
Francesca Santoro
Martedì il professor Paolo La Valle, new entry nella facoltà di Lingue e Letterature Straniere, ha deciso di tenere la sua lezione non in aula ma all’aperto come segno di protesta contro una possibile operazione militare italiana in Libia, la quarta in 100 anni.
La ragione di protesta non si discosta molto, nello spirito, dal tema del corso – affrontare l’800 e il ’900 portoghese significa trattare anche di minoranze non ascoltate, dimenticate e assoggettate dalle mire imperiali del Portogallo, che solo in tardo Novecento perse le sue ultime colonie in Africa: un’Africa i cui confini furono tracciati geometricamente e divisi tra le potenze europee durante la conferenza di Berlino del 1884.
La protesta ha agitato gli animi accademici che non hanno però intimorito il docente che, forte del suo contratto precario, persevera nella causa.