Del: 14 Gennaio 2019 Di: Valentina Testa Commenti: 0

 

Durante la awards season, ogni giorno ci si concentra su un premio nuovo: così, a una settimana dai Golden Globe – i premi decisi dalla stampa estera, riunita nella associazione Hollywood Foreign Press –, si sono tenuti i Critics’ Choice Awards, scelti questa volta dalla Broadcast Film Critics Association e la Broadcast Television Journalists Association, una rosa di giornalisti americani che decretano migliori film e serie tv dell’anno. Negli anni, i Critics’ Choice sono serviti anche da profezia per gli Oscar: l’anno scorso, infatti, i “critici” e l’Academy si sono trovati d’accordo su miglior film e migliori attori e attrici, sia protagonisti sia non protagonisti.

La ventiquattresima edizione è stata condotta da Taye Diggs (attore conosciuto per aver recitato in Grey’s Anatomy o in Come far perdere la testa al capo, ndr). L’attore ha iniziato il suo monologo in modo molto semplice: «I am Taye Diggs. And I am handsome», scatenando, con sua sorpresa, l’ilarità del pubblico. Tuttavia, il suo monologo si è incentrato subito su questioni sociali: Diggs ha subito riconosciuto il fatto che questa edizione fosse la più inclusiva di sempre «per tutte le persone sottorappresentate. Tutte [queste persone, ndr] di tutti i generi e orientamenti hanno avuto un ruolo principale sia davanti sia dietro alla cinepresa in molti dei più grandi film e serie di quest’anno. Parlo di uomini e donne di origine asiatica, latina, nativo-americana e delle isole del Pacifico. Ma particolarmente è stato un grande anno per gli afroamericani. I registi di colore hanno battuto il record con $1,5 miliardi di dollari al botteghino nazionale nel 2018». Per celebrare l’ultimo successo, che coinvolge nella comunità lo stesso Diggs, questi si è lanciato in un numero musicale per ricordare alcuni dei più grandi successi dell’anno in questo senso, il tutto sulle note di una cover di I Like It di Cardi B.

La premiazione è iniziata immediatamente dopo. Il film più nominato è stato La Favorita, con 14 nomination, che porta due vittorie a casa (Migliore ensemble e Migliore attrice in una commedia): nessuno del cast era tuttavia presente a ritirare il premio, poiché impegnati oltreoceano. Altri vincitori non erano presenti per accettare il premio, e in diversi casi non c’è stato neanche un annuncio con presentatori perché si è preferita una scritta sullo schermo. In ogni caso, le vittorie degne di nota sono, in campo televisivo, le doppie vittorie di La fantastica signora Maisel e di L’assassinio di Gianni Versace, il premio al miglior attore protagonista in una serie drama a Matthew Rhys per The Americans e alla migliore attrice protagonista in una serie drama a Sandra Oh per Killing Eve, mentre la migliore serie dell’anno è stata The Americans. È nella tv che c’è stato il primo pareggio della serata: Amy Adams e Patricia Arquette vincono a pari merito per migliore attrice in un film per tv o serie limitata, rispettivamente per Sharp Objects e Escape at Dannemora. In campo cinematografico, da ricordare sono le vittorie di Spider-Man – Un nuovo universo come miglior film d’animazione, quella di Regina King come miglior attrice non protagonista per Se la strada potesse parlare, miglior attore non protagonista a Mahershala Ali per Green Book, Christian Bale per Vice (che vince sia miglior attore in una commedia, sia miglior attore protagonista, prendendo così il posto che i Golden Globe avevano assegnato a Rami Malek per Bohemian Rhapsody, che perde anche il miglior film in favore di ROMA di Alfonso Cuarón, che è anche il miglior regista), e il nuovo pareggio per la migliore attrice protagonista, che vede al primo posto a pari merito Glenn Close per The Wife e Lady Gaga per A Star is Born, film che porta a casa anche il premio per la migliore canzone originale, Shallow e lascia in entrambi i casi la popstar visibilmente commossa.

Durante la premiazione, sono stati dati due premi onorari. Uno alla carriera con il Critics’ Choice Creative Achievement Award per Chuck Lorre, produttore di commedie di successo quali Dharma & Greg, Due uomini e mezzo, Mike & Molly, Mom e la famosissima The Big Bang Theory, il cui cast ha introdotto il premio. Il secondo, per il #SeeHer Award per la rappresentazione accurata delle donne sul piccolo e grande schermo, ha visto la prima vincitrice onoraria di questo premio, Viola Davis, presentare Claire Foy, che lo ha invece ricevuto quest’anno, accettandolo con un discorso toccante: «Ringrazio molto i critici per questo premio e per ciò che rappresenta. Devo dire che ci ho messo un po’ ad accettare l’idea di prenderlo, perché ho subito pensato che non ho offerto nulla e che non ho nulla da offrire. È stato qualcosa che Viola ha detto: che in realtà il più grande privilegio della tua vita è essere chi sei. E realizzare che tutto ciò che ho da offrire, è me stessa. E tutto ciò che ho cercato di fare, con qualsiasi cosa io abbia fatto e nei lavori in cui sono stata, è fare qualcosa in cui, spero, le persone si riconosceranno… che possano riconoscersi sullo schermo in qualche modo, che vedano un pensiero o un sentimento o un’emozione o una circostanza, e possano vedere se stessi».

La lista completa dei vincitori:
Miglior film – Roma
Miglior attore – Christian Bale per Vice
Miglior attrice – Glenn Close per The Wife; Lady Gaga per A Star is Born
Miglior attore non protagonista – Mahershala Ali per Green Book
Miglior attrice non protagonista – Regina King per Se la strada potesse parlare
Miglior giovane interprete – Elsie Fisher per Eighth Grade
Miglior cast – La Favorita
Miglior regista – Alfonso Cuaron per Roma
Miglior sceneggiatura originale – Paul Schrader per First Reformed – La Creazione a Rischio
Miglior sceneggiatura non originale – Barry Jenkins per Se la strada potesse parlare
Miglior fotografia – Alfonso Cuaron per Roma
Miglior scenografia – Black Panther
Miglior montaggio – First Man
Migliori costumi – Black Panther
Miglior trucco e parrucco – Vice
Migliori effetti speciali – Black Panther
Miglior film d’animazione – Spider-man: Un nuovo universo
Miglior film d’azione – Mission Impossible: Fallout
Miglior commedia – Crazy Rich Asians
Miglior attore in una commedia – Christian Bale per Vice
Miglior attrice in una commedia – Olivia Colman per La Favorita
Miglior film horror/fantascientifico – A Quiet Place
Miglior film straniero – Roma
Miglior canzone – Shallow
Migliore colonna sonora – First Man
Miglior serie drammatica – The Americans
Miglior attore in una serie drammatica – Matthew Rhys per The Americans
Miglior attrice in una serie drammatica – Sandra Oh per Killing Eve
Miglior attore non protagonista in una serie drammatica – Noah Emmerich per The Americans
Miglior attrice non protagonista in una serie drammatica – Thandie Newton per Westworld
Miglior serie comica – La fantastica signora Maisel
Miglior attore in una serie comica – Bill Hader per Barry
Miglior attrice in una serie comica – Rachel Brosnahan per La fantastica signora Maisel
Miglior attore non protagonista in una serie comica – Henry Winkler per Barry
Miglior attrice non protagonista in una serie comica – Alex Brostein per La fantastica signora Maisel
Miglior serie limitata – L’assassinio di Gianni Versace
Miglior film tv – Jesus Christ Superstar Live in Concert
Miglior attore in un film tv o serie limitata – Darren Criss per L’assassinio di Gianni Versace
Miglior attrice in un film tv o serie limitata – Amy Adams per Sharp Objects; Patricia Arquette per Escape at Dannemora
Miglior attore non protagonista in un film tv o serie limitata – Ben Whishaw per A Very English Scandal
Miglior attrice non protagonista in un film tv o serie limitata – Patricia Clarkson per Sharp Objects
Miglior serie animata – Bojack Horseman

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Valentina Testa
Guardo serie tv, a volte anche qualche bel film, leggo libri, scrivo. Da grande voglio diventare Vincenzo Mollica.