Del: 19 Aprile 2021 Di: Elisa Letizia Commenti: 0

Gli Academy Awards sono uno degli eventi cinematografici più attesi dell’anno, se non il più atteso fra tutti: il leader dei premi cinematografici, un valido concorrente dei Bafta (British Academy of Film and Television Arts), del Festival di Cannes, quello di Venezia e di molti altri. La prestigiosa statuetta d’oro viene assegnata dall’International Academy of Motion Picture Arts and Sciences (AMPAS), l’associazione statunitense degli artisti del cinema, alle diverse categorie che lavorano e collaborano nella produzione di una pellicola cinematografica.

Anche quest’anno migliaia di cinefili attendono la novantatreesima notte degli Oscar che andrà in onda in tutto il mondo il 25 aprile dal canale statunitense ABC. Nonostante gli eventi regressi di un’emergenza sanitaria non ancora passata, gli Oscar si terranno in presenza nel rispetto delle norme di sicurezza e probabilmente riusciremo a vedere anche il tradizionale red carpet con le dovute sicurezze e distanze.

La locandina

Ma come nasce la famosa statuetta degli Oscar?

L’idea nasce nel 1927 durante una cena nella casa di Louis B.Mayer, capo della più celebre casa cinematografica hollywoodiana, la Metro Goldwyn Mayer, con alcuni ospiti. Successivamente 36 personaggi appartenenti a tutti i rami creativi dell’industria cinematografica discussero la proposta di fondare l’Accademia Internazionale delle Arti e delle Scienze cinematografiche nell’Ambassador Hotel di Los Angeles.

La prima cerimonia si tenne il 16 maggio 1929, quando furono assegnate le prime statuette durante una festa privata presso il Roosvelt Hotel di Hollywood. Quello fu il primo evento Oscar di una serie di molti altri, diventando l’appuntamento cinematografico internazionale per eccellenza che premia il miglior film, regista e tutte le figure che hanno partecipato alla realizzazione di un film. Il nome “Oscar” verrà successivamente introdotto nel 1931, quando la bibliotecaria nel guardare la statuetta notò una somiglianza con suo “zio Oscar”.

Sono 93 anni che in una notte gli Academy incantano il mondo; la tradizionale sfilata del red carpet con i grandi artisti del cinema, elegantemente vestiti dai più grandi stilisti del mondo, mentre centinaia di paparazzi invadono il campo di flash e i fan cercano disperatamente di attrarre l’attenzione dei loro beniamini. Tutto ciò ha creato un’aura magica intorno agli Academy, tanto da diventare la rinomata Notte degli Oscar. Questa non rappresenta solo il miglior cinema internazionale ma anche una testimonianza della storia e dei cambiamenti politico-sociali di cui della società. Numerosi sono gli eventi che hanno visto gli Academy come un “ambiente specchio” che riflette gli eventi sociali che accadono ordinariamente intorno a noi. Tra questi, per esempio, abbiamo per la prima volta il riconoscimento accademico di un film straniero: nel 1947 per la prima volta l’accademia assegnò il primo premio speciale come miglior film straniero alla pellicola italiana “Shoe-Shine” (Sciuscià) di Vittorio De Sica. Il premio fu successivamente introdotto come categoria fissa nel 1956.

Il boom economico degli anni ’50 ha permesso l’introduzione degli elettrodomestici e anche delle prime televisioni nelle case degli americani e finalmente nel 1953 per la prima volta gli Oscar sono seguiti in diretta televisiva da milioni di telespettatori negli Stati Uniti e in Canada, e nel 1966 per la prima volta a colori.

Nel 2021 la cerimonia era prevista originariamente per l’28 febbraio e si tratta della quarta volta che la data viene posticipata.

La prima volta fu a causa di un’inondazione violenta a Los Angeles; nel 1968 in seguito all’assassinio di Martin Luther King Jr. e il tentato assassinio del presidente Ronald Reagan nel 1981.

Il 29 febbraio del 1940 Hattie McDaniel fu la prima attrice afroamericana a ricevere un premio Oscar nella categoria come miglior attrice non protagonista per la sua interpretazione di Mami, una cameriera ex schiava nel film Via col vento. Non gli sono state risparmiate però critiche da parte della comunità afroamericana perché nel suo ruolo parlava nostalgicamente del Vecchio Sud. Anche durante la cerimonia dovette sedersi separatamente rispetto al resto dei membri del cast. Solo nel 2002 vediamo il primo premio Oscar ad un’attrice afroamericana: Halle Berry. 

E questo non fu l’unico caso in cui vediamo il trionfo di quelle categorie appartenenti alle minoranze etniche: nel marzo 1973 Marlon Brando vinse l’Oscar per Il padrino ma sorprendentemente non fu lui a salire sul palco a ritirare la statuetta. Una giovane Apache salì al suo posto, era Sacheen Littlefeather, la presidente del National Native American Affirmative Image Committee (comitato degli affari degli Indiani d’America) e tra gli incoraggianti applausi e i fischi di disapprovazione del pubblico, affermò di essere lì a nome dello stesso attore per denunciare il trattamento degli indiani d’America nel settore cinematografico.

Il discorso di Sacheen Littlefeather

Anche le figure femminili hanno i loro successi agli Academy, anche se sono poco presenti rispetto ai loro colleghi uomini: nel 2010 Kathryn Bigelow è la prima donna a vincere l’Oscar come miglior regista, con il film The Hurt Locker. Un altro record è quello  della regista italiana Lina Wertmüller che è stata la prima donna nella storia a ricevere una candidatura nella categoria di Miglior regista nel 1976 per la regia e la sceneggiatura del film Pasqualino Settebellezze.

Lina Wertmüller premiata.

Ha inoltre ricevuto l’Oscar alla carriera, il 27 ottobre 2019 accompagnata dalla figlia e da Isabella Rossellini che le faceva da traduttrice, insieme a Sophia Loren e le registe Greta Gerwig e Jane Campion.

Anche oggi gli Academy non ci risparmiano novità: a partire dal 2025 verranno introdotte nuove regole che hanno l’obiettivo di includere tutte le minoranze etniche, razziali, di genere e orientamento sessuale, che generalmente sono svantaggiate rispetto alle classiche categorie hollywoodiane. Parte dei commentatori non crede che queste nuove misure non basteranno a migliorare la situazione di svantaggio di queste categorie, per altri rimane l’inizio di un cambiamento sostanziale volto al raggiungimento dell’uguaglianza; per altri ancora queste misure sono il risultato di un’attenzione a tematiche politico-sociali che non dovrebbero appartenere ad un ambiente come quello degli Academy il cui scopo principale è premiare l’arte del cinema.

In copertina Hattie McDaniel premiata con l’Oscar

Elisa Letizia
Sono Elisa, studio lingue, appassionata d'arte, musica e cinema. Nel tempo libero scrivo del presente e lavoro per costruire il mio futuro.

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