Del: 17 Marzo 2015 Di: Giulia Pacchiarini Commenti: 0

Giulia Pacchiarini
@GiuliaAlice1

Felicità chimica, gioia istantanea, estasi a breve termine, sono un’illusione terapeutica che non solo antidepressivi e droghe sanno garantire.

Secondo gli studi degli ultimi anni basterebbe infatti rotolarsi tra fango, terra e arbusti per migliorare il proprio umore.

Tutto inizia con la Flouxetina, conosciuta comunemente col nome commerciale Prozac, utilizzata per trattare depressione, disturbo ossessivo compulsivo e bulimia nervosa.
Il farmaco è stato scoperto nel 1972 da David T. Wong, neuroscienziato ricercatore presso la Eli Lilly and Company, prima azienda farmaceutica ad aver prodotto in serie la Penicillina, il vaccino antipolio Salk e l’insulina, e maggiore distributore nel mondo di farmaci psichiatrici. La flouxetina si presenta come un inibitore selettivo della ricaptazione della serotonina (SSRI), e agisce aumentando il livello di serotonina a livello extracellulare, tramite l’inibizione del sistema di riassorbimento della serotonina stessa all’interno dell’ambiente cellulare.

Dirt

La grande protagonista di questo processo è la serotonina, un neurotrasmettitore – presente soprattutto in alcune cellule del tratto gastrointestinale e nei neuroni serotoninergici del sistema nervoso centrale – coinvolto in molti processi di regolazione dell’umore, del sonno, della sessualità e dell’appetito. Si tratta di un agente implicato anche in molti disturbi neuropsichiatrici come il disturbo bipolare e il disturbo ossessivo compulsivo. Una carenza di serotonina agisce su disfunzioni legate ad ansia, fame nervosa, depressione, bulimia, eiaculazione precoce, un accumulo nel cervello a livello extracellulare induce perdita di libido e un’illusoria sensazione di benessere, per questo è tra i bersagli preferiti di sostanze stupefacenti come anfetamine e MDMA, che agendo su questo neurotrasmettitore ne inibiscono il riassorbimento.

Il Prozac – il cui brevetto è scaduto nel 2001 – agisce sulla produzione di serotonina regolandola in modo da ottenere un equilibrio umorale e un’azione antidepressiva, andando ad agire anche sulla produzione di altri neurotrasmettitori come la dopamina e noradrenalina. Questa funzione gli è valsa l’inserimento nella World Health Organization Model List of Essential Medicines, che raccoglie i farmaci essenziali per il funzionamento del sistema immunitario, e 24,4 milioni di prescrizioni negli Stati Uniti solo nel 2010.

Eppure secondo alcuni studi degli ultimi anni case farmaceutiche e laboratori non sarebbero i soli in grado di agire sulla serotonina, appare infatti necessario affiancare loro l’azione di un batterio, inoffensivo e presente nel suolo, il Mycobacterium Vaccae.

L’idea giunge dell’equipe di neuroscienziati guidata da Christopher Lowry, che nel 2007, a seguito di due diverse sperimentazioni, ha verificato l’attività del M. Vaccae sui mammiferi.
È stato dimostrato che il batterio, se inalato, agisce sul sistema immunitario umano attivando la produzione di citochine che operano sui recettori sensoriali per aumentarne l’attività, in particolare su quelli situati nella sezione encefalica in cui sono presenti corteccia prefrontale – dove è stato rilevato un aumento di serotonina – e ippocampo, anch’esso coinvolto nel controllo umorale. Sempre secondo questi esperimenti, l’inalazione di M. Vaccae produrrebbe anche un aumento di mobilità, tipico effetto degli antidepressivi.

Prozac e Terra

I livelli di serotonina sono spesso associati alla capacità di apprendimento e per questo, dopo aver letto gli studi di Lowry, Dorothy Matthews, professoressa di biologia presso il Sage College, ha coinvolto la collega Susan Jenks, professoressa di psicologia e biologia presso lo stesso istituto, in un’ulteriore ricerca che misurasse l’effetto del M. Vaccae sull’apprendimento. I risultati, pubblicati nel giugno 2010 hanno effettivamente verificato l’ipotesi della Matthews, dimostrando come l’ingestione del batterio possa dare effetti benefici in merito alla capacità di acquisire, immagazzinare e mettere in pratica informazioni nuove.

Un’ulteriore prova dell’attività dei batteri nella regolazione della serotonina è stata data due anni più tardi, quando un’equipe di neuroscienziati della APC ha dimostrato come la presenza di batteri a livello intestinale durante lo sviluppo e in particolare nei primi anni di vita influenzi la concentrazione di questo neruotrasmettitore nel cervello durante l’età adulta. Le ricerche hanno sottolineato il legame tra il sistema microbiotico intestinale e attività cerebrale e la particolare influenza che dieta, assunzione di antibiotici o infezioni possono avere sulla salute e sulla psiche.

Basta quindi una corsa tra i prati per mettere fine a depressione o ad altri disturbi? Assolutamente no

Assolutamente no, i disturbi depressivi sono disfunzioni complesse, ancora oscure sotto molti punti di vista, sarebbe erroneo generalizzare e concludere anni di ricerca con una soluzione ancora in sperimentazione.

Tuttavia gli effetti del M. Vaccae sono concreti e funzionali, quindi utili per situazioni più blande, la ricerca un benessere temporaneo, la necessità placare ansie e preoccupazioni, di comprendere situazioni apparentemente complicate, nulla di definitivo, nulla di sintetico, ma una serenità transitoria tutta naturale.

Giulia Pacchiarini
Ragazza. Frutto di scelte scolastiche poco azzeccate e tempo libero ben impiegato ascoltando persone a bordo di mezzi di trasporto alternativi.

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