Del: 19 Dicembre 2016 Di: Roberta Pasetti Commenti: 0

Così vicino eppure così lontano: lo studio sulla contraccezione ormonale ad uso maschile ha fatto enormi passi avanti, seppur con un ritardo di circa 50 anni rispetto al corrispettivo femminile. E allora perché quasi nessuno ne ha mai sentito parlare?
Per fare un po’ di luce sulla questione capiamo innanzitutto cos’è il “pillolo” e cosa fa.

Il “pillolo” è costituito da una combinazione di due ormoni, un progestinico e l’ormone sessuale maschile testosterone – risultando quindi molto simile alla pillola femminile – e può essere somministrato sia per via orale sia con iniezioni periodiche.

Questo anticoncezionale, esattamente come quello più conosciuto per le donne, inibisce, in maniera reversibile, la produzione di spermatozoi grazie al progesterone.

In seguito all’assunzione del “pillolo” scompaiono gli spermatozoi dal liquido seminale, che mantiene tuttavia invariate le caratteristiche macroscopiche: l’azione contraccettiva è determinata da questo.
Tranquilli, secondo i numerosi studi condotti non sembra che ci siano effetti collaterali né sulla libido (rimane invariata grazie alla presenza del testosterone) né sulla fertilità, che è possibile riacquisire dopo circa 3 mesi dal termine dell’assunzione, dal momento che il farmaco semplicemente “mette in pausa” la spermatogenesi.

Alla luce di tutto ciò ci chiediamo perché vi sia ancora tanta disinformazione a riguardo. Il problema non è tanto scientifico, quanto culturale.

Da un lato sono gli stessi uomini che non si fidano (oltre il 50% crede di poter perdere la fertilità) oppure che non vogliono perché credono possa essere minata la propria mascolinità. Dall’altro lato le donne non pensano di poter contare sul partner e preferiscono stare tranquille pensandoci loro stesse, dato che si parla di un tema così delicato e che comporta “effetti indesiderati” soprattutto per la donna.

Ad ogni modo il farmaco non è ancora acquistabile nelle farmacie, ma si può partecipare alla sperimentazione: gli uomini che l’hanno fatto affermano che è un metodo rivoluzionario e lamentano il ritorno al vecchio metodo.

Inoltre, per ovviare al problema della fiducia nei confronti della presenza di ormoni, che in misura maggiore o minore destabilizza il potenziale consumatore, arriva da Israele un nuovo “pillolo” contenente una combinazione di sostanze (innocue alla salute dell’uomo) e che non eliminerà la presenza degli spermatozoi dall’eiaculatio, ma impossibiliterà solo l’entrata nell’ovulo.

 

Roberta Pasetti
Studentessa di lettere. Nisi Alexander essem, ego vellem esse Diogenem.
Può bastare così.

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