Quando si parla di serie TV i nomi che saltano fuori sono sempre gli stessi: Twin Peaks e Lost per aver cambiato il modo di scrivere un prodotto seriale, Breaking Bad e I Soprano per la qualità narrativa, The office e Scrubs per aver imposto nuovi standard al genere comedy, Il trono di spade e Stranger things per essere state capaci di infrangere tutti i record e aver unito milioni di persone davanti al piccolo schermo.Alcune serie tv, spesso valevoli come quelle già citate, non riescono ad emergere e diventare fenomeni globali conosciuti dal grande pubblico.
Mr. Robot, soprattutto in Italia, è uno di quei progetti di cui si conosce il nome, ma che per le sue particolarità non è mai riuscito a far parlare di sé.
Ideata e scritta dallo sceneggiatore Sam Esmail, la serie è divisa in quattro stagioni andate in onda dal 2015 al 2019 su USA Network e ora disponibili su Netflix e Amazon Prime Video. Tutti gli interpreti sono eccezionali, a spiccare però su tutti sono Rami Malek nei panni di Elliot Alderson, ruolo che lo ha consacrato come uno degli attori più bravi di Hollywood e regalato vari premi, e Christian Slater nel ruolo del misterioso Mr. Robot, interpretazione che lo ha fatto risorgere dopo varie scelte sbagliate e film che hanno nascosto il suo talento.
Elliot Alderson è un ragazzo della periferia di New York, di giorno è un ingegnere informatico e di notte, grazie alle sue abilità tecniche, si diverte a fare l’hacker giustiziere per colpire delinquenti e pervertiti del dark web. La sua vita è scandita da una forte solitudine, ansia sociale frenata solo dalla morfina e disturbi psichici nati da un’infanzia segnata dalla morte prematura del padre, suo unico vero amico, e il rapporto tossico con una madre che non lo ha mai voluto. Elliot indossa sempre una felpa nera con il cappuccio alzato, non ama il contatto fisico, odia la società in cui vive ed è in terapia per cercare di tirare fuori tutti i suoi demoni che tiene nascosti per non mostrare le sue crepe.
La sua monotona routine viene scardinata quando il suo destino di intreccia con quello della fsociety, un gruppo di hacker guidato da un uomo chiamato Mr. Robot che vuole liberare il mondo dai debiti bancari e smascherare i potenti che si arricchiscono sulle sofferenze della gente comune. Per farlo vogliono distruggere la E Corp, la multinazionale più grande e potente al mondo, con un attacco informatico in grado di azzerare ogni tipo di debito liberando così le persone da ogni problema monetario.
Elliot viene così catapultato in uno scontro idealista tra anarchia assoluta e sfrenato capitalismo americano, una lotta silenziosa combattuta non con armi e soldati, ma con schermi, software, lanci di malware e sfruttamento di bug. Elliot dovrà decidere se abbracciare la visione di Mr. Robot e far risorgere una nuova società su altri pilastri o se mantenere uno status quo che non ama, ma che forse è l’unico possibile. Ad ostacolare la missione della fsociety entreranno in gioco gli intrighi di potere da parte dei dirigenti della E Corp per mantenere la loro forza, personaggi misteriosi in grado di muovere perfettamente le loro pedine per vincere la guerra e scioccanti rivelazioni che faranno vacillare la già fragile stabilità mentale di Elliot.
Ciò che però rende Mr. Robot una serie diversa da tutte le altre è il modo in cui è stata scritta e girata.
Elliot tratta lo spettatore come il suo amico immaginario, come una figura con cui confidarsi, con cui condividere costantemente i suoi pensieri, le sue paure e le sue fragilità. Lo spettatore è quindi in una situazione privilegiata rispetto agli altri perché è nella testa del protagonista, ma dall’altro lato conosce ciò che Elliot gli vuole raccontare. Si crea così una continua ambiguità nel rapporto protagonista-spettatore, innescando bugie e dubbi che chi guarda deve riuscire a capire da solo perché Elliot si rivelerà non sempre affidabile.
Mr. Robot è una serie tv introspettiva, che decide di concentrarsi sui problemi dell’essere umano, sul suo rapporto con una società in continua evoluzione e che crea nodi difficili da scogliere per chi non riesce ad accettare le regole imposte dalla modernità. Elliot è il protagonista perfetto perché è un ragazzo che fatica a sopravvivere in questa realtà, a gestire le sue relazioni umane e che trova in Mr. Robot la forza necessaria per cambiare tutto ciò che lo sta distruggendo. Gli episodi sono lenti, dialogati, complessi e densi di riflessioni, che però restituiscono qualcosa di unico perché ciò che emerge è una perfetta fotografia della realtà odierna, una lucida descrizione della direzione che il mondo ha deciso di intraprendere e di come per alcuni sia difficile da accettare.