Del: 6 Febbraio 2020 Di: Anna Bottolo Commenti: 0
L'amica geniale, il secondo capitolo sul piccolo schermo

Quasi dieci anni fa, nel 2011, venne pubblicato il primo capitolo della tetralogia de L’amica geniale, quattro romanzi che seguono da vicino i percorsi e le scelte di Elena e Lila, due bambine napoletane, in un arco di tempo che parte dal dopoguerra e ripercorre la vita delle protagoniste dagli anni della scuola elementare fino alla senilità. 

L’autrice della serie letteraria, che si presenta con il nome di Elena Ferrante, ma le cui vere generalità sono sconosciute al pubblico, ha rivelato così pochi dettagli di sé da generare attorno al proprio personaggio un alone di mistero, cui sono seguite inevitabilmente una serie di teorie sulla sua presunta vera identità.

Sembra, infatti, che il nome impresso sulla copertina dei suoi romanzi serva a mascherare un’identità privata e nota solamente al suo editore, anche se ipotesi insistenti (ma in seguito categoricamente smentite) da parte di voci anche autorevoli come quella del Sole 24 ore si sono indirizzate spesso verso la traduttrice e saggista partenopea Anita Raja. 

Le motivazioni di questa scelta di anonimato potrebbero forse ravvisarsi tra le righe de La frantumaglia, saggio dell’autrice in cui spicca la citazione “La vita biografica non porta il genio di un’opera, è solo una microstoria di contorno”, che sembra confermare l’idea della scrittrice secondo cui i libri esigano di essere slegati da ingombranti informazioni sull’autore per godere pienamente di vita propria. 

Certo è che questo mistero si è rivelato una vincente mossa di marketing: ha contribuito non poco ad accrescere l’interesse di quasi dieci milioni di lettori sparsi in tutto il mondo nei confronti di una delle opere letterarie più lette e lodate del decennio passato. 

La scia di successo dei romanzi, che portano in primo piano il punto di vista femminile negli anni della ricostruzione dell’Italia dopo il secondo conflitto mondiale e del boom economico, ha convinto il regista Saverio Costanzo a dirigere una serie tv dedicata alle due amiche napoletane, la cui prima stagione, fortemente neorealista, è andata in onda nel 2018, mentre la seconda, composta anch’essa di 8 episodi da 50 minuti ciascuno, verrà trasmessa sul piccolo schermo di Rai 1 dal 10 febbraio prossimo. 

Ragguardevole anche la presenza della regista Alice Rohrwacher – reduce dalla vittoria al Festival di Cannes 2018 del premio miglior sceneggiatura per film Lazzaro felice –, che ha firmato la regia del quarto e quinto episodio della seconda stagione.

Tra gli altri sceneggiatori spiccano i nomi dello scrittore Francesco Piccolo, autore del fortunato Momenti di trascurabile felicità, Laura Paolucci e la Ferrante stessa, che ha richiesto appositamente attori sconosciuti e alle prime armi, in modo da permettere alla serie di mantenere la spontaneità e naturalezza che si è rivelata chiave vincente nei romanzi. 

Le due protagoniste, infatti, non potrebbero essere più vere, diverse e complementari.

Se Elena – narratrice della storia – mostra una natura fragile, tranquilla e remissiva, d’altro canto Lila viene dipinta dall’amica come una forza dirompente, irrequieta, ribelle e sempre in tensione, che guida la vita e le scelte di entrambe. Quello che emerge però è il valore attribuito al rapporto di amicizia, che si rivela una forza motrice e uno stimolo per la crescita delle individualità.

Il legame tra le due amiche diviene fautore della maturazione di due personaggi così antitetici, i quali cercano con due strade differenti di discostarsi da una realtà ardua e senza speranza come quella della povertà che caratterizza il rione napoletano, rappresentato a tutti gli effetti come una condanna cui affacciarsi senza possibilità di fuga per tutti i bambini che vi nascono.

Durante il primo capitolo della serie, tuttavia, questa possibilità di fuga si presenta a entrambe le protagoniste, attraverso due sfaccettature di vita differenti. Se per Lila l’occasione di evasione viene incarnata dalla vita coniugale, nell’esperienza di Elena questa opportunità coincide con la possibilità di ottenere un’istruzione, cui la protagonista ha la fortuna di dedicarsi, non senza ostacoli e ripensamenti.

La seconda stagione indagherà, pertanto, le dinamiche dell’adolescenza e della prima età adulta, che le due protagoniste vivono, a causa di scelte di vita così antitetiche, in maniera opposta e a tratti inevitabilmente distante. 

Anna Bottolo
Appassionata di teatro, cinema, arte e letteratura. Mi piace leggere e scrivere di ieri, oggi e domani.

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