Del: 26 Marzo 2015 Di: Redazione Commenti: 0

Jacopo G. Iside
@JacopoIside

Il tema del controllo e dell’accesso ai siti internet è diventato prioritario. In tempo di algoritmi che rendono la navigazione in internet sempre più indirizzata alla considerazione dell’utente come di un dollaro fluttuante nella rete, non stupiscono nuove storie che provengono da ogni parte del mondo.
Nel caso in questione arrivano da Largo Gemelli 1 a Milano, dove, dalla rete wi-fi della locale Università Cattolica del Sacro Cuore, pare che in un eccesso di zelo l’accesso ad alcuni siti sia stato bloccato per evitare che le giovani menti si concentrino poco nello studio e nelle lezioni.

Ma se il divieto ad accedere a siti pornografici e di giochi a pagamento online può essere abbastanza scontato, risulta quantomeno originale quello che forse è solo un singolare errore del responsabile: il sito in questione è www.corano.it e il contenuto bloccato è il cosiddetto Credo di Al Imàn; come riportato sul sito: “Il Credo islamico si fonda su sei articoli di fede. Il Profeta ha insegnato in che cosa consiste il credo islamico: «Il Credo islamico (Imàn) consiste nel fatto che tu abbia fede in Allàh, nei Suoi Angeli, nei Suoi Libri, nei Suoi Apostoli, nella vita futura e che tu creda che il bene e il male provengono da un decreto divino»”.

Slack for iOS Upload (1)

E sembra che non sia neanche la prima volta che un contenuto che professa semplicemente un’idea diversa venga oscurato.
Forse non stupisce come invece siti internet inerenti ad altre religioni godano di libero accesso – come www.torah.it o www.torah.org. Bisogna dire, per onore di cronaca, che lo stesso contenuto – cioè il Credo islamico – sia raggiungibile da altri siti internet, quindi il blocco riguarda in particolar modo quello sopracitato.

Il quesito che resta aperto è di quanta protezione necessitino gli studenti in merito di accesso alle diverse fonti e se non ci sia una certa dose di razzismo nei confronti dell’esclusione di alcune e di altre no.

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