Il Consiglio d’amministrazione ha approvato oggi all’unanimità la proposta portata avanti da UniSì, per l’installazione di distributori di assorbenti in tutti i bagni dell’università. Marco Loria, presidente di UniSì, parla di “Una battaglia di tutti, una vittoria per tutte!”. Un traguardo che lancia un segnale forte e rappresenta un primo passo verso l’abbattimento della tampon tax.
Gli assorbenti in Italia sono tassati con IVA al 22%, lo stesso trattamento riservato ai beni di lusso, quando si tratta, al contrario, di beni di prima necessità. Un prezzo gravoso da pagare, che pesa sulle spalle di ogni donna del nostro paese, al di là del reddito o del ceto sociale. La Statale sarebbe il primo ateneo in Italia a mettere in atto un’iniziativa di questo tipo, senz’altro da spunto per le altre università italiane. La battaglia contro la tampon tax sarebbe naturalmente ancora lunga, considerando che la distribuzione di assorbenti avverrebbe soltanto a favore delle studentesse in possesso di badge universitario e non di tutte le donne, ma un punto di partenza fondamentale per raggiungere l’obbiettivo finale.
I ragazzi di UniSì hanno lavorato due anni per rendere approvabile la proposta, calcolando i costi medi degli assorbenti, che sono di 0,25 centesimi e che obbligheranno quindi a un costo di 0,10 centesimi per assorbente al momento del ritiro dal distributore, in modo da evitarne usi impropri. L’iniziativa non avrà inoltre alcun costo per l’Università, l’unico tassello mancante è l’identificazione dell’operatore che si occuperà di installare e rifornire periodicamente i distributori all’interno dei bagni.
Come scrive UniSì sulla sua pagina: “L’8 marzo è tutti i giorni!” e spesso le battaglie che partono dal basso fanno la differenza e portano a grandi traguardi che ci riguardano tutte e tutti!