Del: 19 Marzo 2019 Di: Redazione Commenti: 0
Bookpride 2019, ogni desiderio

Bookpride, il festival dell’editoria indipendente italiana, ha raggiunto quest’anno la sua quinta edizione ed è stato ospitato presso la Fabbrica del Vapore dal 15 al 17 marzo, durante tre intensi giorni di incontri culturali aperti gratuitamente ad adulti, giovani e bambini.

Questo evento è riuscito a dare voce a circa 170 editori ed ha proposto fino a 250 tra conferenze, dibattiti e presentazioni coinvolgendo traduttori, editori, redattori, ma anche figure legate alla politica e alla cultura milanese e non, in un ricco dialogo con i partecipanti.

Giorgio Vasta, direttore di Bookpride, e i suoi collaboratori hanno voluto intitolare questa manifestazione “Ogni desiderio” proprio perché gli editori indipendenti sono animati da scintille di desideri che collegano indissolubilmente i libri ai lettori e, in un certo modo, anche gli autori stessi al loro pubblico.

Il prezioso legame che si viene a creare tra le parole dell’autore e il suo potenziale lettore è nelle mani della figura dell’editore, che quando ben tesse la loro relazione, può far nascere passioni e magie nella nostra più profonda intimità.

Ciò che accomuna le diverse case editrici indipendenti è la volontà di dare spazio ad ognuno dei desideri dei lettori e, ancora prima, degli autori: l’editoria è infatti il trait d’union tra la parola scritta e ciò che il lettore percepisce, ha un compito delicato e tutt’altro che semplice, ma può trasformare sogni e desideri, appunto, in realtà.

Inserirsi nel sempre più competitivo contesto editoriale di oggi, mosso soprattutto da politiche di marketing che pongono al primo posto strategie di produzione, scontistica e banalità a discapito della qualità culturale, è indiscutibilmente complesso per le piccole e medie realtà editoriali indipendenti, che vogliono invece, dialogare in modo trasparente e diretto con gli scrittori e i lettori stessi.

Nonostante le difficoltà che il mercato dell’editoria sta affrontando, Bookpride è stato ed è tuttora l’esempio lampante di come la bellezza della particolarità e della diversità attira ancora lo sguardo e l’interesse di migliaia di lettori, a discapito della produzione omologata di massa.

I libri ci portano a desiderare, conoscere e conoscerci attraverso le parole di altri: desiderare significa infatti “distogliere lo sguardo dalle stelle”, riconoscere a sé stessi di sentire la mancanza di qualcosa o di qualcuno, ma anche percepire il proprio essere incompleti.

Bookpride, oltre ad averci offerto una pluralità di stand, libri ed incontri, ci insegna a stimolare i nostri sogni e ci incita a far entrare la cultura nella nostra quotidianità, dando così un senso alle nostre incompletezze, alle nostre mancanze e al nostro essere umani.

Articolo di Caterina Cerio 

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