
Gabriella La Marra
Cosa cambia nella vita di una donna di mezza età? Cosa succede quando la propria figura non risponde più ai canoni di bellezza imposti dalla società odierna, quando non ci si sente a casa neanche nel proprio corpo?
É ciò che racconta My Place – il corpo e la casa, spettacolo teatrale diretto da Silvia Gribaudi, finalista del bando In-Box 2017, e in scena dal 17 al 22 aprile a Campo Teatrale.
Fin dalla prima apparizione le tre interpreti (Francesca Albanese, Silvia Baldini, Laura Valli) si presentano al pubblico in maniera bizzarra, catturando l’attenzione degli spettatori. «In scena tre corpi nudi – o meglio in biancheria intima – volutamente messi in evidenza: masse corporee vive e non censurate, vere, oneste e ben diverse da quelle che ancora oggi siamo abituati a vedere in mostra sui giornali, su internet, in televisione. Tre donne non più giovani ma non ancora vecchie, certamente non perfette. Ma belle. Perché autentiche.» Corpi non convenzionali dunque, ma che puntano all’autenticità.
Lo spettacolo è quindi un modo per contrastare i canoni ideali e presentare la normalità di tutti i giorni.
Questo è l’obiettivo del progetto ideato dalla compagnia Qui e Ora Residenza Teatrale: My Place presenta il tema del “corpo – casa”, un vero e proprio luogo intimo da riscoprire per “sentirsi a casa” ovunque ci si trovi. Il corpo è l’immaginario fisico intorno a cui si sviluppa il lavoro di scena e da cui le attrici partono per raccontarsi intorno a differenti aspetti del femminile, esplorando il rapporto con il proprio corpo ed il proprio ruolo nella società contemporanea, in conflitto con la cultura dell’apparire. «Quarant’anni, il corpo cade a pezzi e io torno a vivere da mia madre!» esclama una di loro.
L’assenza di una vera e propria trama e una scenografia inesistente permettono alle tre figure di occupare pienamente lo spazio in cui si trovano e si muovono, corrono, ballano, si contorcono con ritmo spezzato, che rappresenta le varie emozioni delle donne, le quali riscoprono la vita tramite la propria fisicità. Il risultato di questa sperimentazione artistica è uno spettacolo ingegnoso e vivace, capace di affrontare un tema così delicato come quello del corpo femminile con una comicità cruda ed empatica.