Anche quest’anno abbiamo mandato dei redattori di Vulcano Statale a Sanremo per seguire il Festival della Canzone Italiana. Seguiteci sui nostri social e su www.vulcanostatale.it per avere notizie sulla kermesse più famosa d’Italia.
Baglioni è un uomo semplice.
Quando vede che la situazione inizia a sfuggirgli di mano, inizia a cantare. Peccato che abbia già utilizzato la medesima soluzione lo scorso anno, e che il suo repertorio sia stato già ampiamente scandagliato.
L’apertura della seconda puntata — una coreografia con una ventina di ballerini vestiti tipo black bloc — non aiuta a energizzare gli spettatori da casa. Virginia Raffaele e Claudio Bisio, per fortuna, si riscattano in parte: lei dà sfogo alle sue risapute capacità interpretative, incantando il Teatro Ariston con una versione recitato/cantata dell’Habanera di Bizet; lui improvvisa un tango con Michelle Hunziker, contraltare al ritorno di Favino di ieri sera.
Tra gli artisti in gara (solo dodici, l’altra metà oggi) Achille Lauro dà avvio alle danze convincendo critica e pubblico: la classifica parziale lo colloca nella parte nobile. Sugli scudi anche Nek e Daniele Silvestri: il primo molto in confidenza con il palco e in generale con l’ambiente sanremese, il secondo sempre più avviato verso il premio della critica. A Cristicchi l’onore e l’onere di sottrarglielo.
La regina indiscussa però è sempre lei, la Loredana nazionale: l’applauso più lungo e sincero della serata è tutto suo.
Da segnalare anche la performance di Shade e Federica Carta, snobbati dalla sala stampa, ma il cui pezzo probabilmente volerà nelle radio.
Come per la prima puntata, anche in questa gli ospiti hanno fatto la differenza, mantenendo lo share ai livelli dello scorso anno (47%). Superbi Fiorella Mannoia e Marco Mengoni, nonostante Baglioni faccia sempre di tutto per intromettersi, poco importa se con chitarra o piano, o semplicemente stando ritto con le mani conserte. Struggente il ricordo di Lucio Battisti ad opera del vincitore del 2013: la sua versione di Emozioni incanta anche i più scettici.
A conclusione della serata, Riccardo Cocciante riporta all’Ariston il suo Notre Dame de Paris con il già vincitore del festival Giò Di Tonno, mentre Pio e Amedeo si prendono l’arduo compito di dissacrare il direttore artistico con battute del tipo: “Claudio dovresti fare pure te un cartone animato e chiamarlo Baglion”. A mezzanotte inoltrata, hanno regalato mezz’ora di vita a tutti.
In generale questa seconda serata è riuscita a indirizzare la kermesse sui binari giusti, nonostante alcuni sketch inappropriati e fuori luogo: le pernacchie di Baglioni resteranno patrimonio Unesco del trash.
Dopo due puntate, il ghiaccio è ormai rotto: noi, seduti al bancone, sorridiamo levando i calici, sapendo che il meglio deve ancora venire.
Voti:
Achille Lauro: 7.5
Einar: 3
Il Volo: 4.5
Arisa: 6.5
Nek: 14
Silvestri: 8
Ex-Otago: 2
Ghemon: 6
Loredana Bertè: 8
Paola Turci: 6.5 (per la mise)
Negrita: 5
Shade e Federica Carta: 6.5
Articolo di Francesco Albizzati, Federico Arduini, Enrico Edoardo Bozzi, Francesco Porta