Del: 25 Maggio 2019 Di: Lorenzo Rossi Commenti: 0

Prima di iniziare la nostra guida alle elezioni per il Parlamento europeo è bene definire in breve la struttura istituzionale dell’Unione Europea. Gli organi sono:
– Il Parlamento europeo è l’organo legislativo eletto direttamente dai cittadini dell’Unione ogni cinque anni;
– Il Consiglio dell’Unione Europea è l’altro organo legislativo composto di volta in volta dai vari ministri dei governi di ciascun paese dell’UE in base al settore di cui si discute;
– La Commissione Europea è l’organo esecutivo dell’Unione, formata da un Presidente e da un commissario per ogni Stato membro. Il Parlamento elegge il Presidente che poi in accordo con il Consiglio dell’Unione Europea stila un elenco di candidati commissari. La Commissione ha il compito di proporre nuovi atti legislativi e attua le decisioni del Parlamento Europeo e del Consiglio dell’UE.
– Il Consiglio Europeo che riunisce i capi di stato dei paesi dell’Unione per definire l’agenda politica e rappresenta il livello più elevato di cooperazione. Definisce gli orientamenti generali e le priorità politiche.

Come funziona il voto e la legge elettorale?
 In Italia si vota domenica 26 maggio dalle 7 alle 23, ma lo spoglio inizierà contemporaneamente in tutti i paesi alle 23 della domenica stessa. Per votare, bisogna recarsi nel seggio elettorale in cui si è iscritti. 
Il Parlamento, composto da 751 membri, è eletto a suffragio universale diretto da tutti gli aventi diritto che hanno più di 18 anni. 
Ogni Stato elegge i propri rappresentanti secondo le modalità previste dal proprio ordinamento. L’unica indicazione dell’UE è che i parlamentari siano eletti con un sistema proporzionale: se un tale partito otterrà il 30 per cento dei voti in tutto il paese o in una particolare circoscrizione otterrà anche circa il 30 per cento dei seggi destinati al proprio paese all’interno del parlamento.

I seggi attualmente assegnati all’Italia sono 73.
 Secondo la legge elettorale italiana per le europee, si vota con un proporzionale puro – cioè un sistema elettorale in cui la percentuale di parlamentari eletti per ogni partito coincide con quella dei voti ricevuti alle elezioni – e la soglia di sbarramento che una lista deve raggiungere per poter accedere alla ripartizione dei seggi è al 4%. Ogni elettore può attribuire fino a tre preferenze, scegliendo fino i nomi candidati presenti nella stessa lista di cui ha barrato il simbolo, rispettando però la rappresentanza di genere (non si possono votare tre uomini o tre donne: in questo caso il terzo nome non viene considerato).
 Per le elezioni europee l’Italia viene divisa in cinque circoscrizioni elettorali, ognuna delle quali elegge un numero di europarlamentari proporzionale al numero di abitanti di ogni circoscrizione: Nord Ovest, che elegge 20 deputati; Nord Est e Centro, che ne eleggono entrambe 14; il Sud elegge 17 deputati e le Isole 8.

La scheda per la circoscrizione Nord Ovest (Piemonte, Lombardia, Liguria, Valle d’Aosta) sarà la seguente, che riportiamo in fac-simile:

Risultati immagini per elezioni europee 2019 fac simile scheda nord ovest

Ma quali partiti si presenteranno alle elezioni europee? Noi di Vulcano abbiamo preparato un riassunto coi principali partiti e liste e con i punti principali del loro programma. Ovviamente si tratta di una sintesi e per i programmi completi si rinvia ai siti delle singole liste.

[dropcap type=”square or circle”] L [/dropcap]ega

La Lega di Matteo Salvini alla vigilia del voto, secondo i sondaggi pubblicati due settimane fa prima del divieto di diffusione, si presenta come il primo partito in Italia con più del 30% dei consensi. Cinque anni fa aveva preso poco più del 6%. Il ministro dell’Interno sarà capolista in tutte le circoscrizioni. Nell’attuale Europarlamento fa parte del gruppo parlamentare Movimento per un’Europa delle Nazioni e delle Libertà che unisce molti partiti di estrema destra europei, tra cui il Rassemblament National di Marine Le Pen. Questi i punti salienti del  programma politico:
Rifiuto di ogni politica volta a creare qualsiasi modello sovranazionale, e convinzione che la sovranità degli Stati e la collaborazione fra essi sia la soluzione;
– Conservazione dell’identità dei popoli e delle nazioni d’Europa e controllo dell’immigrazione come principi fondamentali;
– Diritto di difesa dei propri modelli economici, sociali, culturali e territoriali specifici e unici in Europa;
– Difesa delle libertà individuali e soprattutto della libertà d’espressione digitale.

[dropcap type=”square or circle”] M [/dropcap]ovimento 5 Stelle

Nel programma:
Superamento dell’austerity e revisione dei vincoli di bilancio;
– Una direttiva che introduca il salario minimo garantito negli stati membri che ancora non l’hanno previsto;
– Nuove tutele per la parità di genere nel mondo del lavoro;
– La promozione del made in Italy attraverso nuove politiche agricole;
Lotta alla delocalizzazione e all’evasione;
– Nuove politiche per la gestione del flusso dei migranti, con obblighi di ripartizione fra gli stati;
– Il potenziamento di strumenti di democrazia diretta.
Nell’attuale Parlamento Europeo il Movimento 5 Stelle rientra nel gruppo euroscettico di Europa della Libertà e Democrazia Diretta (EFDD) insieme, tra gli altri, ai tedeschi di Alternative für Deutschland e gli inglesi di UKIP (grandi promotori della Brexit con il loro leader Farage). Tuttavia, Il Movimento non ha confermato la sua presenza nell’EFDD per queste elezioni e ha cercato nuovi alleati per formare un nuovo gruppo indipendente. Inoltre, a causa dell’eterogeneità e della disparità ideologica dei partiti presenti nell’EFDD, il gruppo pare destinato alla dissoluzione.

[dropcap type=”square or circle”] P [/dropcap]artito Democratico

Il Partito Democratico si presenta alle elezioni europee memore del grandioso risultato di cinque anni fa, che lo aveva visto portarsi a casa il 40% dei voti, ma tristemente consapevole di aver dimezzato questo consenso. Si presenterà con la lista comune Pd-Siamo Europei, sostenuta anche da importanti figure della sinistra italiana, come Laura Boldrini, che negli scorsi anni avevano preso le distanze dal partito. Nonostante questo la lista creata da Carlo Calenda e Nicola Zingaretti non è riuscita a fare una grande coalizione che riunisse tutta la sinistra. Tra i candidati oltre allo stesso Calenda troviamo l’ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia, ma anche membri della società civile come il medico di Lampedusa Pietro Barolo.
I principali punti del programma sono:
Piano straordinario di investimenti in capitale umano, ricerca, infrastrutture, energie rinnovabili e welfare per rilanciare la crescita;
Salario minimo europeo calcolato su parametri regolati in base alle condizioni dei vari paesi;
– Un mercato che protegga e sostenga le produzioni italiane;
– Equa ripartizione dei rifugiati con diritto d’asilo con inasprimento delle sanzioni per chi non collabora;
Elezione diretta del presidente della Commissione Europea per avvicinare le istituzioni ai cittadini.
Il Partito Democratico fa parte dell’Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici, uno dei gruppi parlamentari maggiori, di cui tra le altre forze politiche fanno parte i Socialdemocratici tedeschi e i membri del Partito Socialista spagnolo. I principi cardine del gruppo sono la libertà, l’uguaglianza e la solidarietà. Come priorità ci sono la lotta alla disoccupazione e la garanzia di una maggiore equità nei mercati e l’obbiettivo di creare un’Europa più forte e democratica.

[dropcap type=”square or circle”] F [/dropcap]orza Italia

Con Berlusconi e Tajani (attuale presidente dell’Europarlamento) come capilista, FI presenta il seguente programma:
Stop alle politiche di austerità e alla regolamentazione eccessiva dei mercati;
Meno burocrazia, accesso più semplice per le imprese locali ai fondi europei;
– Trovare accordi a livello di Unione con i paesi di origine dei migranti per il rimpatrio;
Piano Marshall per l’Africa di 50 miliardi di euro;
Politica estera comune e unione delle forze armate;
– Un rinnovamento della Bce con un modello alla Federal Reserve.
Il partito di Berlusconi fa parte del Partito Popolare Europeo, il gruppo oggi più grande ed influente del Parlamento Europeo, con 216 seggi. Riunisce forze di centrodestra liberali, cristiano-democratiche e liberalconservatrici e mantiene al suo interno un forte spirito europeista. Economicamente promuove un mercato competitivo, ma anche stabile e trasparente, un coordinamento fiscale e un modesto ambientalismo. Appartengono al Ppe il già citato presidente del parlamento europeo, il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk e il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker. Del Ppe fa parte, tra i tanti, anche la Cdu di Angela Merkel.

[dropcap type=”square or circle”] F [/dropcap]ratelli d’Italia

Il partito nazionalista di Giorgia Meloni ha registrato negli ultimi mesi una leggera crescita di consensi, che l’attestano pienamente al di sopra della soglia di sbarramento del 4%.
I principali punti del programma di Fratelli d’Italia sono:
– Maggiore tutela degli interessi italiani in Europa nel quadro della creazione di una Confederazione di Stati Europei Sovrani;
Sconfiggere la crisi demografica inserendo famiglia e natalità al centro del bilancio europeo;
Difesa dei confini e difesa della cristianità dall’islamizzazione;
Misure compensative per gli stati penalizzati dall’introduzione della moneta unica.
Fratelli d’Italia fa attualmente parte del gruppo dei Conservatori e Riformisti europei che si dichiara euroscettico e antifederalista che attualmente è il terzo gruppo parlamentare europeo.

[dropcap type=”square or circle”] + [/dropcap]Europa

Il partito fondato da Emma Bonino con segretario Benedetto della Vedova è in piena corsa per le prossime europee e si presenta in lista con Italia in Comune del sindaco di Parma Federico Pizzarotti. Nonostante gli ultimi sondaggi la davano in bilico tra il 3 e il 4%, +E propone:
– Politiche sociali ed economiche europee che promuovano più equità nel sistema tributario e nel mondo del lavoro;
Superamento della austerity e investimenti nell’istruzione e nelle tecnologie;
– Sviluppo di un mercato di libera concorrenza europeo;
Promozione dei diritti civili e delle libertà individuali;
– L’adozione dello ius culturae come forma di cittadinanza, creazione di canali di arrivo legali e sicuri per migranti e profughi e programmi di inserimento nella società e nel lavoro;
– Creazione di un’unica Federazione di Stati Europei con un unico esercito.
Essendo nato solo nel 2017, +Europa non ha una rappresentanza nell’attuale Parlamento Europeo, ma la sua visione è molto vicina alle posizioni dell’Alde (Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l’Europa), di cui è entrata a far parte. Rimane quindi un partito di forte ispirazione europeista e liberale. 
Dal canto suo, Alde racchiude in sé forze non solo centriste, ma provenienti sia da sinistra che da destra, tutte provenienti da vari rami del pensiero liberale, da quello più sociale e verde a quello più classico. Similmente al programma di +E, i componenti dell’Alde promuovono il perfezionamento del mercato unico e del commercio libero europeo; un minore impatto ambientale; un forte progressismo sui diritti civili e una grande spinta verso la creazione di un’Europa federale. Tra i suoi membri possiamo contare il capogruppo Guy Verhofstadt. Insieme al Pse e al Ppe, Alde forma tutt’oggi la maggioranza europeista nel parlamento.

[dropcap type=”square or circle”] L [/dropcap]a Sinistra

Il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni alleandosi con Rifondazione Comunista ha creatore queste elezioni la lista La Sinistra, che ha come primo obbiettivo quello di superare la soglia di sbarramento del 4%.
I punti del loro programma sono:
Fine delle politiche di austerità e rottura della gabbia neoliberista definita dai trattati europei, cancellazione del fiscal compact;
– Ampliamento poteri del Parlamento Europeo e tutela della democrazia diretta su scala europea;
Transizione ecologica dell’economia;
Riduzione ore di lavoro e salario minimo europeo;
Tutela dei diritti dei migranti, estensione norme per l’ottenimento della cittadinanza e ius soli in ogni paese europeo;
Piena parità di genere anche nel mondo del lavoro.
La Sinistra fa parte del gruppo confederale della Sinistra Unitaria europea/Sinistra verde nordica, i cui principi comuni sono il pacifismo, la solidarietà, la giustizia sociale e l’uguaglianza. In più: l’opposizione all’austerità, la difesa dello sviluppo economico sostenibile e il contrasto dell’estrema destra.

[dropcap type=”square or circle”] E [/dropcap]uropa Verde

I punti del programma sono:
– Energie rinnovabili al 100% e green new deal europeo;
– Diritti sindacali e scolastici tramite sostegno europeo, retribuzioni più eque, assistenza monetaria alle famiglie più povere;
Diritto di asilo per i migranti;
– Promozione della parità di genere.
Questa lista fa parte del partito dei Verdi europei ed è composta dalla Federazione dei Verdi, storica formazione ambientalista italiana, e da Possibile, il movimento fondato da Pippo Civati nel 2019. Punta così non solo sul tema ambientale ma anche su welfare e diritti, come visto nel programma. Tuttavia lo stesso Civati, uno dei candidati di punta della lista ha deciso di sospendere la propria campagna elettorale dopo aver appreso da un’inchiesta de Il Foglio che all’interno della lista sono presenti anche candidati provenienti da movimenti ambientalisti di destra.

 

Lorenzo Rossi
Politicamente critico. Fieramente europeista.
Racconto e cerco risposte in quel che accade nel mondo.

Commenta