Il meraviglioso mondo della natura. Una favola tra arte, mito e scienza è la nuova mostra organizzata da Palazzo Reale in collaborazione con Il Sole 24 Ore Cultura, aperta al pubblico dal 13 marzo fino al 14 luglio 2019.
Come sottolineato dal direttore di Palazzo Reale, Domenico Piraina — durante la conferenza stampa di inaugurazione — la mostra vuole porsi come punto di incontro tra due linee: una rappresentata dall’anniversario dei cinquecento anni dalla morte di Leonardo Da Vinci e la seconda rappresentata dalla natura. Quattro sono i punti cardine su cui si fonda la mostra: la curiosità della scoperta, la capacità di osservazione analitica, la meraviglia e l’urgenza di conoscenza. Tutte caratteristiche che si possono riconoscere nel genio leonardiano.
La mostra si propone di stimolare, inoltre, quel senso di meraviglia infantile, rivolgendosi in questo modo non solo al pubblico adulto. E, infatti, particolare attenzione è riservata anche al pubblico dei bambini, con visite animate dedicate, organizzate durante i pomeriggi del sabato e della domenica.
Alla conferenza stampa è intervenuto anche l’Assessore alla Cultura del Comune di Milano, Filippo del Corno, che a sua volta ha sottolineato l’impegno della sezione culturale milanese nei confronti della valorizzazione di una nuova sostenibilità ambientale e nella creazione di un forte principio di consapevolezza e responsabilità nei cittadini.
La mostra è stata curata dagli storici dell’arte Giovanni Agosti e Jacopo Stoppa, professori all’Università Statale di Milano, e pensata come una sorta di rappresentazione teatrale.
Essa si apre, dunque, con un prologo che mette in comunicazione una pagina dell’Historia Plantarum (un trattato con illustrazioni tratte dal mondo della natura) e una pagina del codice leonardiano in cui è rappresentata l’immagine di un gatto. L’idea alla base è quella di accostare una rappresentazione di un gatto “messo in posa” e un gatto in movimento, colto nell’istantaneità del momento.
A seguire, la sezione Natura viva, Natura morta, in cui la prima è rappresentata dalla Canestra di frutta del maestro Caravaggio (tela presa in prestito dalla Pinacoteca della Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano), mentre la seconda dal Piatto metallico con pesche e fogli di vite del Figino (proveniente da una collezione privata)Milano
Fulcro della mostra è, però, la ricostruzione nella Sala delle Cariatidi del Ciclo di Orfeo, realizzato nel Seicento su commissione di Alessandro Visconti proprio per Palazzo Visconti in via Monte Napoleone, e accolto dai primi anni del Novecento nella Sala del Grechetto della Biblioteca Sormani di Milano
Il progetto ha dimostrato la capacità del Comune di Milano di mettere in comunicazione tra loro varie istituzioni pubbliche milanesi — oltre che soggetti privati —: la già citata Biblioteca Sormani, lo stesso Palazzo Reale, il Museo di Storia Naturale (che ha concesso ben 160 suoi esemplari di mammiferi, uccelli, pesci, rettili e invertebrati), la Galleria d’Arte Moderna e il Castello Sforzesco.
In copertina un particolare tratto dal Ciclo di Orfeo, Pittore olandese, Pandolfo Reschi (q640-1696), Livio Mehus (1627-1691), 1675-1680 circa, olio su tela, Milano, Pinacoteca del Castello Sforzesco (in deposito a Palazzo Sormani, sala del Grechetto e sala dei Putti) © Comune di Milano-Tutti i diritti riservati