Jacopo G. Iside
@JacopoIside
Ieri ha compiuto 34 anni il centrale difensivo del Liverpool Kolo Touré. In occasione del lieto evento, su Twitter è stato in trending #KoloToureFacts, una raccolta senseless di grandi “imprese” del roccioso difensore ivoriano.

Ma quale ragione ha portato gli utenti di Twitter a scatenarsi in una sorta di humor contest su Touré manco si trattasse di Chuck Norris?
Si tratta di una di quelle storie, così frequenti nello sport, in cui ad un talento e ad un fisico di elevata qualità non sempre si aggiunge una testa molto concentrata a fare da contrappeso.
Il ragazzo entra giovanissimo nell’Arsenal, a soli 21 anni, dopo aver giocato un paio di stagioni con una squadra di Abidjan, la capitale della Costa d’Avorio. Non arriva in una squadra qualunque, ma in quell’Arsenal che nella stagione di grazia 2003-2004 vince il campionato senza perdere neanche una partita e fa coppia con un signore il cui nome ancora terrorizza i ricordi di molti attaccanti europei, Sol Campbell.
La carriera di Kolo sembra un’ascesa continua: infatti con Philippe Senderos (che i tifosi milanisti ricorderanno) forma una delle più forti coppie difensive della storia dei Gunners, fino a portare la squadra alla finale di Champions League (per ora l’unica della storia del club) nel 2006, persa dopo essere stati in vantaggio in 10 contro 11. Il problema è che quegli undici indossavano la maglia blaugrana del Barcellona targato Ronaldinho&Eto’o.
Nella stagione 2006-2007 diventa anche vice capitano, e nella 2007-2008 gioca diverse partite con la fascia dopo l’infortunio del capitano William Gallas.
Ma le peripezie di Kolo sono solo all’inizio: il 13 aprile 2009 chiede espressamente alla dirigenza di essere ceduto a causa di una scazzottata in allenamento proprio con il capitano Gallas. Nell’estate di quell’anno viene venduto al Manchester City, con cui firma un contratto di 4 anni e riceve anche la fascia di capitano dall’allora allenatore dei Citizens Mark Hughes.
Gioca 31 partite e sembra destinato ad essere una delle colonne della storia del club dello sceicco Mansour, il quale decide di regalarsi per 24 milioni di sterline anche il fratello minore del difensore, Yaya, fortissimo centrocampista in forza al Barcellona.
Ma come spesso capita le più belle storie hanno una fine: quella di Kolo arriva il 3 marzo 2011, quando risulta positivo alla cocaina in un test anti-doping, motivo per il quale la WADA (World Anti-Doping Agency) lo ferma dall’attività sportiva per 6 mesi.
Tornato arruolabile, gioca poco, solo una trentina di partite in due anni, ed è messo ai margini della squadra. Così, il 28 maggio 2013, alla scadenza naturale del suo contratto, il Liverpool annuncia di averlo ingaggiato per due anni di contratto a parametro zero per farne uno dei perni difensivi, dopo l’addio del mitico Jaime Carragher.
Con la maglia dei Reds colleziona altre presenze e molti errori, come il passaggio all’attaccante del WBA Victor Anichebe che segna il goal del pareggio. Quest’anno dice addio alla nazionale ivoriana dopo la vittoria della Coppa d’Africa 2015 e probabilmente dirà addio anche alla squadra di Anfield Road, che non sembra interessata ad usufruire ancora delle sue prestazioni.
Per questo giovedì, in occasione del suo compleanno, il popolo di Twitter gli ha voluto tributare un’onoranza da grandi occasioni, degna solo di quelli che hanno davvero lasciato un segno nel cuore dei tifosi per la loro irrazionalità applicata al calcio e alla vita.
