
La serata del grande cinema italiano si è conclusa da poco e ha trovato grande consenso da parte del pubblico riguardo alle scelte della giuria, nonché un fronte unito sui social nel mostrare amore e affetto a Matteo Garrone, Alessandro Borghi e Luca Marinelli. Ma questa è un’altra storia.
L’edizione 2019, condotta da Carlo Conti, si è presentata come un’edizione rivoluzionaria dal punto di vista tecnico e della giuria, cosa che è stata molto apprezzata da tutti i vincitori, che non hanno mancato di ringraziare Piera Detassis, il Direttore artistico dell’Accademia dei David di Donatello. Una cerimonia pulita, minimalista e scorrevole, che non ha mancato di ricordare, durante tutta la sua durata, l’importanza dei film e dei cinema, delle sale e delle produzioni, rimarcando spesso l’iniziativa che si terrà quest’estate, dell’apertura dei cinema e della distribuzione dei film in contemporanea con Hollywood.
Non sono mancate le possibilità di monologo per ospiti più importanti; uno su tutti, Tim Burton, a cui è stato assegnato il David alla carriera dalle mani di Roberto Benigni.
È stato poi Burton stesso ad annunciare il premio del miglior regista esordiente, che è andato ad Alessio Cremonini per “Sulla mia pelle”: film che porta a casa anche la statuetta per miglior produttore, il David giovani e — finalmente, c’è da aggiungere — il David di Donatello al miglior attore protagonista per Alessandro Borghi, che ha magistralmente interpretato Stefano Cucchi. Visibilmente scosso, Borghi ha accettato la statuetta con poche, semplici parole: “Questo premio è di Stefano Cucchi ed è un premio che voglio dedicare agli esseri umani e all’importanza di essere considerati tali a prescindere da tutto”.
La migliore attrice protagonista, invece, è stata decretata Elena Sofia Ricci per il suo ruolo in “Loro”: la pellicola ha portato a casa due David su dodici, includendo anche quello per la migliore acconciatura.
Anche il suo compagno di nomination, “Chiamami col tuo nome”, si è aggiudicato due statuette su dodici: per la migliore canzone originale, “Mystery of Love”, e per la migliore sceneggiatura adattata — categoria per cui aveva già vinto l’Oscar nel 2018. La migliore attrice non protagonista, invece, è Marina Confalone per “Il vizio della speranza”: vittoria che ha aperto le danze della cerimonia, portandola sul palco molto commossa ed emozionata, con un discorso di ringraziamento anche alla Campania stessa.
Due statuette anche a “Capri-Revolution”, che era stato nominato in ben tredici categorie. Mentre è “Dogman” di Matteo Garrone, nominato per quindici volte, a travolgere tutti gli altri nominati con ben nove vittorie, tra cui il miglior attore non protagonista per Edoardo Pesce, la migliore sceneggiatura originale, fotografia, montaggio, regia e, soprattutto, miglior film. Matteo Garrone ha ringraziato ogni persona possibile, commuovendosi fino alle lacrime sia dalla platea, sia direttamente sul palco. L’ultimo premio della serata, preso proprio dalle mani della Detassis, è stato anticipato da quello per il miglior film straniero dell’anno, statuetta assegnata a Roma di Alfonso Cuarón, film già vincitore di numerosi premi Oscar, e che ha visto il grande regista sul palco ad accettare anche il David.
Degni di nota, i David speciali assegnati a Uma Thruman (che ha dato a sua volta ad Alessandro Borghi il suo premio), a Dario Argento e a Francesca Lo Schiavo, nonché il David al miglior documentario dell’anno assegnato a “Santiago, Italia” di Nanni Moretti.
Di seguito, la lista completa dei vincitori:
Miglior film: “Dogman” di Matteo Garrone
Miglior film straniero: “Roma” di Alfonso Cuarón
Miglior regia: Matteo Garrone per “Dogman”
Miglior attrice protagonista Elena Sofia Ricci per “Loro”
Miglior attore protagonista: Alessandro Borghi per “Sulla mia pelle”
Miglior attrice non protagonista: Marina Confalone per “Il vizio della speranza”
Miglior attore non protagonista: Edoardo Pesce per “Dogman”
Miglior documentario: “Santiago, Italia” di Nanni Moretti
Miglior sceneggiatura originale: Matteo Garrone, Ugo Chiti e Massimo Gaudioso per “Dogman”
Miglior autore della fotografia: Nicolai Brüel per “Dogman”
Miglior scenografia: Dimitri Capuani per “Dogman”
Miglior acconciatore: Aldo Signoretti per “Loro”
Miglior truccatore: Dalia Colli e Lorenzo Tamburini per “Dogman”
Miglior musicista: Sascha Ring e Philipp Thimm per “Capri-Revolution”
Premio dello spettatore: “A casa tutti bene” di Gabriele Muccino
Miglior regista esordiente: Alessio Cremonini per “Sulla mia pelle”
David giovani: “Sulla mia pelle” di Alessio Cremonini