Del: 29 Novembre 2015 Di: Bianca Giacobone Commenti: 0

 

Ai tempi della Rivoluzione Americana, nel 1778, George Washington diede ordine al colonnello Benjamin Tallmadge di organizzare un gruppo di spionaggio che lo aiutasse a carpire informazioni fondamentali dalla New York occupata dagli inglesi. Questo gruppo, leggendario nella storia americana, prese il nome di Culper Ring e si mise subito in azione. I suoi due membri principali erano Abraham Woodhull  e Robert Townsend , che circolavano per la buona società newyorchese fingendosi imparentati, con i nomi di Samuel Culper Senior e Samuel Culper Junior.

L’enigma dell’agente 355 nasce da una missiva di quell’anno che Woodhull manda a Tallmadge, nella quale si legge: “Ho intenzione di visitare 727 a breve e penso di poter ingannare tutti con l’aiuto di un 355”. Secondo il codice usato dal Culper Ring, 727 indica la città di New York e 355 un agente di sesso femminile. Chi fosse questa donna, ancora adesso, a più di due secoli di distanza, non lo sa nessuno. Una delle ipotesi più credibili suggerisce che l’agente 355 fosse membro di una importante famiglia di Lealisti, ovvero fedeli alla Corona inglese, a New York, con conseguente possibilità quasi illimitata di interagire con gli ufficiali dell’esercito inglese.

Si sa per certo, però, che il Culper Ring ebbe un ruolo fondamentale nell’arresto del maggiore John Andre, capo del servizio di spionaggio inglese, e nello smascheramento del generale Benedict Arnold, che si vendette agli inglesi in cambio di denaro.

John Andre era considerato uno degli scapoli più desiderati di New York, ma a quanto pare le donne, di cui amava circondarsi, erano la sua più evidente debolezza. Già nel 1777, ai tempi dell’occupazione inglese di Philadelphia, George Washington venne a sapere di un piano di attacco alla sua armata semplicemente perché Andre sottovalutò l’attenzione di Lydia Darragh, la proprietaria della casa in cui aveva deciso di tenere una riunione segreta.

culperringGrab via

Sembrerebbe quindi che l’agente 355 fosse una delle signore dell’entourage di John Andre durante i suoi soggiorni a New York. Tanto è vero che il flusso di informazioni che arrivava a Washington diminuì significativamente quando il maggiore Andre si recò in South Carolina, nel 1779, per l’assedio di Charleston, per poi riprendere a pieno ritmo al suo ritorno.

Fu allora, nel maggio del 1780, che il Culper Ring riuscì ad appropriarsi di un’informazione importantissima per la guerra: un generale americano era in combutta con il nemico e pronto al tradimento. Il tradimento in questione riguardava il forte di West Point, uno dei luoghi di maggiore importanza strategica, che passò sotto il controllo del generale Benedict Arnold nell’estate del 1780. Arnold era in contatto con Andre, ed era pronto alla resa agli inglesi in cambio di denaro.

Non sappiamo per certo se l’agente 355 sia stata coinvolta in questa operazione di spionaggio. Le spie davvero brave non lasciano molte tracce alle loro spalle. Sappiamo che probabilmente il suo ruolo fu effettivamente importante, e che, nel settembre del 1780, John Andre fu arrestato e successivamente giustiziato, anche se Arnold riuscì a fuggire.

Dopo il successo dell’operazione, i membri del Culper Ring lasciarono New York per un paio di settimane, ma al loro ritorno, nonostante le acque si fossero apparentemente calmate, molti di loro furono arrestati, come si deduce da una lettera di Woodhull a Tallmadge. Tra di loro, quasi certamente, l’agente 355.

Incinta, fu portata sulla nave-prigione Jersey e interrogata, ma rifiutò di svelare qualsiasi informazione sulle sue attività o sul padre di suo figlio. Le condizioni igieniche della nave erano a tal punto misere che l’aspettativa di vita dei prigionieri era di pochi mesi. L’agente 355 diede alla luce un bambino, e poi morì.

culper spy ringGrab via

Da allora, che sia o no per la morte dell’agente 355, le attività del Culper Ring non furono più così importanti. Le leggende, a volte supportate da documenti, a volte no, sull’uomo che mise incinta l’agente 355 fiorirono. Molti sostengono che lei fosse la compagna di Townsend.

Pare che, alla notizia dell’arresto, Townsend non reagì molto bene. Si precipitò da Woodhull, e, secondo le testimonianze di quest’ultimo, giurò di rinunciare allo spionaggio e riuscì a rubare nel giro di dieci giorni una somma equivalente a più di 600 sterline, forse per comprare la libertà della sua donna. Negli anni successivi non si sposò mai, e, in base alle lettere scambiate con la sua famiglia, sappiamo che finì i suoi giorni depresso e alcolizzato.

Nella rubrica “Insolite Ignote”, quindi, questa volta vi raccontiamo quel che si sa di una donna misteriosa e senza nome, sulla cui storia hanno recentemente tentato di portare luce degli studiosi, andando a leggere tutti i 14.000 nomi di prigionieri su navi inglesi disponibili negli archivi. Donne poche, e tra di esse una certa Betty Floyd, cugina di Townsend, coincidenza allettante per chi desidera risolvere il mistero, ma sempre senza prove sufficienti.

Copertina: grab via 

Bianca Giacobone
Studentessa di lettere e redattrice di Vulcano Statale. Osservo ascolto scrivo. Ogni tanto parlo anche. E faccio il mondo mio, poco per volta.

Commenta