Il 5 di ogni mese, 5 libri per tutti i gusti: BookAdvisor è la rubrica mensile che raccoglie e presenta le novità editoriali scelte dalla nostra redazione. Buona lettura!
M. Il figlio del secolo, Antonio Scurati (Bompiani 2018)
Mussolini è stato senza dubbio un personaggio da romanzo: e un romanzo è il libro di Scurati, che l’anno scorso ha vinto il premio Strega. Il figlio del secolo racconta l’ascesa di Mussolini dal 1919, quando fonda i Fasci di combattimento, al 1925, quando riesce a superare la crisi successiva all’assassinio del deputato socialista Matteotti. Il fulcro è ovviamente la marcia su Roma del 1922. La novità dell’opera è la tecnica narrativa di raccontare le vicende dal punto di vista del leader del fascismo: le sue ansie, le sue idiosincrasie, i suoi opportunismi. Intorno a lui si muove un basso mondo violento, volgare, assetato di vendetta. Una pletora di sconfitti e dimenticati che Mussolini sfrutta per la sua ascesa politica ma che di certo non ama. Scurati riesce anche nell’obiettivo di completare l’affresco tracciando varie sottotrame parallele, dai socialisti Bombacci e Matteotti agli squadristi toscani. Recensione di Michele Pinto.
Onori, Rachel Cusk (Einaudi 2020)
Dopo Resoconto e Transiti, Onori conclude la trilogia con cui Rachel Cusk – a detta di molti – ha cambiato le regole del romanzo contemporaneo. La protagonista della trilogia, la scrittrice Faye, passa attraverso un flusso di persone, ricordi, nuovi incontri, oggetti, racconti, riflessioni saggistiche: un tutto apparentemente senza trama, che lascia spazio a una visione poliedrica della vita, soprattutto di quella di uno scrittore. Attraverso le voci dei molti personaggi che Faye incontra viene offerto al lettore un prisma delle molte possibilità che la vita umana può affrontare, ma l’effetto dei molti dialoghi e monologhi che si succedono non è confusionario, piuttosto concentrico. Riprendendo le parole di RivistaStudio, possiamo dire che Rachel Cusk ha inventato un nuovo genere di romanzo: il “romanzo di dispersione”.
Spillover, David Quammen (Adelphi 2014)
Un libro di qualche anno fa ma che sembra aver predetto il coronavirus. O meglio, non si tratta di una profezia: l’autore compie un viaggio tra le più disparate varietà animali, dai gorilla nelle foreste del Congo ai pipistrelli nelle grotte della Malesia, e spiega perché ciascuna di queste specie è un potenziale vettore di una nuova epidemia globale. Lo spillover è proprio questo: il traboccamento, il momento in cui il virus passa da una specie animale a un’altra, e così può arrivare a infettare il primo uomo. Un saggio avvincente che ci ricorda, tra le altre cose, che anche la nostra politica distruttiva dell’ambiente ha a che fare con il dilagare di virus pandemici.
La misura del tempo, Gianrico Carofiglio (Einaudi 2019)
Thriller, romanzo psicologico e vicenda d’amore. Guido è praticante in uno studio legale quando vive la sua storia con Lorenza: un amore giovanile acerbo e travolgente. Le loro strade si dividono, e si rincroceranno solo ventisette anni dopo: Lorenza si rivolge a lui implorando che si faccia carico della difesa di Iacopo, il figlio di lei in carcere con una condanna in primo grado per omicidio. Dopo che Guido avrà accettato il caso, che appare da subito inestricabile, il romanzo alterna la difficilissima difesa di un imputato che appare sicuramente colpevole, a stralci di ricordo che pervadono Guido e Lorenza: nostalgie dell’età giovane si mescolano alla consapevolezza dello scorrere del tempo che sembra aver accelerato la propria corsa.
Crisi. Come rinascono le nazioni, Jared Diamond (Einaudi 2019)
Ventidue anni dopo Armi, acciaio e malattie l’antropologo e geografo torna ad applicare il suo metodo investigativo alla nostra società, e questa volta si interroga sulla storia più recente. Una crisi può riguardare l’esperienza personale di un individuo o la vicenda di una nazione. Diamond segue il secondo filo e studia i processi di trasformazione e adattamento escogitati dai Paesi in stato di crisi. Interroga sette casi: la Finlandia in guerra con l’Urss, il Giappone dei Meiji, il Cile di Pinochet, l’Indonesia negli anni Sessanta, la Germania e l’Australia nel dopoguerra, gli Stati Uniti di oggi. La sua riflessione arriva a cercare di capire come le crisi del passato possano insegnare qualcosa alle nazioni del presente, ponendo basi per risolvere problemi quali i cambiamenti climatici e le diseguaglianze sociali.
Illustrazione di Ludovica Marani