La comunità scientifica internazionale ha fatto diversi passi avanti in molti campi: dall’astronomia alla fisica, dalla geologia alla biologia. Tante di queste scoperte hanno avuto eco diffondendosi su diversi social, altre sono passate un po’ in sordina.
La scoperta forse più importante è relativa alle onde gravitazionali: ora sappiamo con certezza che esistono e che possiamo captarle. Dopo cento anni dalla previsione di Einstein ora siamo in grado di osservare le esclusive increspature dello spazio-tempo generato da eventi cosmici straordinariamente energetici. Da febbraio siamo riusciti a registrarne tre.
Alcuni luminari di Oxford hanno stabilito che tra i quaranta e i sessanta gradi Celsius l’acqua perde e acquista specifiche proprietà, entrando in uno stato ibrido tra quello liquido e quello gassoso.
Il 27 aprile invece si è scoperto che la Terra non ha un solo satellite naturale. Il nostro piccolo pianeta ha una seconda luna: l’asteroide 2016 HO3, che in realtà è un quasi-satellite per gli astronomi. Si tratta di un asteroide, la cui orbita gira in maniera relativamente stabile intorno alla Terra. Fortunatamente la sua traiettoria non lo porta più vicino alla Terra di 14 milioni di chilometri dalle nostre teste, quindi non è assolutamente un pericolo.
Si è scoperto che nelle profondità oceaniche riecheggia un rumore non ben identificato. Già sono state fatte numerose speculazioni: c’è chi crede che possano essere generate da animali ancora sconosciuti, chi sostiene che possano essere sirene, chi addirittura millanta di aver trovato Atlantide.
In ambito matematico la maggior risultato è stato la scoperta del nuovo numero primo più alto che scalza così il precedente numero trovato nel 2008. Dopo mesi di calcoli i matematici sono giunti a definire questo numero di oltre 22 milioni di cifre. Questo primato sembra non sia destinato a durare a lungo, sono infatti già in corso i calcoli per trovare il prossimo numero.
Quest’anno sono stati ritrovati dei carteggi di Leonardo da Vinci che dimostrano che il genio toscano era già a conoscenza della forza attrito, anticipando le leggi della dinamica su cui la fisica di oggi si basa di quasi due secoli.
Si è scoperto che esiste un’altra terra, o almeno, un pianeta che le somiglia molto: si tratta di Proxima B e sta a 4.224 anni luce da noi. Ruota intorno alla stella più vicina al nostro Sole, si stima che nel giro di vent’anni Proxima B possa essere raggiunto dall’uomo.