreteria voglia impostare una campagna elettorale europea tutta italocentrica.

Mi spiego meglio. Si parte dalla premessa che i voti per l’Europa si prendono in Italia; quindi si imposta una campagna elettorale tutta incentrata su slogan che nel Belpaese tirano forte ”Battiamo i pugni sul tavolo dell’Europa!” e si lascia la brigata europarlamentare a sbrogliare le proprie matasse per i fatti propri tanto è quattro anni che sono lassù, avranno capito come fare o no?

Non è una teoria del tutto campata in aria: infatti a livello elettorale potrebbe pure pagare, rosicchiando qualche voto all’elettorato grillino ed euroscettico in generale, sempre goloso di prese di posizione decise quando non antieuroanticastantibanche.

Questa però dovrebbe essere la linea del partito solo a livello esterno, mentre all’interno lontano da orecchie suscettibili armate di tessera elettorale il tema Europa dovrebbe essere posto come prioritario e da esaminare in ogni suo angolo. Il partito dovrebbe avere una chiara visione d’insieme della situazione ed essere pronto e preciso ad intervenire in ogni evenienza particolare.

Ma è difficile fare qualcosa quando nemmeno si pensa a cosa fare. Tutto ciò può rivelarsi pericoloso. Tra sei mesi comincerà il nostro semestre di presidenza del Consiglio dell’Unione Europea (lo so che non sapete come diavolo funziona, perciò vi rimando qui, alla voce ”istituzioni”) e non si potrà certo andare là a ”battere i pugni sul tavolo” se non altro perché del tavolo ne saremo a capo. Non solo: il PD avrebbe potuto ambire ad esprimere il capogruppo parlamentare in seno al PSE, visto che ne è tra le forze principali, e invece l’Italia è tra le poche nazioni a non averne avuto uno; ma con questo modo di fare superficiale avranno difficoltà a convincere i loro compagni stranieri a votare la loro proposta.

A proposito di compagni stranieri: sta emergendo la lista-giornalista Syriza del greco Tsipras, non lontana da uno sfacciato ”sorpasso a sinistra”. Il PSE invece pone come candidato alla guida della Commissione (cos’è la Commissione? Ria-aprite sopra) il tedesco Schultz, personaggio di grande caratura politica e morale, non foss’altro perché è stato sfottuto da Berlusconi in una memorabile seduta a Strasburgo in cui gli diede del kapò. Probabilmente, complice i movimenti euroscettici e altri simpatici intralci, il centrosinistra sarà costretto alle larghe intese pure in Europa e Schultz dovrà digerire una convivenza con l’algido popolare belga Van Rompuy. I laburisti inglesi muoiono dalla voglia di lasciarlo a piedi e di non schierarsi ufficialmente, mentre la popolarità del socialista Hollande in Francia è ai minimi storici.

Insomma, avanti tutta. Voglio lasciarvi con l’inno dell’Unione Europea, che è un inno all’ottimismo: [youtube]http://youtu.be/mljMWKCowNk[/youtube]

Stefano Colombo

Stefano Colombo
Studente, non giornalista, milanese arioso.

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