
L’emergenza pandemica ha rallentato l’industria musicale e ha causato l’annullamento di numerosi concerti e grandi festival come quello di Coachella, che per la prima volta dopo anni sono stati interrotti. Da quest’anno le cose sembrano però cambiare, infatti il Coachella ha riaperto le porte alle migliaia di fan in trepidante attesa di ascoltare i concerti live dei più famosi cantanti al mondo. Ma quando nasce questo Festival?
La prima edizione del Coachella Valley Music and Arts Festival nasce nel 1999 da un’idea di Paul Tollett e della sua compagnia, la Goldenvoice, ma si hanno tracce precedenti del Festival nel 1993, quando viene introdotto un evento di protesta contro il rincaro del prezzo dei biglietti dei concerti.
In questa occasione il noto gruppo musicale Pearl Jams decide di organizzare un concerto e distribuire biglietti al di fuori del sistema controllato dall’azienda Ticketmaster, pianificando il concerto nella nota location dell’attuale Coachella, nei pressi di Indio, un piccolo paese nella Contea di Riverside, in California. Il Festival durava una settimana e prevedeva l’esibizione di cantanti e gruppi musicali di diversi generi: hip hop, rock, musica alternativa e altro, il tutto ad un prezzo nettamente inferiore rispetto a quello attuale.
Oggi il Coachella Valley Music and Arts Festival è un appuntamento fisso che si tiene ogni anno, un evento musicale che attrae migliaia di giovani artisti, cantanti e personaggi dello spettacolo e dello scenario internazionale e tanti altri curiosi che desiderano vivere la celebre calda atmosfera della selvaggia campagna californiana e i concerti live che si susseguono durante la giornata. Con il tempo il Coachella è divenuto importante anche per l’industria della moda; infatti, i prati del Festival sono diventati come dei red carpet su cui sfilano le celebrità che vestono uno specifico stile ispirato dalla tradizione hippie di Woodstock: un mix tra uno stile country, hippie, grunge, western e rock’n’roll.
Il nuovo anno ha portato con sé delle novità al Festival: i concerti sono tenuti da molti artisti famosi che non hanno soltanto intrattenuto il pubblico con i loro brani più celebri, ma hanno approfittato dell’attenzione di migliaia di fan per condividere un messaggio politico e sociale.
Un esempio è dato da Harry Styles, che ha esordito urlando To boyfriends everywhere, fuck you, una chiara critica nei confronti di una società patriarcale, maschilista e ancora troppo legata ai valori tradizionali del classico Machismo. Billie Eilish è diventata la più giovane artista ad esibirsi sul palco del Festival, durante la sua esibizione ha incoraggiato il giovane pubblico a non giudicare gli altri e a divertirsi.
Per la prima volta quest’anno anche un gruppo italiano ha fatto la sua apparizione sul palco americano.
I Måneskin si sono esibiti per la prima volta davanti a migliaia di spettatori cantando i brani che più li stanno rendendo famosi nel mondo in lingua inglese e italiana. Non meno importante è stato l’omaggio aderente alla campagna del Global Citizen #StandUpForUkraine del cantante Damiano David al popolo ucraino contro l’attacco bellico russo guidato da Putin, con la canzone di protesta We’re Gonna Dance On Gasoline, preceduta da un monologo ispirato al discorso di Charlie Chaplin ne Il grande dittatore.