
Domani dalle 7 alle 23 si vota per l’abrograzione della norma che permette lo sfruttamento di giacimenti petroliferi o di gas naturale entro le dodici miglia dalla costa del Paese.
Il quesito referendario:
“Volete voi che sia abrogato l’art. 6, comma 17, terzo periodo, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, “Norme in materia ambientale”, come sostituito dal comma 239 dell’art. 1 della legge 28 dicembre 2015, n. 208 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2016)”, limitatamente alle seguenti parole: “per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale”?
Le conseguenze legali saranno:
- Nel caso in cui vincesse il Sì:
Allo scadere dei contratti correntemente in vigore, verranno sospese tutte le concessioni (royalties) per le estrazioni di petrolio e metano dalle piattaforme situate entro le 12 miglia nautiche (circa 22 chilometri) dalla costa italiana.
- Nel caso in cui vincesse il No o non si raggiungesse il quorum:
Le suddette concessioni rimarranno valide fino a quando i giacimenti interessati non saranno esauriti.
Vulcano Statale ha seguito la vicenda con una serie di articoli:
Non solo trivelle: Il contesto geo-politico, sociale e ambientale in cui si colloca il “referendum sulle trivelle”
Nel Golfo di Taranto, lungo la costa meridionale della Sicilia, al largo del Veneto, dell’Emilia-Romagna e delle isole Tremiti sono in gioco i profitti delle compagnie petrolifere italiane ed europee, tra le quali spicca il nome di Shell, una delle quattro superpotenze mondiali del fossile assieme a ExxonMobil, Total e BP.
Non solo trivelle: Storia del referendum
Secondo i sondaggi infatti, sulla materia delle trivelle il 78% degli italiani sarebbe a favore dell’abrogazione, quasi il 60% vorrebbe addirittura l’uscita incondizionata dal petrolio e il 43% si dichiara preoccupata per l’attuale condizione dell’ecosistema; però il 38% non sa nemmeno dell’esistenza del referendum, mentre il 40% conosce la questione solo vagamente.
Non solo trivelle: Vademecum per il voto
Sembrerà assurdo, ma il termine “trivellazione”, che per oltre 6 mesi ha accompagnato tutti i discorsi sul referendum, è fuorviante, in quanto il decreto si riferisce alle attività di estrazione, non a quelle di trivellazione.
È totalmente eniquivocabile che una lobby del fossile guidi l’Italia
Un’intercettazione telefonica della Direzione Distrettuale Antimafia ha scoperchiato un intrigo petrolifero che coinvolge il nostro parlamento.
Il Ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, avrebbe infatti ceduto alle pressioni del suo compagno, Gianluca Gemelli, e del dirigente di Total (uno dei quattro giganti mondiali degli idrocarburi), Giuseppe Cobianchi, e avrebbe così inserito nella Legge di Stabilità 2015 un emendamento che favoreggia la realizzazione del progetto “Tempa Rossa,” che gli inquirenti hanno definito “molto interessante” per Total.