Stefano Santangelo
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Intorno alle 14:30 di mercoledì 18 febbraio, nella sede di via Noto dell’Università degli Studi di Milano si è svolta la conferenza “La memoria storica delle foibe e dell’esodo degli italiani di Istria, Fiume e della Dalmazia” .
Gli organizzatori che figurano nella locandina sono Fronte Universitario, lista studentesca di estrema destra, e A.D.ES. (la cui sigla, bizzarramente sciolta, sarebbe Associazione Amici e Discendenti degli Esuli Giuliano-Dalmati), associazione storico-culturale nominalmente apolitica ma, come si può facilmente riscontrare, assai legata al mondo neofascista. Vi ha preso parte, non dichiarato, anche il Gruppo Alpha, “una Comunità di studenti uniti dai valori della Patria, dell’Onore e della Tradizione” legata a Lealtà-Azione, “una libera associazione di promozione culturale e sociale che vuole costituire una comunità etica, al tempo stesso politica, spirituale ed intellettuale” legata a sua volta agli Hammerskin, gruppo internazionale di naziskin collegati al Ku Klux Klan, e nota alla stampa per le sue azioni squadriste, e per la sua connivenza con ex-Nar e ‘Ndrangheta. In particolare spicca il curriculum criminale del leader di Lealtà-Azione, Stefano Del Miglio.
Anche i singoli relatori appaiono strettamente legati alla destra neofascista. Daniele Ponessa, il presidente di A.D.ES. di Monza e Brianza, nel 2012 dichiarò pubblicamente il suo legame con Lealtà-Azione. Chiara Telmon, vice-presidente di A.D.ES. di Monza e Brianza, è stata eletta come rappresentante degli studenti per il Dipartimento di Studi Storici della nostra università proprio nelle liste del Fronte Studentesco; il suo nome figura anche tra gli eletti nel 2011 come consiglieri della zona 6 di Milano, in quel caso nei ranghi del PDL. Tito Lucilio Sidari, vice-sindaco (sic) dell’associazione Libero Comune di Pola in esilio, aveva già partecipato lo scorso marzo a un’iniziativa sul tema delle foibe organizzata all’ITSOS Marie Curie di Cernusco da gruppi studenteschi di estrema destra e da Casa Pound.
Dopo lo scorso finesettimana si è venuti a conoscenza della suddetta conferenza, che si sarebbe dovuta svolgere nella sede di via Festa del Perdono con il beneplacito del rettorato. La mobilitazione degli studenti della Statale, con la proclamazione di un presidio antirazzista e antifascista inteso a bloccare l’iniziativa e discutere i fatti dell’esodo, ha portato – ufficialmente per motivazioni di ordine pubblico – a uno spostamento all’ultimo minuto nella periferica sede di via Noto, nella quale via per altro i neofascisti hanno potuto effettuare un corteo di poche decine di metri condito di saluti romani e bandiere tricolori.
Gli studenti della Statale raccolti in presidio sono dunque partiti in un corteo interno allo stesso ateneo che è poi proseguito nelle vie limitrofe all’Università. Il rettorato è stato contestato oltre che per la decisione di autorizzare una conferenza dai chiari connotati neofascisti – nonostante le proteste degli studenti – anche per la differenza di trattamento rispetto alla mancata autorizzazione dell’assemblea nazionale No-Expo del 17 gennaio, dopo la quale si verificò anche la serrata di tre giorni della sede di via Festa del Perdono.
Durante il presidio è stata annunciata per i prossimi mesi un’intensificazione della mobilitazione studentesca in chiave antifascista e antirazzista.
Foto via MilanoInMovimento