Del: 24 Settembre 2021 Di: Elisa Letizia Commenti: 0
Christo e Jeanne-Claude, l'arte che sopravvive alla morte

Parigi si è svegliata con un volto diverso dal solito. L’Arc de Triomphe infatti non è quello che i turisti sono abituati a vedere: è totalmente rivestito da 25.000 metri quadrati di tessuto in polipropilene riciclabile di colore blu argenteo. L’opera è gratuitamente visitabile per 16 giorni, dal 18 settembre fino al 3 ottobre e per chi non avrà la possibilità di andare a Parigi, sarà visibile al link attivo. L’opera è inoltre accompagnata da una mostra al Centre Pompidou sulla vita artistica (dal 1958 al 1964) degli autori dell’Arc de Triomphe Wrapped, Christo e Jeanne-Claude.

La sindaca di Parigi Anne Hidalgo ha dichiarato: «A più di un anno dalla morte di Christo, Parigi continua l’opera di questo grande artista. È un’occasione per dirgli “grazie” e per difendere il nostro attaccamento alla creazione contemporanea».

L’installazione è totalmente autofinanziata da Christo al costo di 14 milioni di euro e realizzata interamente con materiali riciclabili. L’opera, come tutte le loro altre creazioni artistiche, fa parte della celebre Land Art, quel settore dell’arte che opera nei paesaggi naturali o urbani alterandone l’aspetto e di conseguenza il significato. Lo scopo di avvolgere paesaggi naturali e monumenti è quello di impedire la vista di un luogo che si è abituati a osservare quotidianamente, come l’Arc de Triomphe, accrescendo così il valore dell’oggetto coperto in questione.  

L’idea originale dell’opera è dell’artista Christo che, dopo aver alloggiato in un piccolo appartamento vicino l’Arc de Triomphe, ne rimase attratto e nel 1962 creò un fotomontaggio del monumento completamente impacchettato, realizzato oggi a distanza di sessant’anni e a un anno dalla morte dell’artista (scomparso nel 2020) rispettando le sue indicazioni, i disegni e gli studi preparatori.

La pratica di agire artisticamente sui luoghi pubblici viene pensata da Jeanne-Claude e Christo già nel 1961, tre anni prima di incontrarsi, entrambi infatti realizzavano già opere artistiche sul suolo pubblico.  Nel 1962 Christo avvolge una donna nuda nel suo appartamento con il suo amico Yves Klein, poi le sue opere avvolte continuano in Germania con molte sculture come Wrapped Car e Wrapped Woman.

Nel novembre del 1963 crea il suo primo vero Wrapped Monument nel giardino di Villa Borghese a Roma, da qui in poi i progetti della coppia diventano sempre più ambiziosi espandendo il concetto di Wrapped Monument a monumenti europei sempre più grandi.

Una delle loro più grandi opere è la Wrapped coast, Little Bay a Sydney, Australia; molti sono stati anche i lavori in Italia, come il Wrapped Momument di Vittorio Emanuele II in Piazza del Duomo a Milano, e quello di Leonardo da Vinci in Piazza della Scala, realizzati entrambi nel 1970. Nel 1973 la creazione delle Surrounded Islands in Florida, undici isole circondate da 600.000 metri quadrati di tessuto propilene rosa galleggiante. Tra il 1975 e il 1985 la realizzazione del Pont Neuf Wrapped a Parigi coperto da 42.000 metri quadrati di tessuto poliammide intrecciato e 13 chilometri di corda. L’ultima opera prima della morte dell’artista Jeanne-Claude è stata la realizzazione del Gates in Central Park a New York nel 2005, un celebre intervento di Land Art, 7503 elementi in tessuto e vinile.

Nel 2009 l’artista franco-marocchina Jeanne-Claude muore a New York e Christo prosegue i loro progetti artistici così come si erano promessi. Del 2016 possiamo ricordare il Floating Piers sul lago d’Iseo, 100.000 metri quadrati di tessuto giallo galleggiante e dopo la morte di Christo il 31 maggio 2020, la sua opera viene portata avanti dalla sua squadra, da qui la decisione di terminare l’Arc de Triomphe Wrapped.  Quella di Christo e Jeanne-Claude è l’arte che sopravvive alla morte, grazie al lavoro del loro team che porta avanti la creazione delle opere già pensate e abbozzate dai due artisti e probabilmente quello dell’Arc de Triomphe non sarà l’ultimo.

Immagine di copertina: “Floating Piers”, Lago d’Iseo (2016).

Elisa Letizia
Sono Elisa, studio lingue, appassionata d'arte, musica e cinema. Nel tempo libero scrivo del presente e lavoro per costruire il mio futuro.

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