Viaggi, esplorazioni, vagabondaggi. In questa rubrica, un’indagine intorno al movimento e al desiderio di spostarsi e cercare altri luoghi.
Mosca-Vladivostok. 9434 km, un ponte terrestre che unisce l’Europa all’Estremo Oriente: si tratta della Transiberiana, la più lunga ferrovia al mondo, costruita alla fine del 19 secolo per volere allo zar Nicola II per favorire la penetrazione russa nei vastissimi e incontaminati territorio della Siberia e favorirne il popolamento.
La creazione di questa ferrovia assicurò vantaggi strategici e commerciali, come lo sbocco sul Pacifico o la possibilità di creare insediamenti industriali nell’est del paese. I lavori, iniziati nel 1891, avanzarono con incredibile velocità grazie all’impiego di circa 90mila uomini e appena 10 anni dopo erano state depositate tutte le rotaie del tratto complessivo, anche se nel tempo ampliato e ramificato: venne presentata ufficialmente per la prima volta con all’Esposizione universale di Parigi del 1900.
La Transiberiana rappresenta sicuramente un pezzo di storia e ancora oggi costituisce una delle principali arterie del territorio russo mettendo in comunicazione i due estremi del più grande stato al mondo, collegando due mondi lontani: prima della sua costruzione per coprire l’intera tratta erano necessari infatti tre mesi di viaggio sulla rotta Sibriski Trakt, un’antica via risalente al XVII secolo. Ad oggi è possibile percorrere tutto il tragitto in poco meno di una settimana.
La Transiberiana definita, a ragion veduta, “la regina delle ferrovie”, è sicuramente nella lista delle esperienze da fare almeno una volta nella vita di molti viaggiatori: sono numerose le persone attratte dalla dinamica del treno, uno spostamento lento che permette di rimanere a contatto ravvicinato con i territori attraversati, una tipologia di viaggio che emerge direttamente dal passato.
Il percorso attraversa 7 fusi orari e paesaggi estremamente variegati oltre a popolazioni di etnie, lingue e tradizioni diverse.
Non è possibile compiere tutto il viaggio con un solo biglietto, anche perché oltre alla tratta principale la ferrovia si dirama in una serie di deviazioni che si snodano nel territorio russo: con la Transmongolica è possibile raggiungere Ulan Bator, capitale della Mongolia, ma si può anche prediligere il suggestivo itinerario che costeggia il Lago Bajkal, o ancora si può arrivare fino Pechino con la Transmanciuriana.
Il solo nome della Transiberiana evoca un vasto immaginario di storie e miti, molte raccontate nei numerosi libri, blog o film che hanno portato al pubblico uno spaccato di questa incredibile esperienza. Elemento che dai racconti emerge spesso è proprio la facilità con cui si entra in contatto con gli altri passeggeri, ascoltando storie diverse e raccontando la propria, disparate esperienze di vita condivise in una situazione che evidentemente facilita il dialogo mentre gli sconfinati paesaggi della Russia scorrono fuori dal finestrino.
«…oltre 12mila chilometri in geografie mutevoli, fra genti fuori dagli spazi delle conoscenze normali, fuori forse anche dal tempo secondo i nostri orologi e i nostri calendari, con tradizioni e culture da stupore» scrive Vittorio Russo nel suo libro “Transiberiana”, una delle principali testimonianze italiane.
Viaggiando in treno è possibile visitare le numerose città che costellano il percorso della Transiberiana, organizzando un viaggio a tappe con la possibilità di scendere alle varie fermate, 157 in totale.
Uno dei punti di maggiore interesse è sicuramente Ekaterinburg, dove sorge il monumento che segna il confine tra Europa e Asia, alle pendici degli Urali, la famosa catena montuosa che dai libri di geografia è consociuta proprio perché confine naturale tra i due contenti e che si può ammirare dalle rotaie della Transiberiana. Ekaterinburg è anche un luogo fondamentale per la storia russa poiché proprio qui venne ucciso Nicola II con la sua famiglia, atto che pose definitivamente fine alla dinastia Romanov e all’epoca zarista russa.
Poco a nord della Mongolia invece, nella regione centro-meridionale della Siberia, si trova il famoso lago Bakjal con un’estensione di quasi 32mila chilometri quadrati che la Transiberiana costeggia per tutto il lato sud-occidentale. Il lago Bajkal è un luogo estremamente suggestivo: si racconta che nell’antichità fosse sede degli sciamani e gli scorci che offre sono di incredibile bellezza. È molto interessante anche dal punto di vista scientifico: è infatti il lago più profondo e di maggiore portata idrica al mondo (da solo costituisce un quarto delle riserve di acqua dolce mondiale) oltre ad essere il più antico sulla Terra.
Formatosi circa 25mila anni fa ha sede in una fossa tettonica e dagli scienziati è definito uno “specchio nel tempo e nello spazio” a causa delle sue peculiarità e delle sedimentazioni sul fondo, fondamentali per la comprensione dell’evoluzione terrestre. Nel 1996 questo lago è entrato a far parte del patrimonio dell’Unesco ed è meta sia di turismo invernale che estivo: sono famose le foto del lago ghiacciato nei mesi più freddi quando le temperature toccano i – 20 gradi centigradi. Le acque del Bakjal, che sono le più limpide e pulite tra i bacini idrografici terrestri, ospitano alcune specie animali presenti solo qui. Prima di essere collegata dai binari della Transiberiana, l’area del Bajkal è stata abitata lungo le coste da diversi popoli, fin dal VI secolo a.C. e questo è testimoniato dai numerosi nomi con i quali questo lago è conosciuto.
Attraverso massicce catene montuose, vastissime pianure, città che portano il segno della storia e territori diversi ancora incontaminati sarà impossibile non lasciarsi affascinare dall’esperienza della Transiberiana, trasportati dal ritmo di questo treno che accompagna i viaggiatori per quasi 10mila chilometri.