Immagine realizzata da IlCirox
L’asso di briscola ha voluto calarlo la pagina Facebook della Treccani.
Un suo recente post comprendeva una breve e seria descrizione del David del Bernini, allegata ad una meno seria immagine dello stesso.
Gennaio 2019 è stato ufficialmente consacrato il mese nero di Adriano Celentano: un mese in cui la sua immagine ha subìto un’umiliazione senza eguali. Non ci dilungheremo qui a narrare della trama delle prime tre puntate trasmesse, quanto sugli elementi che hanno reso lo show un fenomeno virale sul web.
Come ipotizzato nel precedente articolo a riguardo, la serie è stata fortemente incentrata sulla figura di Celentano in veste di eroe senza macchia e senza paura, saggio e carismatico. L’eccessiva sicurezza di sé, e i dubbi insegnamenti di vita che ama dispensare —come incolpare due ragazze di aver bevuto troppo tanto da rischiare di essere violentate—, rendono il personaggio di Adrian, oltre che fastidioso, al contempo ridicolo. Elemento aggravato anche dalle numerose, inopportune ed ininfluenti scene a sfondo sessuale tra Adrian e Gilda, la sua compagna.
Il web, quasi sempre in grado di riconoscere il merito di un’opera, non perdona invece chi carica di auto-celebrazione un elemento che dovrebbe intrattenere.
Il doppiaggio del personaggio di Celentano è pessimo —ciò fa contrasto con tutti gli altri personaggi, egregiamente doppiati dai senatori italiani di questo lavoro— , ottimi disegni di Manara si alternano ad ambientazioni indecenti che sembrano eseguite con paint. Scene irrilevanti per la trama si susseguono spesso, e l’alter ego di Adrian, l’uomo volpe, è assolutamente controproducente con la filosofia di Celentano nell’opera: si passa, infatti, dal ripudiare la violenza a massacrare di botte gli antagonisti.
Adrian si è rivelata una gallina dalle uova d’oro: le parodie e i meme riguardo ogni singolo componente della serie, dai disegni alle citazioni, dai dialoghi alle audience della stessa, sono fuoriusciti a iosa.
Rilevante per la derisione anche il fatto di aver reso la mafia al pari di un’organizzazione governativa —fatto che non inquadra per nulla elementi distopici— , e di essere stati totalmente esenti da stereotipi collocandone la sede a Napoli.
Intanto Mediaset si mangia le unghie dal nervosismo per quanto riguarda il proseguimento della serie —mancano ancora sette puntate da trasmettere— : nervosismo dato dal fatto che Adrian ha avuto un crollo degli ascolti non indifferente. Durante la messa in onda della terza puntata, si è vista una netta diminuzione degli spettatori.
Aspettando Adrian, lo show antecedente il cartone con protagonisti vari personaggi della televisione italiana tra cui lo stesso Celentano, ha fatto registrare 3.029.000 spettatori, calati a 2.038.000 con la messa in onda del cartone. Se si pensa, inoltre, che si debba combattere la concorrenza delle altre reti, i presagi non sono dei migliori.
Dopo solo tre puntate Adrian è riuscito a diventare lo zimbello del web italiano. Se da un lato Mediaset e addetti si disperano a causa del flop e delle enormi spese per finanziare l’opera, i creatori di contenuti parodistici si leccano baffi, aspettando le successive sette puntate.