Del: 4 Ottobre 2014 Di: Francesco Floris Commenti: 0

Domande complesse necessitano di risposte complesse: la recente escalation di violenza in Medio Oriente datata 2000 a.C. troppo spesso dà adito a reazioni sbigottite nell’opinione pubblica occidentale, abituata da decenni di quieto vivere a considerare dramma la perdita di un animale domestico.
Per fornire un senso all’attualità della politica internazionale e cercare di comprendere le dinamiche in gioco vi forniamo una guida ai principali gruppi terroristici che operano in quel lembo di terra dimenticato dal Dio cristiano, delle loro efferatezze e della loro storia.

ISIS

Gruppo indipendentista sardo originario di Carbonia-Iglesias che ha trovato nei deserti iracheni un habitat consono alle proprie esigenze d’addestramento e nella guerra santa un pretesto per portare a compimento la più nobile guerra sarda.
Tagliagole di professione armati di serramanico basano il sostentamento del gruppo sull’immersione delle pecore nei pozzi di petrolio, pratica da cui deriva la famosa espressione “pecora nera del jihadismo islamico”.
Considerano il maiale un animale impuro e, contrariamente a quanto predica la leggenda della propaganda occidentale, organizzano grigliate per depurare il pianeta da cotanta sporcizia, al grido orwelliano di “Alcuni animali sono più succosi degli altri”.
Dopo anni di vani sforzi congiunti da parte di un contingente militare internazionale per stanare e eliminare l’Isis, un pool di epidemiologi assoldati dalla Nato ha stabilito che il gruppo si estinguerà naturalmente nell’arco di 20-30 anni per il dilagare della gotta.
Obiettivi sensibili in Occidente: gli stabilimenti Rovagnati e la stube di Giuliano Ferrara – parola di Francesco Amadori.

ISI

Nati da una costola del terribile Ici, poi Imu, Tares e infine Tasi, l’Isi è una coalizione di statalisti sanguinari che vogliono depauperare il mondo a suon di imposizione patrimoniale.

La tecnica di combattimento di Isi consiste nell’edificare un numero improponibile di villette a schiera, solai, cantine e grattacieli sui quali applicare i coefficienti di moltiplicazione dei dati catastali stabiliti dal Comune di Roma, al fine di garantirsi elevati profitti nei decenni.
I loro peggiori nemici sono Silvio Berlusconi, i nullatenenti, le prime case e lo Stato d’Israele, che con la propria operazione umanitaria di pace denominata “Tempesta di fuoco, sangue e polvere” si propone di minare alla radice la base imponibile del temibile gruppo terroristico.

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IS

Voce del verbo to be, terza persona singolare, presente, indicativo.
Fondato nel 1066 da una folta combriccola di linguisti anglosassoni sparpagliatisi successivamente nei diversi angoli del globo.
Disorientano il nemico utilizzando la forma di cortesia “del lei” in inglese, e quando questi si volta alla ricerca di un terzo interlocutore, lo immobilizzano, lo incappucciano e lo conducono in un campo di rieducazione lessicale in territorio latino – fino a quando il sequestrato non padroneggerà con grazia una lingua decente.
Celebre la sonata che i Beatles dedicarono all’Is nel 1970 – Let it is – in aperta polemica con la Regina Elisabetta II per l’uso sconsiderato dell’infinito al posto del congiuntivo.

I

Rete di cellule terroristiche indipendenti e non comunicanti fra loro, costituite da un solo membro iper agguerrito e preparato sotto il profilo logistico-militare, che per entrare in azione attende da secoli gli ordini di una cellula madre inesistente.

Il pericolo sta nella capillarità: potrebbe essere il vostro innocuo vicino di casa, il Papa o potreste essere voi stessi e in ogni caso non lo sapreste.

Proprio per questa peculiarità che gli studiosi del fenomeno definiscono “a sua insaputa”, nel gergo dei servizi segreti l’I viene spesso associato a Claudio Scajola – il quale ha però fatto sapere di essere stato contattato a sua insaputa, il che ne dimostra inconfutabilmente l’appartenenza.
Se ne conclude che il livello d’allerta è zero ma non è di questa opinione l’intelligence americana, che infatti scheda maniacalmente i profili social e le telefonate di ogni singolo individuo nato dopo il 1905, nella vana speranza di trovare elementi che mettano in pericolo la sicurezza nazionale.
Il Pentagono ha fatto sapere di voler sbloccare ulteriori fondi a bilancio per estendere le proprie ricerche sugli organismi unicellulari come i miceti, le uova e gli attivisti di Futuro&Libertà.

IS-CHIA

Capitani in rovina di imbarcazioni affondate al largo del Giglio, nascondono i propri tratti somatici dietro l’abbronzatura e comunicano fra loro attraverso idiomi sconosciuti e lingue creole che rendono arduo il compito degli esperti in codici militari.
L’organizzazione dell’Is-chia maschera le proprie attività illegali dietro apparenti centri termali per anziani che in realtà fungono da basi di addestramento per la terza età; così mentre l’Interpol blocca ai gate di mezzo mondo giovani arabi barbuti dall’aria sospetta – che sono semplicemente dei borsisti destinati al MIT di Boston – il Califfato dell’Is-chia coltiva i propri sogni egemonici al riparo da sguardi indiscreti, arruolando innocui e insospettabili vecchietti romagnoli coi reumatismi che prima o poi colpiranno in Occidente, nel loro luogo prediletto – le casse dei supermercati.

IS-LM

Manipolo di integralisti neokeynesiani sui quali scarseggiano le informazioni.
L’Intelligence statunitense sostiene la loro pericolosità nel breve periodo mentre nel lungo periodo è probabile che saranno tutti morti.

IS-TAT

Si nascondono dietro la contabilità nazionale, ma secondo l’Istat l’Is-tat conta più del 65% dei terroristi presenti sul nostro territorio, 7 su 10 degli arruolati negli ultimi cinque anni al netto dei bisestili, e la tendenza evidenziata dal grafico 3.4 del Protocollo Nazionale Sicurezza a pag. 647 mostra come dal 1978 il fenomeno non si arresti nemmeno dinnanzi alle festività natalizie.
Sono numerosi ma innocui: non azzeccano mai un obiettivo.
Il loro peggior nemico è l’aritmetica, per questo ricevono la solidarietà dell’intera opinione pubblica internazionale.
Il livello d’allerta si colloca al settimo grado del trentasettesimo percentile.

Ora che il mondo del terrorismo panislamico vi è più chiaro potete tornare a fabbricare bombe in garage per sentirvi più sicuri.

Francesco Floris
@Frafloris

Photo Credits: motifake.com

Francesco Floris
BloggerLinkiesta
Collaboratore de Linkiesta.it, speaker di Magma, blogger.

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