Del: 26 Gennaio 2022 Di: Riccardo Garosi Commenti: 1
Gestione dei rifiuti e cittadinanza consapevole

Servizio di raccolta stradale, domiciliare misto, integrale… sono tanti i servizi in capo a un gestore dei servizi di rifiuti urbani. Spesso risulta difficile promuovere il miglior servizio per la cittadinanza in termini di rapporti tra i servizi erogati e il costo; tuttavia, qual è il contributo del cittadino? Esistono molte azioni che ogni persona fisica o giuridica può compiere per cercare di rendere il ciclo dei rifiuti sempre più sostenibile.

Alla base di tutto il ciclo dei rifiuti, e in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030 dello sviluppo sostenibile, vi sono le famose “Quattro R”: Riduzione, Riutilizzo, Riciclo e Recupero. A queste si aggiunge una quinta “R”, ossia la Raccolta differenziata, presupposto di ogni politica legata allo smaltimento dei rifiuti. La Raccolta differenziata volta al riciclo e al recupero porta ad una riduzione della quantità di rifiuti ed una diminuzione di materie prime ed energia.

Altro presupposto per rendere più sostenibile la gestione dei rifiuti da parte dei cittadini è quello di promuovere una comunicazione efficace che porti il cittadino a diventare un utente consapevole. Deve essere una comunicazione diffusa e trasversale, che vada dalle scuole alla cittadinanza tutta. I promotori di questo cambiamento culturale dovranno essere molteplici: dagli insegnanti, alle Istituzioni, dalle associazioni ai singoli cittadini. Ognuno dovrà dare il proprio contributo per il raggiungimento di un obiettivo comune, quello della tutela dell’ambiente.

Tra le “Quattro R” è importante focalizzarsi sulla prima fase dell’intero ciclo dei rifiuti, la riduzione e il riutilizzo, per cercare di ridurre maggiormente il numero di rifiuti e anche la produzione di beni.

Per riduzione si intende una riduzione sia degli imballaggi superflui, sia dei prodotti finiti. Questi, quindi, provocano a loro volta una riduzione di estrazione e lavorazione delle materie prime e la necessità di smaltimento. A partire dagli anni del cosiddetto “boom economico”, in Italia e in tutta la parte privilegiata del pianeta, è iniziato un graduale processo di sovrapproduzione di beni e servizi che causano rifiuti ed inquinamento. Gli stili di vita odierni estremamente agiati di molti Stati del Mondo portano le persone a possedere molto più del necessario, in settori come quello tecnologico, alimentare e della moda.

Proprio in riferimento all’abbondanza dei beni che possediamo, risulta fondamentale il riutilizzo di essi e dare loro nuova vita. Oltre a semplici, ma efficaci, gesti quotidiani, come quello della busta della spesa riutilizzabile, negli ultimi anni stanno spopolando delle applicazioni che promuovono lo scambio o vendita di indumenti, o promuovono cibi invenduti a prezzi vantaggiosi. Si tratta di una sorta di baratto 3.0 o di regali, forme di scambio che sono sempre esistite soprattutto in passato e che sopravvivono ancora oggi ad esempio nelle zone periferiche del nostro Paese. Un altro sistema, oggi ormai in disuso, è quello del “vuoto a rendere”, che provocherebbe una riduzione di una grande quantità di bottiglie in plastica.

La raccolta differenziata in Italia oggi è pari al 73%, in aumento rispetto agli anni precedenti, a dimostrazione della centralità del tema. I vantaggi di uno sviluppo sostenibile e del riciclo sono fondamentali per tutelare progressivamente la salute del nostro pianeta.

Illustrazione di Michele Bettollini.

Riccardo Garosi
Politico in erba, mi piace parlare di sostenibilità in maniera trasversale. Scrupolosamente attento all'ambiente da far invidia a Greta Thunberg. Grande amante del cibo.

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