Del: 28 Luglio 2020 Di: Caterina Cerio Commenti: 0

Alexandria Ocasio-Cortez è la più giovane deputata eletta alla carica parlamentare nella storia degli Stati Uniti d’America, e forse proprio per questo non si è lasciata intimidire dalle parole che le sono state rivolte dal deputato repubblicano Ted Yoho il 21 luglio scorso. 

In seguito a un dibattito relativo all’aumento della criminalità a New York, dovuto, secondo Alexandria Ocasio-Cortez, a una gestione scorretta della disoccupazione e della povertà, aumentate a dismisura nell’ultimo periodo a causa della pandemia globale, il repubblicano Yoho l’ha apostrofata senza mezzi termini con le seguenti parole: “fucking bitch”, insulto che non necessita di alcuna traduzione. 

“Fucking bitch” non è stato l’unico epiteto affibbiato alla deputata, che è stata definita anche “disgustosa” e “pazza”. Inizialmente, AOC, come viene solitamente chiamata negli USA, aveva scelto di rispondere con prontezza e sagacia scegliendo l’arma dell’ironia su Instagram e Twitter, ma una simile umiliazione pubblica necessitava un’azione esemplare. Per questo, la giovane deputata democratica ha deciso di tenere un discorso diventato virale in tutto il mondo, in cui non solo denuncia le parole che le sono state riferite da Yoho, ma allo stesso tempo focalizza l’attenzione sul sessismo, sulla mancanza di rispetto e sulla cultura maschilista nella quale viviamo, che permette accadano continuamente queste violenze.

Mai prima di questo episodio, in un’aula del Congresso, erano state pronunciate parole simili a “fucking bitch”.

Yoho ha tentato di scusarsi, difendendosi dalle accuse sessiste dicendo di essere un padre di famiglia, con una moglie e due figlie, ma ciò non significa essere una persona “decent”, sostiene Cortez nel suo discorso. La deputata mette subito in chiaro che lei stessa proviene da quella che viene definita “working-class”, ha lavorato nei ristoranti e ha preso la metropolitana: un simile linguaggio lo ha sentito per strada, ma non accetta le sia rivolto, a lei come a nessun’altra, addirittura in politica.

Il discorso integrale

Ricorda quante volte sia stata lei stessa importunata in modo simile nel corso della sua vita e come lei, tante altre donne subiscono quotidianamente ingiustizie e violenze verbali (e non solo) che rimangono spesso impunite. “Questa non è una novità, ed è questo il problema. Non si tratta di un incidente, ma della cultura” dice Alexandria Ocasio-Cortez. Il problema consiste nella radicata propensione all’utilizzo di un linguaggio sessista, misogino, irrispettoso e volgare nei confronti delle donne, che troppe volte, rassegnate, tendono a lasciare perdere senza poter avere giustizia. Questo linguaggio, dice Cortez, è sostenuto da una logica di potere ben strutturata e questo lo si nota dalle scuse esplicitate dal deputato Ted Yoho, il quale usa come “scudi” la propria moglie e le proprie figlie, per dimostrare platealmente al pubblico il suo essere “a family man”. La giovane deputata è quasi coetanea della figlia più giovane di Yoho, ma a differenza sua un padre non lo ha più e fortunatamente, dice Cortez, “mio padre non ha visto come è stata trattata sua figlia”, invece sua madre “ha visto in TV la mancanza di rispetto mostrata da Yoho nei miei confronti”. 

La deputata prosegue il suo breve ma alquanto intenso discorso alla Camera sottolineando che non è stata educata dai suoi genitori affinché accettasse insulti dagli uomini. “Essere un uomo perbene non significa avere una moglie o delle figlie, ma trattare con rispetto e dignità gli altri. Un uomo perbene si scusa non per salvarsi la faccia o guadagnare dei voti, ma per riconoscere il proprio errore in maniera sincera e, così, poter andare avanti”. 

Le parole di Alexandria Ocasio-Cortez vengono pronunciate con una tale fermezza da lasciare a bocca aperta: dal suo discorso emerge una personalità forte, decisa, una donna che ha le capacità e la prontezza di non lasciare nulla al caso, una donna che, in quanto deputata, ha saputo giocare le carte messe a disposizione dal ruolo che occupa in politica per allargare gli orizzonti degli americani e non solo.

Troppo spesso siamo abituati a sentire discorsi politici che finiscono per ridursi a insulti e violenze verbali che hanno come unico obbiettivo l’offesa personale fine a sè stessa.

In questo caso, Alexandria Ocasio- Cortez ha avuto la sagacia di trasformare un insulto sessista, che sarebbe potuto passare come l’ennesimo di una lunga serie rivolto a lei personalmente, in un problema della collettività, in un problema culturale e sociale. Le offese misogine e le discriminazioni che le donne in qualsiasi ambito lavorativo, legato alla vita sociale o familiare sono costrette a subire da secoli non possono e non devono passare inosservate e non dovrebbero in modo assoluto entrare a far parte del linguaggio utilizzato in politica, ma nel caso ciò accada, come nel caso del 21 luglio, non si può fare a meno di rendere questo episodio un esempio perfetto di ciò che non deve essere pronunciato e di come bisogna difendersi. 

Il coraggio non indifferente della deputata americana e la sua ampiamente dimostrata abilità oratoria hanno saputo catalizzare l’attenzione mediatica a livello globale, dimostrando che è concretamente possibile e dovere di tutti contrastare con intelligenza e integrità la struttura di potere che continua a dare adito al sessismo, al maschilismo e al poco rispetto nei confronti delle donne, qualsiasi ruolo o carica esse ricoprano nella società. Alexandria è l’esempio di come sia possibile un mondo diverso solo se ci impegniamo a volerlo cambiare, solo se facciamo sentire la voce di tutti coloro che sono stati da sempre definiti deboli per antonomasia, donne in primis. 

Caterina Cerio
Vivo a Milano ma sono innamorata di Siviglia, dove ho fatto il primo Erasmus. Amo il sole, il mare e la buona compagnia. Mi piace conoscere cose nuove e l’arte in generale con tutti gli stimoli che dà.

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