Del: 5 Febbraio 2020 Di: Michela La Grotteria Commenti: 0
BookAdvisor, novità editoriali -Vulcano Statale

Il 5 di ogni mese, 5 libri per tutti i gusti: BookAdvisor è la rubrica mensile che raccoglie e presenta le novità editoriali scelte dalla nostra redazione. Buona lettura!

Illustrazione di Ludovica Marani

Shakespeare and company, Sylvia Beach (Neri Pozza, 2018): Recensione di Michela La Grotteria

Sylvia Beach è la fondatrice della leggendaria libreria americana sulla Rive Gauche di Parigi: nel 1919, appena approdata nella capitale francese, decide di aprire un negozietto di libri con un appartamento al piano di sopra, che sarà destinata a diventare luogo di gravitazione degli scrittori e artisti piu’ celebri. Tra i primi sostenitori ci sono Joyce, Ezra Pound, Gertrude Stein, Andrè Marois, Scott Fitzgerald ed Hemingway: non solo si abbonano, ma la frequentano assiduamente, alloggiano nell’appartamentino sovrastante, vi cercano ispirazione e, nel caso di Joyce, vi affidano il proprio manoscritto per la pubblicazione: Sylvia si improvviserà infatti editrice per stampare l’Ulysses, nonostante gli ostacoli alla circolazione imposti dalla censura.

Homo sum, essere umani nel mondo antico (Einaudi 2019): Recensione di Michela La Grotteria

In questo breve saggio si propone un’esplorazione della cultura antica, greca e latina, riguardo a ciò che viene modernamente definito “diritti umani”. Quanto era diversa la concezione del valore della vita umana? Cosa intendevano gli antichi con humanitas? Una riflessione che passa attraverso l’analisi della storia e della sociologia, ma anche della letteratura (dall’Eneide ai Vangeli) e delle filosofia, arricchita di curiosità su usanze particolari che oggi ci possono sembrare a tratti barbare, a tratti estremamente moderne sul piano dei diritti umani, addirittura vicine ai principi della Dichiarazione dei diritti umani illuminista.

Dolcissima abitudine, Alberto Schiavone (Guanda, 2019): Recensione di Francesca Rubini

Edito da Guanda, Dolcissima abitudine è la storia di Piera Cavallero che per tutta la sua vita è stata una prostituta, conosciuta come Rosa. La sua storia prende le mosse nella Torino degli anni ’50, quando inizia da adolescente la professione, seguendo le orme della madre. Rosa ha sempre vissuto da sola, ha tenuto lontano tutti, anche coloro che le hanno dimostrato di voler essere amici. Tuttavia, non ha mai smesso di pensare al figlio che ha avuto e dato via. Lo ha seguito, ha seguito la sua vita sempre da lontano, senza mai aver avuto il coraggio di farsi vedere da lui e riconoscere. La storia di Rosa attraversa tutta la seconda metà del Novecento e arriva fino a noi.

Confidenza, Domenico Starnone (Einaudi 2019): Recensione di Francesca Rubini

Il protagonista di questo nuovo romanzo di Starnone, reduce dal successo di Lacci, è Pietro, un professore che si innamora della sua ormai ex allieva, Teresa, con cui vivrà un’intensa e tormentata storia d’amore. Durante uno dei tanti litigi, a lei viene in mente di provare a trovare un modo per legarsi all’amato per sempre: scambiarsi una confidenza, dovranno confessarsi a vicenda la cosa di cui si vergognano di più. Ma le cose non vanno come previsto e la loro storia, poco dopo, finisce. Le vite dei due continueranno parallelamente, senza scontrarsi, fino a quando Teresa non ricompare all’improvviso.

 Liberati della brava bambina, Maura Gancitano e Andrea Colamedici (HarperCollins 2019): Recensione di Francesca Rubini

“Non si nasce donne: si diventa”, è una citazione di Simone De Beavoir ad aprire Liberati della brava bambina, il libro di Maura Gancitano e Andrea Colamedici, ideatori di Tlon, scuola di filosofia e casa editrice. I due filosofi provano a raccontarci quello che loro chiamano “il problema senza nome” e lo fanno con le storie di otto donne raccontate attraverso delle domande che, se poste nel modo giusto, possono aiutarci a vedere il mondo in un’altra prospettiva, ma soprattutto possono indicarci diversi modi di vivere la femminilità.

Michela La Grotteria
Made in Genova. Leggo di tutto per capire come gli altri vedono il mondo, e scrivo per dire come lo vedo io. Amo le palline di Natale, la focaccia nel cappuccino e i tetti parigini.

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