Del: 8 Novembre 2014 Di: Francesco Floris Commenti: 0

Il Ministero degli Interni, per bocca del suo attuale inquilino pelato pro tempore (inquilino pro tempore, non pelato pro tempore) Angelino Alfano, ha rilasciato una nota nella quale si legge che “non tutti i manifestanti, i lavoratori, i tossici possono essere pestati a sangue nella stessa maniera”.
È un atto di profonda critica nei confronti del recente operato della polizia, una presa di coscienza del fatto che permangono differenze di censo, genere e classe tali da non poter essere sottovalutate quando si manganella un uomo a terra.
Anticipiamo dunque le direttive del nuovo Protocollo Nazionale Fermezza (PNF) caldeggiato dal Viminale, dove si delineano nel dettaglio le azioni che la celere deve compiere contro i manifestanti di diversa estrazione, per assicurare l’ordine pubblico nelle metropoli italiane.

Siderurgia – Acciai speciali
Come dimostrato dalla manifestazione romana del 29 ottobre, gli operai del settore siderurgico sono duri da battere, tuttavia non da rincorrere, vista la presenza di polmoni d’acciaio nel torace — lieve conseguenza dell’aver respirato per trent’anni polveri sottili di inox.
Gli impiegati dell’Umbria, Terni in particolare, suscitano maggior fastidio fra gli agenti in tenuta antisommossa per svariate ragioni: parlano con un accento a metà fra il romano, il toscano e l’abruzzese rendendo arduo il compito di riconoscere la provenienza geografica; il Sap ha già fatto sapere di “Non essere favorevole al codice numerico di riconoscimento per gli agenti, fino a quando non sarà riconoscibile l’idioma dialettale degli agitatori ternani”.
Il Protocollo prevede in questo specifico caso l’adozione del manganello di acciaio.

Una strategia di contenimento efficiente pare quella di convocare a Roma due volte a settimana gli operai dell’Ast, per sei mesi consecutivi, al fine di trattare su mobilità e riduzioni salariali, fino a prosciugare i conti correnti dei manifestanti in biglietti del treno e le casse del sindacato in pullman affittati, fino a quando – stremati economicamente e fisicamente – non stramazzeranno al suolo.

È la stessa strategia usata dai russi contro la campagna napoleonica del 1812.

Tossicodipendenti
Tipologia originale di manifestante, tende ad agire in maniera solitaria, il che lo renderebbe innocuo — sostiene il buon senso. Non è di questo avviso il Ministero degli Interni, che nel capitolo del Protocollo intitolato Quando ci ricapita? insiste su un punto: proprio perché il tossico è solo e abbandonato, vale la pena di sfruttare la situazione accanendosi sul suo corpo, sfogando le frustrazioni di una vita, senza segretari generali della Fiom a rompere i coglioni per un buffetto sulle nocche.
Prestare molta attenzione a sorelle e familiari del tossico — d’altronde se è venuto su tossico qualche ragione ci sarà.
Il Sap ha dichiarato: “La droga è una piaga, per questo vedete le vescicole sul corpo del malcapitato”.
Se tutto questo non bastasse c’è sempre la magistratura rossa.

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Tifosi della Lazio
Il Protocollo recita testualmente: “Fascisti contro fascisti, lasciamo che si uccidano fra di loro, salvando però i fascisti buoni”.
E comunque sparare da una carreggiata all’altra delle autostrade italiane aiuta i conducenti a moderare la velocità di crociera.

Carpentieri e falegnami
Classe sociale storicamente focosa, altamente infiammabile durante i cortei, dove comunque da decenni non battono chiodo.
I comandanti in capo delle forze dell’ordine, che non hanno mai compreso fino in fondo il precetto “Non puoi combattere il fuoco con il fuoco”, prevedono di incendiare dolosamente carpentieri e falegnami, e qualora questi reagissero impugnando un estintore, sparargli ad altezza cranio, come prevede la tradizione.

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Settore idroelettrico
Una sola direttiva decisiva: sparpagliare i lavoratori antagonisti con getti d’acqua provenienti dalle autobotti e poi testare l’efficacia del Taser, giusto per vedere cosa succede.
Se si verificassero imprevisti con incidenti mortali e relativa diminuzione degli occupati, si tratta pur sempre di un settore delle rinnovabili: gli operai dell’idroelettrico si replicano all’infinito come i virus.

Disoccupati
In assoluto i peggiori clienti con i quali l’ordine pubblico può avere a che fare: non avendo né lavoro né diritti non si capisce che cazzo vogliano dal Governo, né cosa debbano difendere se non le proprie doti conclamate di perditempo.

Precari
Basta dargli una spinta giusta dalla parte del fossato per ritrovarseli nella categoria di cui sopra.

Donne gravide per il diritto alla maternità
Picchiarle più forte visto che sono dotate di cuscini protettori. È un gesto che possiede intrinsecamente una discreta valenza pedagogica per il nascituro, il quale forse comincerà a sospettare della bontà di Dio e opterà per un impiccagione autoindotta con il cordone ombelicale.

Studenti
Ai più volenterosi fra loro si insegni l’arte dello sferzare l’aria con i manganelli, così che possano sostituirsi alla celere nelle cariche contro i propri compagni immeritevoli. Del resto siamo qui per imparare.

Geometri
Si sfrutti ogni angolo di colpo al fine di emettere suoni acuti ed ottusi componendo una sinfonia sulla spina dorsale del perito.

Minatori
Sono abituati alle tenebre e all’assenza di atmosfera, il Protocollo prevede due diversi scenari: nel primo si sposta la battaglia sul Monte Rosa dove l’aria pulita renderebbe impari lo scontro; nel secondo si assume Archimede – noto reggente della pubblica sicurezza siracusana nell’antichità, una sorta di Prefetto di Roma però intelligente – il quale respingerà i minatori con degli specchi ustori che riflettono i raggi solari orientati verso i loro occhi.

Il Ministero degli Interni sta lavorando ad ulteriori documenti per avvicinare l’istituzione alla cittadinanza, fra i quali spicca per lucidità teorica e impatto pragmatico il programma di San Sepolcro.

Francesco Floris
@Frafloris

Francesco Floris
BloggerLinkiesta
Collaboratore de Linkiesta.it, speaker di Magma, blogger.

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