L’anno accademico è ufficialmente iniziato in Statale.
Ieri, 26 gennaio 2017, si è tenuta la cerimonia di inaugurazione dell’a/a 2016-2017 nell’Aula Magna dell’Università che, era stato comunicato agli studenti in una email, sarebbe stata piena. Per questa ragione gli studenti avrebbero potuto assistere in altre cinque aule, dotate di schermi per riprendere tutto.
L’aula era effettivamente gremita dalla stampa e dalle autorità più eccelse: il magnifico rettore, i professori praeclari e ospiti di rilievo istituzionale come Roberto Maroni, presidente della regione Lombardia, e Beppe Sala, sindaco di Milano.
Tale abbondanza di ospiti illustri ha, inevitabilmente quanto tristemente, impedito la partecipazione della categoria universitaria a cui, alla Statale, viene data meno importanza: gli studenti.
Anche se è stato proprio uno studente, Filippo Fleishhacker – Presidente della Conferenza degli Studenti – a intervenire fra i primi, subito dopo il rettore Gianluca Vago, ricordando due film, Mission e Once upon a time in America, con le relative colonne sonore, del grande ospite della giornata, Ennio Morricone.
“Ho provato a guardare due scene di due film celeberrimi del Maestro Morricone senza il sonoro” ha detto Fleishhcker “E mi sono accorto di un dettaglio fondamentale: con il suono è venuta meno anche la parte emotiva. Suono che è presente anche nel contesto universitario, perché sta proprio in questo la colonna sonora di un’ateneo: nella capacità di unire pars humana e pars scolastica, evitando di risultare una mera fabbrica di diplomi di laurea“.
Emozione che Filippo Fleischhacker non ha risparmiato nemmeno al culmine del suo intervento, quando ha parlato di Giulio Regeni e della necessità impellente di ripristinare il cartello di Amnesty International all’ingresso di Via Festa del Perdono che anche noi sentiamo di dover sostenere.
Successivamente è intervenuto professor Kurt Deketelaere, segretario generale di LERU – League of European Research Universities – associazione europea di università di cui la Statale ha l’esclusiva in Italia. Video, presentazioni e complimenti per la presentazione di un’Ateneo che sembrerebbe offrire moltissime opportunità.
Le promesse e le belle parole, però, non sempre sono rispettate.
Kurt Deketelaere
Parola dell’anno nel 2016 è post-truth, vocabolo che designa ciò che ha minato, nel Regno Unito inizialmente e poi in tutto il mondo occidentale, la stabilità di tre grandi istituzioni: la scienza, il giornalismo e la giurisprudenza. Negli USA, la AAAS – American Associations for the Advancement of Science – ha ammonito il neoeletto presidente Trump sui rischi della disinformazione e della post-verità scientifica.
Kurt Deketelaere aspira ad un mondo privo di post-verità, in cui le good informations, le informazioni credibili, regnino sovrane. Certo, come facciano i giovani, nuove leve del domani, a garantire un mondo vero in un’università, a dire del professore belga “guardiana della fattualità”, che non li coinvolge in prima persona, resta un mistero.
Come troppo spesso succede, l’immagine con cui l’università si presenta a chi non ne fa parte stride fortemente con quella che ne hanno quelli che la vivono quotidianamente. Che anche la Statale sia caduta nel vizio della post-fattualità?
Università che, oltre ad essere luogo deputato alla preservazione della verità, è anche la prima istituzione a cui vengono tagliati i fondi in caso di bisogno. A torto, dice Deketelaere, perché in realtà, a ben vedere, anche economicamente ci rimettono tutti quanti.
Il professor Deketelaere ha concluso con parole di speranza:” Universities will survive Nigel Farage, universities will survive Donald Trump.”
Anche se il vero protagonista della mattinata, senza dubbio, è stato Ennio Morricone, invitato speciale per la consegna della laurea ad honorem in “Scienze della musica e dello spettacolo” che, dopo l’esecuzione del brano originale che ha scritto appositamente per l’evento, si è detto – ed è visibilmente apparso – commosso e onorato.
“Di tutti i premi e le onorificenze che ho ottenuto, questa è il coronamento di una vita. Grazie.”
Ennio Morricone
Il suo brano, la prima esecuzione originale di Varianti per Ballista Antonio Canino Bruno, ha visto la partecipazione straordinaria dei pianisti Antonio Ballista e Bruno Canino, insieme all’Orchestra dell’Università degli Studi di Milano, diretta dal maestro Alessandro Crudele.