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Pochi giorni fa è stato rilasciato il trailer del nono film di Quentin Tarantino, scritto e diretto dallo stesso regista e intitolato C’era una volta a… Hollywood (Once Upon a time in Hollywood).
Già attraverso il titolo veniamo catapultati automaticamente nell’atmosfera del cinema hollywoodiano dei vecchi tempi, ovvero negli ultimi anni di gloria della sua epoca d’Oro. Il regista non si limita a raccontare le storie delle star, leggende con voluminose acconciature, ma gli avvenimenti sullo sfondo sono relativi agli omicidi della famiglia Manson.
Il film a sua volta non racconta propriamente un evento, ma dipinge piuttosto un quadro raffigurante il lifestyle californiano degli anni Sessanta sporcato e, talvolta, anche graziosamente ornamentato, da ossessioni, cliché e movimenti.
Tipico di Tarantino è prendersi la guerra e farla gioiosa, come ha già fatto volta con Pulp Fiction e Inglorious Basterds. Poi possiamo sicuramente collocare il film tra le dark comedy, pieno di azione e di umorismo nero, come se fosse un sequel dei suoi precedenti lavori.
Basta guardare alla cronaca californiana per capire qual è il contesto in cui si muove: la storia è ambientata nella Los Angeles del 1969, specificamente nel periodo in cui la famiglia Manson, legata a un culto religioso che seguiva una vita anti-convenzionale, arricchita dal frequente uso di allucinogeni, e seguito principalmente da giovani donne che credevano i suoi fondatori portatori delle didascalie di Gesù. I suoi membri furono accusati di diversi omicidi e assalti: tra il più discusso vi è quello di Sharon Tate, attrice, incinta e moglie del regista Roman Polanski. In questo sfondo vengono inquadrate anche altri due personaggi che interpretano persone reali: l’attore televisivo Rick Dalton, protagonista di alcuni Western di successo ma la cui carriera è ormai in declino, e la sua controfigura, Cliff Booth. Insieme tenteranno per l’ultima volta di riacquistare la gloria nell’industria cinematografica hollywoodiana, ma si renderanno conto che anch’essa ha conosciuto un declino.
E dopo una parte basata su avvenimenti reali e trattati con una certa comicità arriva il terzo elemento: un cast pazzesco a completare la ricetta per il successo. Leonardo DiCaprio con una sigaretta appoggiata sulle labbra e un po di je m’en fous negli occhi è “Rick Dalton”, Brad Pitt segue come “Cliff Booth” e Margot Robbie, la tipica bionda di L.A., è “Sharon Tate”. E questi sono solo pochi dei grandi nomi che appaiono nel film. Al Pacino e Dakota Fanning, insieme a Luke Perry (nella sua ultima interpretazione), sono altri nomi che rendono il film tra i più attesi nel filone Old Hollywood nostalgia.
Vale la pena accennare anche al fatto che, dopo le accuse di molestie sessuali rivolte a Harvey Weinstein – produttore con cui Tarantino aveva lavorato in passato –, il regista ha voluto prendere le distanze dal suo vecchio collaboratore e il collega Bob Weinstein, e affidarsi a David Heyman e la Heyday Films per la produzione del film. La distribuzione, invece, è a carico di Sony Pictures Entertainment.
Il film verrà distribuito nelle sale cinematografiche statunitensi a partire dal 26 luglio 2019. L’uscita del film negli Stati Uniti era originariamente prevista per il 9 agosto, data del 50º anniversario degli omicidi Tate-LaBianca.
In Italia la distribuzione è prevista per il 19 Settembre 2019.