Del: 28 Ottobre 2019 Di: Rossana Merli Commenti: 0

Sono molte le realtà associative che ruotano intorno all’Università Statale di Milano, e tantissimi sono gli studenti che partecipano attivamente a interessantissimi progetti, legati al mondo universitario e non solo. Noi di Vulcano Statale abbiamo deciso di indagare questo “fenomeno” che esiste dalla notte dei tempi e per, farlo, abbiamo coinvolto alcuni studenti che ci hanno raccontato la loro esperienza.


Abbiamo intervistato Carina Maria Farcas e Karla Fuentes, studentesse di Scienze umane per l’ambiente, il territorio e il paesaggio, affinché ci parlassero delle istanze dell’associazione EGEA Milano.

[L’intervista è stata editata per ragioni di brevità e chiarezza]

Come spieghereste il vostro progetto a chi non ne ha mai sentito parlare?

L’European GEography Association è un’associazione che riunisce studenti e giovani appassionati di geografia in più di trenta paesi europei. Negli anni sono state aperte novanta sedi, fra le quali la nostra di Milano è, per il momento, l’unica in Italia. Ogni sede EGEA, chiamata entity, organizza vari eventi tematici con l’obiettivo di diffondere il sapere geografico in maniera più concreta e coinvolgente rispetto all’educazione di tipo scolastico cui siamo abituati. In particolare, vorremmo ispirare una comprensione globale dell’ambiente e dei processi sociali che gli sono legati, esplorando e facendo conoscere diversi territori e culture tramite la rete di connessioni da noi creata che favorisce il dialogo interculturale.

Di quale tematiche vi occupate principalmente?

Ci interessiamo di tutto quanto riguarda l’ambiente, il che significa occuparsi di geografia fisica, tramite la conoscenza del territorio in cui viviamo, ma al contempo interessarsi alla componente più umanistica della disciplina, ossia all’interazione che si instaura fra tale ambiente e la società che vi abita. Ultimamente, ci siamo lasciati coinvolgere molto dal problema del cambiamento climatico, dell’inquinamento ambientale e della sostenibilità, tematiche che ormai sono diventate “di moda”, ma che ancora pochi conoscono approfonditamente e a proposito delle quali vorremmo sensibilizzare il prossimo.

Per esempio, oltre a partecipare agli scioperi dei Fridays for Future, abbiamo realizzato alcune interviste agli studenti della Statale riguardo alla consapevolezza della raccolta differenziata; il video-collage che ne è risultato ci è valso nel 2018 il premio della Waste-free Week, un evento specifico di EGEA, che si tiene in giugno e verte sul concetto di consumo sostenibile e sul problema degli sprechi. Inoltre, dall’anno scorso l’associazione ha istituito un Year Theme, un argomento particolarmente rilevante che può essere preso ad ispirazione per la realizzazione di eventi dedicati; in particolare l’anno scorso si è trattato della Cortina di Ferro, quest’anno riguarderà invece il concetto di città sostenibile.

Quali altri eventi e progetti avete realizzato di recente?

Oltre alla Waste-free Week, partecipiamo attivamente negli ultimi anni anche ad altri eventi quali la Notte Europea della Geografia, che ad aprile di quest’anno è giunta alla sua seconda edizione, in occasione della quale abbiamo organizzato un workshop sulla percezione del paesaggio. Un altro appuntamento interessante è la Geography Awareness Week, che si tiene in novembre, per la quale abbiamo realizzato prima un video-collage sulla nostra esperienza con dei volontari all’interno del progetto Boscoincittà e, poi, un reportage sull’iniziativa Isola Pepe Verde, ossia la riqualificazione di uno spazio abbandonato in un giardino condiviso all’interno del quartiere Isola a Milano.

Un altro genere di attività che organizziamo sono le escursioni che, nate sotto il titolo di “Passeggiata in Brianza” e dapprima strettamente legate al territorio milanese, si sono ora estese anche ad altre zone. A gestire l’evento sono alcuni nostri membri ex-scout che, nel caso vi siano siti di interesse lungo la passeggiata, si mettono anche in contatto con le associazioni del territorio per fornire visite guidate organizzate. Infine, molto recentemente, il 21 ottobre abbiamo dato vita a una “Caccia al tesoro in università” per far conoscere meglio a studenti e professori la storia e gli spazi della Statale di Milano.

Com’è nato il gruppo e com’è strutturato internamente?

L’associazione EGEA è nata nel 1988, per intuizione di alcuni studenti delle università di Varsavia, Barcellona e Utrecht, ed è costituita da diverse entities divise fra quattro macroregioni (Ovest, Nord e Baltico, Est ed Euromed, cui noi apparteniamo). Ciascuna di esse è coordinats dal rispettivo Regional Team, sotto la guida generale della Board of EGEA. Ogni anno si tengono un’Assemblea Generale, che riunisce tutti i gruppi, e quattro Congressi Annuali specifici delle macroregioni, che vengono ospitati a turno dalle regioni che vi appartengono.

La nostra sede di Milano, invece, è stata fondata il 16 settembre del 2014, per poi essere riconosciuta come gruppo universitario dalla Statale tre anni dopo. Abbiamo due rappresentanti definiti Contact Person che interagiscono sia con la nostra università, sia con i responsabili degli altri gruppi. Fra i membri invece non esiste una gerarchia interna ma, una volta iscrittisi tramite il nostro sito ufficiale, ciascuno è libero di partecipare agli eventi e alle riunioni, durante le quali chiunque può avanzare delle proposte di attività che verranno discusse e, se approvate, organizzate.

Quali canali di comunicazione usate per interagire con gli appassionati e come vi tenete in contatto che le altre entities del territorio europeo?

Innanzi tutto, il nostro sito ufficiale fornisce i contatti di riferimento dell’associazione, mentre, per quanto riguarda gli eventi da noi organizzati, abbiamo un account Facebook e uno Instagram costantemente aggiornati.
Nel rapporto con gli altri paesi, invece, oltre che presenziare agli appuntamenti annuali, ci affidiamo a Skype tramite il quale organizziamo delle videoconferenze con gli altri rappresentanti, sia per confrontarci sui progressi di ciascuna entity sia per organizzare attività co-partecipate. Vi sono poi anche gli scambi, ossia delle iniziative per cui i gruppi ospitano membri di altre entities per circa quattro giorni. Durante questo soggiorno vengono organizzate delle visite turistiche, delle escursioni in zone interessate da particolari fenomeni (ad esempio i terrazzamenti in Valtellina) e degli incontri con i docenti di dipartimento, in modo da far conoscere agli ospiti il territorio.

In un’epoca in cui la tematica ambientale è particolarmente discussa ma poco approfondita, come pensate di coinvolgere altri giovani nel vostro progetto?

In primo luogo, attraverso gli eventi che organizziamo, il loro scopo è infatti approfondire ed illustrare tematiche che si conoscono magari superficialmente. Un esempio è quello del concetto di spreco e del conseguente inquinamento ambientale: non tutti, infatti, sanno che il problema non può essere risolto solamente con la rinuncia alla plastica usa e getta, ma che è necessario prestare attenzione anche ai vestiti che indossiamo e a ciò che mangiamo. Inoltre, un mezzo molto utile sono i social network tramite i quali possiamo sia condividere le nostre esperienze per quanto riguarda i viaggi e le attività legate ad EGEA, sia divulgare contenuti informativi.

Rossana Merli
Mi affascina la creatività declinata in ogni sua espressione e forse è per questo che non so sceglierne una preferita. Unici punti fermi nella mia vita sono il nuoto e la scrittura.

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