
Il 5 di ogni mese, 5 libri per tutti i gusti: BookAdvisor è la rubrica dove vi consigliamo ciò che ci è piaciuto di recente, tra novità e qualche riscoperta.
La città dei vivi, Nicola Lagioia (Einaudi) – recensione di Cristina delli Carri

Tutti sperano di non cadere mai vittime di qualcosa di terribile, come un incendio, un tradimento o un furto. Nessuno però prega di non diventare il carnefice: non sembra possibile ritrovarsi inspiegabilmente in questa posizione. Nicola Lagioia racconta della tragedia che nel 2016 ha sconvolto Roma e l’Italia intera: la storia del terribile omicidio di Luca Varani, dei suoi assassini, di tre famiglie e di una comunità, dilaniate da un destino che sembra impossibile da immaginare. La città dei vivi, edito nel 2020 come libro e nell’ottobre 2021 come podcast, è la ricostruzione di un fatto di cronaca nera che tutt’oggi appare surreale, ma che è davvero accaduto e che sembra trovare un suo senso soltanto nella cornice della periferia dimenticata di Roma.
La sconosciuta della Senna, Guillaume Musso (La nave di Teseo) – recensione di Matilde Elisa Sala

Qualche giorno prima di Natale, durante la notte viene ritrovata nella Senna parigina una giovane ragazza completamente nuda. Viene Salvata ma non se ne conosce l’identità finché gli esami del DNA non rivelano trattarsi della famosa pianista Milena Bergman. La donna in questione, tuttavia, risulta essere già morta l’anno precedente in un incidente aereo. Milena riesce a scappare dal pronto soccorso e così le speranze di poterle rivolgere qualche domanda, proprio in merito alla sua identità e alla sua storia, presto sfumano. La poliziotta Roxane Montchrestien, sbigottita ma incuriosita dagli avvenimenti, decide quindi di indagare più a fondo sul caso, intraprendendo un percorso labirintico che la porterà alla soluzione dell’enigma, districandosi tra grandi segreti e piccole bugie. Ancora una volta Guillaume Musso ci stupisce con un romanzo avvincente e misterioso al punto giusto, mai banale, ricco di colpi di scena e quesiti irrisolti.
L’inverno dei leoni, Stefania Auci (Narrativa Nord) – recensione di Laura Cecchetto

Sicilia, fine Ottocento, inizio Novecento. Il romanzo gravita attorno alle vicende dell’ormai influente famiglia Florio, alle prese con la propria ascesa economica e sociale, nata dalla miseria e alla ricerca di agio e nobiltà, snodandosi di generazione in generazione, verso la costruzione (e la decadenza) di un impero. In una Sicilia felix tratteggiata dal dialetto, dall’amore e dalla passione che guida le azioni di Ignazio e Giovanna da una parte, di Ignazziddu e Franca dall’altra, questa parabola famigliare, prima ascendente e poi discendente, punteggiata di ambizioni, sogni, invidia, mescola mirabilmente documentazione storica e finzione letteraria, definendo luci e ombre della Casa dei Florio, la sua dignità ma, soprattutto, la sua sconfitta.
Crossroads, Jonathan Franzen (Einaudi) – recensione di Chiara Del Corno

L’ultima pubblicazione di Franzen trascina il lettore con sé negli sviluppi di una saga familiare degli anni ’70, in un’America ruggente di progressismo, anarchia e cultura hippie. Le dinamiche relazionali legano in un unico, travolgente filo rosso i vari componenti della famiglia Hildebrandt: il padre, Russ, è il pastore di una chiesa locale, la madre, Marion, dall’intricato passato, è turbata del deteriorarsi del suo rapporto con il marito, il figlio maggiore Clem vorrebbe partire per il Vietnam, Becky, la sorella reginetta della scuola, aderisce a Crossroads, una comunità giovanile della chiesa, per impressionare un cantante di cui è innamorata e, infine, Perry, il brillante figlio minore, che ha tutti i buoni propositi di smettere con la droga. È una saga intimistica, ma anche ironica, che investe i piccoli, grandi drammi umani che da sempre contendono l’uomo tra la morale e la tentazione di rottura con le tradizioni. La trama, che sfiora le tematiche tragiche di colpa, pentimento, ma anche speranza, è calata in un microcosmo familiare autentico in cui campeggiano dinamiche accomunate dalla difficoltà di interagire con chi abbiamo accanto.
Il consiglio delle libraie di Colibrì
L’unica persona nera nella stanza, Nadeesha Uyangoda (66th and 2nd)

Capolavoro italiano uscito quest’anno, intreccia saggio, romanzo e memoir in un equilibrio perfetto. Italiana di origine srilankese, in questo libro Uyangoda spiega non solo che cosa significhi essere una persona nera in Italia, ma anche cosa significhi essere un’italiana nera e vivere tra persone che riconoscono come propri connazionali solo individui dai tratti caucasici che si chiamano “Maria” o “Giovanna”. Un libro per aprire gli occhi sul razzismo incorporato che riguarda un po’ tutti, per costruire un mondo più equo e giusto.