
Viaggi, esplorazioni, vagabondaggi. In questa rubrica, un’indagine intorno al movimento e al desiderio di spostarsi e cercare altri luoghi.
Come è risaputo, gli Stati Uniti d’America sono una nazione “giovane”. Nata formalmente il 4 luglio del 1776 in seguito all’approvazione la Dichiarazione d’Indipendenza degli Stati Uniti d’America, all’epoca era costituita dalle originarie 13 colonie britanniche che si staccarono dalla sovranità del Regno Unito. L’aspetto era quindi molto diverso dall’attuale Repubblica federale composta da 50 stati e un distretto.
In seguito alla Dichiarazione d’Indipendenza una delle necessità del governo americano era quindi quello di esplorare il vasto territorio che si apriva appena al di fuori dei confini delle 13 colonie.
Una delle principali imprese passata alla storia per i risultati conseguiti fu la spedizione dei due esploratori Meriwether Lewis e William Clark, il primo segretario privato di Thomas Jefferson e capo dell’esercito, il secondo membro di una famiglia coloniale di origini scozzesi. Questa esplorazione, che portò alla scoperta del mitico West, fu una delle più importanti del Nord America e gettò le basi per la formazione degli Stati Uniti moderni.
La spedizione, durata dal 1804 al 1806, fu finanziata dall’allora presidente Thomas Jefferson (uno dei quattro volti del monte Rushmore) anche in seguito all’annessione agli States della Louisiana, un territorio vastissimo e per lo più sconosciuto del quale era necessario definire i confini. Il “Corp of Discovery”, capitanato dai due esploratori e composto da una cinquantina di uomini, partì il 14 maggio 1804 da St. Louis, Missouri, su un barcone lungo 55 piedi, accompagnato da due piroghe; il viaggio terminò dopo circa 12mila chilometri, sulle sponde del Pacifico, nell’attuale stato dell’Oregon.
Lo scopo principale rimaneva di tipo commerciale, ovvero scoprire quello che prese il nome di “Passaggio a Nord-Ovest”, un ipotetico collegamento via terra percorribile grazie ai numerosi fiumi americani che permettesse di sviluppare commerci e trasporti tra la sponda atlantica e quella pacifica senza dover circumnavigare tutto il continente americano. La spedizione non trovò effettivamente il tanto sperato Passaggio a Nord-Ovest ma diede il via a un’altra serie di esplorazioni attraverso il mitico West che portarono all’espansione del dominio americano su questi territori giudicati abitabili e conseguentemente conquistati, spesso dopo averli strappati alle popolazioni native dei posti.

Per raggiungere le coste del Pacifico Lewis e Clark seguirono principalmente i corsi di alcuni dei principali fiumi del continente americano, come i Missouri e il Columbia, attraversando le famose Rocky Mountains, una delle più vaste catene montuose della Terra. Il corpo di spedizione si trovò ad attraversare luoghi meravigliosi, molti dei quali ad oggi costituiscono i più suggestivi parchi nazionali degli States. Ovviamente, trovandosi ad affrontare territori molto diversi, inesplorati e soprattutto sconosciuti, furono molte le difficoltà che incontrarono sul loro cammino. Fondamentale da questo punto di vista fu la collaborazione delle popolazioni native e in particolare di una figura: Sacagawea, una giovane donna della tribù degli Shoshoni, moglie del commerciante francese Toussaint Charbonneau, membro della spedizione. La giovane fu probabilmente comprata dalla tribù Hidatsa dopo essere stata strappata da quella d’appartenenza. La coppia fu ingaggiata da Lewis e Clark in North Dakota e Sacagawea fu una guida eccellente grazie alle sue capacità intermediarie linguistiche e per la conoscenza di territori ostili abitati esclusivamente dai nativi americani. Portò a termine il cammino dando anche alla luce un bambino come si è potuto apprendere grazie a uno dei diari che Clark e Lewis compilarono insieme per tutta la durata del viaggio.
La spedizione per il Passaggio di Nord ovest si rivelò proficua anche da un punto di vista scientifico: mentre Lewis si dedicò alla classificazione, osservazione e raccolta, di centinaia di specie di piante e animali fino ad allora sconosciute, a Clark si deve la mappatura di tutti i territori attraversati.
La spedizione di Lewis e Clark è entrata quindi nella storia per la sua importanza storica, scientifica e commerciale.
Il risultato ebbe una tale risonanza che il percorso compiuto dal Corp of spedition fu riconosciuto dal Congresso del 1978 come uno dei quattro sentieri storici nazionali originali ed entrò a far parte del National Trail System. Il Lewis and Clark National Historic Trail ad oggi è lungo circa 4,900 miglia (7,900 km) e si estende da Pittsburgh, in Pennsylvania, alla foce del fiume Columbia, vicino all’attuale Astoria, in Oregon, attraversando o costeggiando 19 stati e 4 fusi orari. Partendo dalla costa atlantica passa attraverso le colline e i territorio lussureggianti di stati come la Virginia o la Pennsylvania, taglia attraverso Kentucky, Illinois e Missouri fino ad arrivare all’area delle “Great Plains”, la regione geografica che attraversa verticalmente la parte centrale del nord America caratterizzata dall’iconico paesaggio di steppe e praterie caratteristico nell’immaginario dell’area centrale dello stato americano. Finite le Grandi Pianure si arriva alle vette e alle grandi vallate delle Montagne Rocciose e, una volta superate, alle coste del Pacifico.
Questo storico sentiero è sicuramente un cammino da fare una volta nella vita per addentrarsi in territori meravigliosi ripercorrendo parte della storia americana, troppo spesso purtroppo compiuta sulle spalle delle popolazioni native del mitico West.