Il 14 luglio 2021 la Commissione Europea ha presentato un maxi piano denominato Fit for 55 che indica gli strumenti per la rivoluzione green, ossia la riduzione del 55% di emissioni di Co2 entro il 2030 e l’azzeramento entro il 2050. Il conseguimento di tali riduzioni è fondamentale affinché in Europa si concretizzi il Green Deal Europeo.
Uno dei settori che sarà il fulcro della transizione ecologica è quello dei trasporti.
Ma quanto è inquinante il settore dei trasporti? Secondo la Commissione i veleni dei tubi di scappamento rappresentano il 20% dei gas serra nel Continente. Con gli obiettivi odierni, nel 2030 le auto a emissioni zero saranno solo l’11% mentre la quota di furgoni e camion pari al 7%.
Una prima soluzione sembrerebbe l’auto elettrica a batteria, ma i problemi principali dei veicoli elettrici sono il deterioramento della batteria e lo smaltimento di quest’ultima. Una batteria, se usata correttamente, dopo otto anni perde il 30% della sua capacità, mentre il riciclo non supera il 5%, anche se I ricercatori della Aalto University finlandese sono al lavoro sul riciclo per veicoli e illuminazione pubblica.
Insieme ai veicoli elettrici a batteria una soluzione è l’idrogeno, direzione verso cui l’Italia ha iniziato a muovere i primi passi. Nel maggio 2021, in linea con le strategie del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, sono stati infatti presentati i primi tre dei dodici autobus a idrogeno a Bolzano.
Tuttavia, le più grandi istituzioni e centri di ricerca internazionali ci dicono che l’autotrazione a idrogeno non avrà mercato, o ne avrà pochissimo. Il motivo sta nella fisica: su 100 Watt elettrici prodotti da fonte rinnovabile (es. turbina eolica), solo 38 Watt vengono sfruttati per alimentare un’auto a idrogeno, a differenza dei 74 Watt delle auto elettriche a batteria.
In Italia la mobilità sostenibile sta assumendo una posizione sempre più rilevante.
Per fare un esempio, prima alla pandemia, nel rapporto ASviS 2019 viene indicato chiaramente il ruolo delle mobilità sostenibile: si precisa infatti che per diminuire l’impatto sull’ambiente e accompagnare la decarbonizzazione dei trasporti, è necessario promuovere una strategia di mobilità urbana integrata con i sistemi di mobilità sostenibile, mobilità collettiva, pedonale e ciclistica, oltre alla continua diffusione di sistemi di mobilità condivisa, il rinnovamento del parco con mezzi a basso impatto ambientale ed è importante diffondere la cultura collegata alla sicurezza della mobilità.
È importante quindi, a causa soprattutto delle crisi sanitaria e socioeconomica provocata dal Covid-19, adottare definitivamente il Piano nazionale per la mobilità sostenibile e inserire nel PNIEC un limite per la vendita di auto a combustione interna come hanno già fatto in Francia, Regno Unito e Svezia.
In copertina: illustrazione di Michele Bettollini.