Del: 26 Marzo 2017 Di: Barbara Venneri Commenti: 0

Ieri, 24 marzo, sono apparsi sui vagoni di alcuni treni che percorrono la tratta Milano-Bergamo svariati volantini che hanno suscitato scombussolamento tra i passeggeri e successivamente diverse polemiche sui social. Essi, replicando perfettamente la grafica degli avvisi ufficiali di Trenord, recavano il seguente messaggio: «Avvisiamo i clienti che viaggiare sui treni con il biglietto, anche se convalidato, non è più possibile per i passeggeri di pelle scura». Trenord si è già dissociata dell’azione ed ha annunciato la decisione di sporgere denuncia nei confronti di ignoti.

Il testo principale dei volantini, in cui si legge la lampante intenzione provocatoria degli autori, continua annunciando che «a fronte dell’emergenza profughi provenienti dalle ex colonie in cui esportiamo guerra, a chi non corrisponde ai requisiti della razza bianca europea, anche se provvisto di regolare titolo di viaggio, verrà impedito impedito l’accesso e potrà incorrere nella schedatura, ossia nella rilevazione delle impronte da parte della polizia». Infine conclude con la richiesta di  «segnalare la presenza di eventuali stranieri sfuggiti ai controlli», ma invitando «gli e le appartenenti al genere umano a non farlo e a contrastare l’apartheid».

Il volantino è quindi ben più che un semplice scherzo o un tentativo di agitazione degli animi fine a sé stesso, ma piuttosto una denuncia ironica, forse addirittura satirica, nei confronti del sempre più crescente razzismo e agli eccessivi controlli delle autorità ferroviarie che sembrano essere basati sul solo colore della pelle. La provocazione sembra però non essere stata capita da alcuni passeggeri di Trenord, i quali sui social rispondono dando sfogo all’odio – chissà, magari confermando le aspettative, se non il desiderio, degli autori.

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(Foto da Ticinonews)

E vi incazzate pure quando queste merde alla faccia vostra non pagano i biglietti e fanno casino e distruggono i treni; xke al 99% delle volte sn loro

Forse non hai capito la questione… Queste sono affissioni anarchiche volte a proteggere indiscriminatanente migranti di ogni genere, e denunciano un chissà quale maltrattamento nei loro confronti.

Forse sei tu che non hai capito o fai finta di non capire; HANNO ROTTO IL CAZZO, stop!!!! Con questo non voglio dire che sn tutte merde, anche io conosco brava gente ma allo stato dei fatti non si può più fare distinzione; fuori dai coglioni tutti. Sn venuti in Italia e fanno quel cazzo che vogliono. Dio caro se riaprono i fornì qualcuno dentro lo butto anche io

(dalla pagina Facebook Spotted Trenord)

 

Dalle affissioni si può leggere anche una critica verso il sistema di accoglienza italiano, ma non solo. Durante la stessa giornata, infatti, sono stati avvistati altri manifesti dello stesso genere sui convogli del TILO, il treno regionale svizzero che percorre la tratta Milano-Chiasso.

Osservando un’aperta critica alle politiche di accoglienza d’oltreconfine e al progressivo inasprimento dei controlli doganali basati solo sulla provenienza di un individuo, che anche solo coloro che passano la dogana abitualmente non potranno non aver notato, si legge: «Si avvisano i gentili viaggiatori che nei pressi della stazione di Chiasso potranno essere effettuati dei controlli su base razziale da parte delle Guardie di confine svizzere. Gli individui dalle fattezze africane o nord-orientali sprovvisti di documenti saranno prelevati dai vagoni, tradotti negli uffici della polizia di frontiera e sottoposti ad interrogatorio e perquisizione integrale». Pratiche che possono essere considerate fattori della situazione di questa estate in cui si trovavano i migranti a Como, costrettti a dormire nei pressi della stazione di Como San Giovanni perchè respinti al confine svizzero.

Emerge anche il giudizio negativo verso la ditta di logistica Rampinini che si occupa di riportare i migranti negli hotspot di Taranto.

“Una volta riconsegnati alle autorità italiane, verranno rilasciati a Ponte Chiasso con un decreto di espulsione e caricati sui pullman forniti dalla ditta R. e deportati a Taranto. Da lì potranno riprendere il viaggio verso nord per ripresentarsi nell’arco di pochi giorni oppure essere sfruttati nelle colture locali”.

Il volantino chiude in maniera suggestiva: «Le operazioni di rastrellamento prenderanno alcuni minuti. Ci scusiamo per il disagio e ringraziamo per la cortese indifferenza».

(Foto di copertina da L’Eco di Bergamo)

Barbara Venneri
Non chiamatemi Vènneri.

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