
Che Venezia sia il crocevia di numerosissimi turisti stranieri, è dato per assodato. Secondo i dati Istat, nel 2016 la Serenissima, con quasi 11 milioni di turisti, si è classificata al 3° posto tra le città italiane con il maggior afflusso di turisti. Medaglia d’argento, invece, per quanto riguarda l’afflusso di turisti stranieri, che in quell’anno costituivano il 4.7% (circa 517mila) dei visitatori totali.
Tuttavia, in certi casi non si può effettivamente parlare di serenità per quanto concerne i turisti più sprovveduti ed ingenui.
Il caso più recente ed eclatante risale a pochi giorni fa, riportato non solo dai giornali locali, ma da numerosissime testate nazionali. Un gruppo di quattro turisti giapponesi ha speso l’incredibile cifra di 1100 euro in un’osteria vicino piazza San Marco. La scelta del menù non comprendeva né porzioni da esercito napoleonico, né piatti pregiatissimi e ricercati. Il Messaggero, ma potremmo citare decine di altri siti d’informazione, riporta l’accaduto:
Quattro bistecche, altrettante fritture miste, acqua minerale e servizio, per un totale di 1100 euro. Si aggiunge un nuovo caso, quello di quattro studenti giapponesi, alla classifica dei conti da infarto presentati a fine pranzo ai turisti dai locali del centro di Venezia. Questa volta l’attentato alle coronarie, e alla carta di credito del gruppo in gita nella città lagunare, è stato portato da una comune osteria nella zona delle Mercerie, vicino a San Marco. Un conto di oltre mille euro per un pranzo di quattro ragazzi giapponesi, studenti universitari a Bologna, che non credevano ai loro occhi.
Successivamente, i quattro sfortunati turisti nipponici, residenti a Bologna, hanno denunciato il tutto alla questura, mentre il Gruppo 25 Aprile, una piattaforma civica che accoglie discussioni circa Venezia e cosa non va, ha reso di dominio pubblico la vicenda, che è impazzata sul web.
Il sindaco di Venezia Luigi Brugnano, criticato in precedenza per aver additato come “pezzenti” i turisti che rimproveravano i prezzi troppo alti dei locali, stavolta si è schierato senza indugio dalla parte dei turisti, promettendo ripercussioni contro i ristoratori.
Le trappole per turisti sono una piaga senza bandiera, non solo una prerogativa delle città italiane più visitate.
Il sito Quora, una piattaforma social molto utilizzata tra i viaggiatori, suggerisce di stare alla larga da bus e battelli turistici, da negozi di souvenir fotocopia, da pacchetti all-inclusive rilasciati dagli hotel e da figuranti in costume che chiedono somme di denaro, a volte anche ingenti, per le foto.
La maggior parte degli avvertimenti e delle segnalazioni negative riguarda il settore della ristorazione. Il caso di Venezia, insomma, è solo uno tra le migliaia di truffe legalizzate a danno dei turisti da parte dei ristoratori.
La formula è sempre la stessa: collocazione del ristorante in pieno centro storico, buttadentro amichevoli e carismatici, coacervo di suppellettili e luoghi comuni per risaltare l’imponente nazionalità della cucina, cibo di dubbia qualità e prezzi stratosferici.
L’elemento riguardante il conto salato talvolta viene giostrato dai ristoratori, facendo ordinare ai commensali pietanze fuori lista il cui prezzo non è segnato, facendo leva anche sul fatto che gli stessi non conoscano la lingua del posto.
Talvolta, come giustificativo per spennare ancor di più gli avventori, si ricorre a stratagemmi al limite della legalità, come coperti stellari e il famoso “supplemento musica” veneziano.
Un simpatico blogger italiano del sito Vice, immedesimandosi nei panni di uno sprovveduto turista tedesco, ha voluto sperimentare l’ebrezza di pranzare in un’osteria fiorentina in centro spenna-clienti, il cui esito non è stato dei migliori. Il blogger conclude l’articolo così:
Uscendo dal ristorante, tolta la maschera da Hans Müller, guardo i volti slavati delle future vittime e ripenso a mia nonna: aveva ragione, non merito i suoi soldi dopo aver mangiato in un posto come questo.
Quando si decide di viaggiare, andare a braccetto con la prudenza è quasi un obbligo morale, se si vuole passare un soggiorno confortevole, assaporando le abitudini culinarie del posto. Siti come Tripadvisor o TheFork diventano i nostri nuovi migliori amici, così come le centinaia di forum relativi ad un determinato paese, che infondono consigli di enorme importanza sulla sicurezza, i luoghi da visitare e quelli in cui divertirsi.