Del: 29 Dicembre 2014 Di: Giulia Pacchiarini Commenti: 0

Li si vede entrare, piccoletti e infagottati, i ciucci in bocca, le mani attorcigliate a quelle dei genitori, sgambettano all’altezza dello scaffale più basso, o si allungano per scendere dai passeggini di due piani, cinque cinture, tre misure e sei ruote, dove sono stati incastrati con amore e un pizzico di nevrosi parentale.
Spalancano gli occhi, prendono tra le mani i libri, rimangono incantati, decidono, poi scartano, poi aprono volumi più grandi di loro e seguono con il dito le sillabe delle parole più difficili. Infine, guardano in su ed esclamano: “Voglio questo”.
Quando scelgono un libro i bambini fanno la loro selezione sapendo che se ne andranno con un nuovo compagno di giochi (o con il titolo, nel caso fosse un acquisto a carico di Babbo Natale e colleghi vari) e non intendono fare errori, è un regalo, mica uno scherzo.

Peccato che nelle librerie dell’infanzia, i bambini non entrino così spesso come l’immagine appena evocata vi induce a credere. Nelle librerie per bambini entrano i nonni, i genitori, gli zii, gli amici di mamma e papà, i cugini di secondo grado che non vedono il resto del clan famigliare più di una volta all’anno e una buona quantità di altra gente che decide di perseguire l’arduo compito di regalare un libro a una creatura al di sotto dei canonici 14-13 anni. Buona parte di loro individua nel libro il “dono intelligente”, un’alternativa furba ad abiti e giochi mediocri, un metodo per allontanare il giovane embrione parlante dalle tentazioni malsane di videogame e televisione, e per educare ai sani valori di letteratura, arte e umanesimo, Geronimo Stilton docet.

Sotto Natale la presenza di questi individui tormentati da istinti didattici si triplica, e giungono flotte di adulti che di romantico hanno poco più del budget, poca fantasia e un’idea della pedagogia sui generis. Sono acquirenti con cui il libraio medio — già piegato dalla crisi dell’editoria e dall’irritazione cutanea data dall’ennesimo testo di ricette “sfiziose e golose” — non desidera trascorrere infiniti quarti d’ora, per cui, se può permetterselo, assume personale che lo faccia per lui, in modo paziente, rapido ed efficiente.

Ecco qualche consiglio editoriale per questi elfi natalizi mancati e un paio di regole di sopravvivenza – propria e altrui – per ogni volta che i fantocci di babbo natale inizieranno a comparire ai balconi delle case, stretti tra luminarie al neon e angeli appesi per il collo in un drammatico tentativo di volo natalizio.

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Enfant Prodige

Sono la percentuale maggiore tra l’affabile clientela che vi capiterà di incontrare: ritengono il piccolo cucciolo in questione un prodigio vivente – un giovane Mozart, un eclettico Renzo Piano, una piccola Virginia Woolf – e non hanno dubbi in merito al brillante futuro che lo aspetta oltre i già luminosi cinque anni di vita. Questi orgogliosi acquirenti si riconoscono subito, perché domandando loro l’età del piccolo risponderanno precisando inevitabilmente: “Però è avanti eh!” per poi lanciarsi in una sfrenata descrizione dei miracoli compiuti dalla creatura benedetta dal fato. A questo punto ogni buon libraio occasionale si ritrova condannato ad ascoltare l’anno e mezzo di vita vissuta dall’esserino (quando non sono cinque, sette o quattordici anni), che si fa pieno di eventi disarmanti — dal suo linguaggio forbito ricco non solo di termini elementari quali “mamma” e “papà” ma anche dell’elenco in ordine alfanumerico dei principali distretti del Nord Dakota, al modo in cui supera il fratello (perché c’è sempre un fratello demolito a suo confronto) in astuzia, bellezza, simpatia, intelligenza, carisma, talento e maturità generale.

Raramente si tratta di parenti stretti del bambino, lo frequentano quel tanto che basta per lasciarsi sorprendere da ogni suo gorgoglio, raccontare ai quattro venti tutte le sue abili prodezze scolastiche e gonfiare il petto al solo guardarlo recitare la canonica poesia di Natale. Da coloro che descrivono tali miracoli verranno quindi banditi i classici testi cartonati, per non parlare di quelli in tessuto, allontanati con una smorfia Il Libro del Bebè o i testi della collana della Coccinella edizioni, Quante domande quante risposte, nulla che possa far pensare che il bambino abbia qualcosa da imparare. Prima che vi facciano estrarre dagli scaffali buona parte del reparto editoriale degli ultimi 20 anni, meglio selezionare per loro i testi della serie i Classicini di EL o ancora meglio i testi più maestosi e impressionanti dell’illustratore Bemjamin Lacombecome come Biancaneve o L’erbario delle fate o ancora C’era una volta… che con le applicazioni pop up li sorprenderà a tal punto da farli scivolare via da voi, in estasi. Nel caso invece si tratti di parenti di inappellabili futuri scienziati virate rapidamente su Egittologia o Oceanologia della Rizzoli o su qualsiasi testo riguardante il regno animale della De Agostini — classico e dall’eco scolastico, li avrete in pugno. Il tutto sempre che non siano entrati con l’intenzione incrollabile di acquistare Cuore o Il piccolo Principe al loro pargolo, in questo caso accontentateli, sia voi che lui non avete scelta.

Consigli:
0-1 anno: Il mio primo libro delle attività – Giochi Educativi
2-5 anni: Gli animali della Foresta – De Agostini ; Storie della Buonanotte per sogni coloratissimi – Skira
5-7 anni: Robin Hood – i Classicini di EL ; Enciclopedia Preistorica, Bestie Giganti – Fabbri ; L’erbario delle fate – Benjamin Lacombe Come
7-10 anni: La Bambina con il falcone – Bianca Pizzorno; Egittologia – Rizzoli;
11-14 anni: Un libro per Hanna – Pressler Mirjam; Sei Stato tu? La Costituzione attraverso le domande dei bambini – Colombo Gherardo, Sarfatti Anna, 2009, Salani

Conservatori

Non fatevi ingannare dalla giovane età, non prendeteli in simpatia, vi fulmineranno all’istante, sono esseri superiori e intendono dimostrarvelo. Si muovono in coppia, rigorosamente etero, lei ha la manicure fresca, tacchi ai piedi e capelli in piega anche se fuori nebbia umida incombe sul mondo; lui è ben curato, nulla di eccessivo, cerca di piacere e fa battute che non fanno ridere (ma ridete). Si tratta di una diramazione del gruppo sopra descritto, tuttavia non si limitano a lodare la mente acuta del bambino — specificando che è l’ovvio frutto del buon nome della famiglia (alto rischio di incappare nel decalogo delle prestigiose professioni del parentado) — ci tengono anche a precisarne la moralità e i valori saldi vigenti alle giovani spalle.

A questo punto tocca a voi dimostrare le vostre capacità, e per farlo ricordate che per i vostri clienti esistono testi profondamente giusti e testi incredibilmente sbagliati, quindi non azzardatevi a proporre allo zio di un bambinetto di quattro anni favole da mollaccioni come Il Ricco e il Povero o un testo con una qualsivoglia protagonista di sesso femminile come Cappuccetto Rosso, né tentate di affibbiare Chi me l’ha fatta in testa? o La famiglia Caccapuzza alla cugina di una leggiadra fanciullina: potrebbero andarsene da quel negozio di degenerati senza comprare nulla. State trattando con acqirenti che credono ciecamente nel predomionio del blu e del rosa nei due sessi, pensano che Harry Potter sia da sfigati, che il fantasy sia il preludio della disoccupazione e odiano Pippi Calzelunghe in quanto indisciplinata orfanella priva di ambizioni concrete. Per le ragazzine chiedono Un Cuore XXL o Colpa delle stelle — besteseller stucchevoli che riportano le lettrici al loro ruolo di future amanti senza ragionevolezza alcuna — ma non domanderanno mai l’analogo al maschile, sembra infatti che i preadolescenti della loro stirpe abbandonino la lettura per darsi al brokeraggio senza scrupoli o al limite al bullismo.

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Siate poi furbi nel controllare che vi sia sempre un lieto fine, o meglio, un fine ancor più lieto nei testi che proponete per creature sotto i dodici anni. Il lupo cattivo di cappuccetto rosso infatti – che per la cronaca divora nonna e nipote per essere poi squartato da un cacciatore – non deve morire bensì diventare vegetariano (Fiabe per i più piccini, edizioni Usborne) e le illustrazioni, colorate e arrotondate, debbono mostrare personaggi sorridenti in ogni pagina. Sono tabù morti, sparizioni, violenze e simili catastrofi che nel magico mondo dei bambini non esistono e non devono esistere.
Abbandonate passioni giustizialiste e salvatevi con Io Ricamo! e Il librone dei Trattori Giganti, ma prendetevi la soddisfazione di scambiare i testi nell’atto di impacchettarli in carte rispettivamente blu e rosa.

Consigli:
0-1 anno: Cenerentola. Una fiaba da animare – Ferri Francesca, EL ;
2-5 anni: Il curioso taccuino di bestie pericolose del dott. Bellamy – 2011, Gribaudo
5-7 anni: Caterina Certezza – Modiano Patrick, Sempé Jean-Jacques, 2014, Donzelli ; Eroi greci. Eracle, Giasone, Teseo Lazzarato Francesca, 2014, La Nuova Frontiera Junior
7-10 anni: Il giardino segreto. – Burnett Frances H., 2009, BUR Biblioteca Univ. Rizzoli ; Abbaiare stancaPennac Daniel, 2014, Salani
11-14 anni: Un cuore XXL – D’Amario Sara, 2013, Fanucci

Gli Anticonformisti

Se fossimo in una favola sarebbero gli acerrimi nemici dei precedenti, o perlomeno vorrebbero definirsi tali. Amano i testi in carta riciclata, i giochi ecologici, si preoccupano della provenienza di libri, colori e tessuti, boicottano ciò che non conoscono a fondo, odiano le principesse, i supereroi, il rosa e il blu (vedi sopra), le cose che non esistono in natura (ma fate, gnomi e folletti sono i loro protagonisti preferiti). Preferiscono testi impegnati, preferibilmente ambientati in luoghi degradati e senza possibilità di sopravvivenza, che parlino di animali adottati, mafia, sfruttamento di esseri viventi vari, meglio se scritti da psicoterapeuti o pedagoghi, se consigliati da Roberto Saviano si raggiunge l’apoteosi.

Con loro non è gioco facile, vi sono poche vie per ovviare lo sproloquio sull’uguaglianza di genere o sulle malvagità degli OGM che potrebbe iniziare tra un consiglio letterario e l’altro. Iniziate proponendo Luis Sepulveda di cui è utilizzabile, in extremis, quasi ogni testo — da Storia di una Gabbianella e del gatto che le insegnò a volare all’ultimo successo Storia di una lumaca che scoprí l’importanza della lentezza. Sepulveda farà impazzire gli amanti degli animali e degli animali parlanti con un cuore oggettivamente più grande e caldo di quello degli esseri umani. Nel caso però, come è probabile, i difficili clienti abbiano già regalato a ogni minore nel raggio di cento metri tutti i testi in questione, abbandonate ogni remora e lanciatevi sui libri di cui non capite il senso, quelli senza parole, in rima, dalle illustrazioni inquietanti come Storia del Bambino Buono e Storia Bambino Cattivo o Zimbo o Renna Bianca, quelli che iniziano con una domanda come E dopo mille? o Il Mondo di Sofia, e se ne avete uno in braille come Il Libro dei Colori avete fatto centro.
Per il pacchetto non ci sono problemi o perdite di tempo: ci penseranno loro stessi utilizzando le pagine di costume di giornali raccolti in archivio da anni.

Consigli:
0-1 anno: Il mio primo carezzalibro – Watt Fiona, 2010, Usborne Publishing
2-5 anni: Il bosco – 2005, La Coccinella
5-7 anni: Le fate dei fiori. – Barker Cicely M., 2006, Fabbri
7-10 anni: Bibi Bambina del Nord ; Nonna gangster – Walliams David, 2014, L’Ippocampo
11-14 anni: Per questo mi chiamo Giovanni – Garlando Luigi, 2012, BUR Biblioteca Univ. Rizzoli ; Ho sognato la cioccolata per anni – Birger Trudi, Green Jeffrey M., 2013, Piemme;

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Gli Iperattivi, ipercinetici ecc.

Questi acquirenti amano la lettura, probabilmente a Natale regalano solo e unicamente libri, anche a chi libri non ne vuole, con la speranza che poi verranno concessi in prestito per poi divenire di proprietà. Tra le piccole vittime di questa cultura strabordante vi sono ovviamente anche i bambini.
I personaggi con cui avete a che fare sono in genere habitué della libreria, i proprietari li chiamano per nome, conoscono il posto di ogni testo meglio di voi commessi occasionali ma nonostante questo vi chiedono aiuto perché i destinatari questa volta sono un osso duro. Si tratta di bambini a cui loro vorrebbero davvero tanto regalare Piccole Donne o Ventimila leghe sotto i mari ma vi è un grosso problema: questi esseri proprio non amano i libri, anzi, ne sono i peggior detrattori, preferiscono lo sport o la musica o il gioco o addirittura la televisione. I disperati acquirenti li definiscono cautamente “iperattivi” – ma solo perché “degenerati” sarebbe fuori luogo – e cercano quindi una via di mezzo per non abbandonare il loro amore letterario e far sì che l’acquisto non rimanga abbandonato sullo scaffale più alto della cameretta, sopra i libri scolastici per intenderci.

La proposta che fanno è il Libro Gioco.
Ebbene, posso assicurare che il libro gioco non esiste.
Esistono i libri da leggere, da colorare, da incollare, da ritagliare, ma non ci si può aspettare che da un libro possa essere estratto un drago sputafuoco che sputa fuoco quasi vero.
Solo che questo non si può dire.
Servitevi quindi dei libri operativi della Usborne che offrono alternative interattive per molti temi – dagli alieni ai cavalli, dalla natura alle automobili – oppure sfruttate quei giochi che per caso contengono un fascicolo simil-letterario come Cappuccetto Rosso in puzzle di Edizioni del Borgo.
Sostenete la leggenda del libro gioco e salverete un libro dalla polvere.

Consigli:
2-5 anni: Valigetta storie della fattoria – 2014, Usborne Publishing
5-7 anni: Megalibro da colorare con attività – Robson Kirsteen, 2014, Usborne Publishing ; Pezzettino – Lionni Leo, 2013, Babalibri
7-10 anni: Il favoloso libro delle bambole di carta. – Collings Julie, 2012, Editoriale Scienza; Lo faccio io! Lavoretti per bambini e idee creative per ogni occasione – Alfonsi Anna, 2013, Lapis

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Non lo conosco

Eccoci giunti al vero dramma, coloro che regalano libri a bambini di cui sanno a malapena il nome. Certo, regalare un gioco è quasi noioso ormai, con un abito si rimane sempre incerti sulla taglia, allora perché non un bel libro? Tuttavia, anche per i libri e i loro bambini è necessaria una taglia, sapere che ha cinque anni non lascia trasparire la passione per i dinosauri o quella per i pianeti o l’amore per i caterpillar, i pony o le fate.
Se quindi né il cliente né il commesso conoscono questo bambino tanto fortunato da meritare un regalo da emeriti sconosciuti, questo bambino bisogna inventarselo. Si inizi quindi a tratteggiare i contorni di un ipotetico ragazzino, si inizi a indagare, si testino più temi e si rimanga in allerta in attesa di un’ombra di interesse sul volto contratto e confuso dell’acquirente. Trovate il punto focale e proponete tutte le alternative del caso, tutto ciò che si può collegare a ciò che ha solletico l’attenzione del vostro cliente, che sia l’atlante geografico, ballerine o topi volanti, tutto si può trovare, sta sta voi convincerli che si tratta del racconto perfetto, perché loro, come probabilmente vi hanno già detto, non ne hanno idea.

Consigli:
0-1 anno: Ciao, agnellino! -Swartz Danna V., Grégoire Marie-Hé, lène, 2008, EL
2-5 anni: Piccolo blu e piccolo giallo – Lionni Leo, 1999, Babalibri
5-7 anni: Un cuore da Leone Levi Lia, 2014, Piemme; Lindbergh. L’avventurosa storia del topo che sorvolò l’oceano – Kuhlmann Torben, 2014, Orecchio Acerbo
7-10 anni: Matilde – Dahl Roald, 2008, Salani
11-14 anni: L’amico immaginario – Dicks Matthew, 2014, Giunti Editore ; Noi siamo infinito. Ragazzo da parete – Chbosky Stephen, 2014, Sperling & Kupfer

Questi personaggi li incontrerete ogni giorno, insieme a coloro che vi domanderanno manuali sulla caccia per bambini e coloro che vi chiederanno di fare da baby sitter più o meno temporaneo ai loro pargoli o chi vi pregherà di nascondere libri in magazzino per mantenere intatta la fede in babbo natale. Consigliate appena potete Roald Dahl e i suoi romanzi in cui i bambini sono più forti degli adulti e si ride tanto, evitate i testi noiosi, evitate Il Piccolo Principe, trovate le pagine giuste e le parole più adatte per raccontarle. Siate pronti, siate forti, e con un po’ fortuna avrete l’onore di incontrare qualche bambino, portato da chi ha capito che un libro per bambini lo devono scegliere proprio i bambini.

Giulia Pacchiarini
@GiuliaAlice1

Tuttle le illustrazioni sono opera di @Benjamin Lacombe

Giulia Pacchiarini
Ragazza. Frutto di scelte scolastiche poco azzeccate e tempo libero ben impiegato ascoltando persone a bordo di mezzi di trasporto alternativi.

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