Del: 8 Dicembre 2018 Di: Katerina Mavroeidi Commenti: 0

L’immagine di un paesaggio invernale ci rimanda spesso alla Russia gelata, o al magico polo nord illuminato dalle luci dell’aurora boreale. Spesso anche le metropoli più caotiche, se dipinte di bianco, assumono un fascino completamente nuovo. Collegamento meno immediato è invece quello con le distese nevose del nord degli Stati Uniti, che può sorgere spontaneo solo a chi, in quei luoghi, ci è cresciuto e porta nel cuore e nella memoria straordinarie immagini da cartolina. Uno di questi è Robert Bly, poeta del Minnesota, che ci narra i suoi versi da una cabina di scrittura sul lago Moose.

Bly è leader del Mythopoetic Men’s Movement e pacifista molto attivo. La sua poetica è stata influenzata dalla “Teoria degli Archetipi” di Carl Gustav Jung, gran parte della quale esplora la complessa situazione in cui si trovano gli uomini di oggi, prigionieri della mancanza di una guida verso la maturità. Il suo libro più conosciuto, che tratta proprio di questo tema, è “Iron John: A Book About Men” (1990).

Nonostante il nucleo delle sue opere sia spesso l’esplorazione socio-psicologica degli uomini, non possiamo certo ignorare le numerosissime poesie che trattano della dimensione invernale e dei luoghi ai quali l’autore è più legato.

I genitori di Bly erano di origini norvegesi ma lui è nato e cresciuto negli Stati Uniti, in Minnesota, dove l’inverno dura ben nove mesi perciò è fondamentale abituarsi ai pugni di neve, se non addirittura farci amicizia.

Ed è piuttosto difficile instaurare un rapporto di questo tipo con un paesaggio non solo ostile, ma anche noioso e opprimente. Bly però ci è riuscito, regalandoci attraverso la sua penna un resoconto estremamente affascinante.

Il poeta parla dell’inverno attraverso piccoli segni che svelano la sua presenza: neve, freddo, costumi natalizi. La poesia di riferimento sarebbe Driving My Parents Home at Christmas (1962), parte della raccolta Silence in the Snowy Fields, in cui il filo conduttore è la guida attraverso paesaggi nevosi. « Only snow answers », cioè ‘solo la neve risponde’, è una frase del poema che contiene tutta l’essenza del territorio ritratto da Bly, in quanto la neve esiste in quantità talmente vaste in quei luoghi, che probabilmente è spesso l’unica a rispondere.

La capacità di evocare immagini racchiusa in queste poesie è di una potenza incredibile, tanto che Bly chiamava queste “cartoline” rintracciabili nelle sue opere «leaping images», cioè “immagini saltanti” (con riferimento a una corrente critica che si era diffusa negli Stati Uniti insieme alla didascalia di Jung sulla psicologia). Queste «leaping images» non sono però tutte da leggere in chiave positiva. Numerose sono anche le analogie con l’inverno nevoso e lungo, che alludono alla vastità e alla solitudine che l’uomo può provare. Winter Poem è una rappresentazione di questo parallelismo.

Lasciando fuori qualsiasi forma di analogia o riferimento junghiano, limitandosi soltanto a guardare queste cartoline e immergendosi nelle proprie memorie invernali, si può trovare in ogni caso un’ottima ragione per leggere Bly.

Qui potete ascoltare Winter Poem attraverso la lettura dello stesso Robert Bly.

Katerina Mavroeidi
Sono una greca che studia lingue straniere a Milano. Amo l’arte e il cibo della nonna.