Posted on: 12 Aprile 2022 Posted by: Matilde Elisa Sala Comments: 0
Il Purgatorio di Dante. hhhhhhhhhhhhhhh

Cercare di delineare la trama di questo romanzo è un tentativo davvero complesso. Oceano Mare, in realtà, racconta delle storie, storie di personaggi tutte apparentemente sconnesse tra di loro, destinate a unirsi e trovare un punto d’incontro nella piccola e misteriosa Locanda Almayer, luogo sperduto a ridosso del mare, lontano dal tempo e dalla frenesia del mondo.

Il vecchio Plasson trascorre i suoi giorni sulla spiaggia dipingendo il mare con l’acqua salata, per cercare di catturarne gli occhi, ma l’impresa è per lui impossibile perché non riesce a coglierne i confini. Il professor Bartleboom, intento a scrivere un’enciclopedia dei limiti, studia proprio i confini del mare, raccogliendo nel frattempo delle lettere indirizzate alla sua futura amata. La giovane Elisewin, accompagnata dal suo tutore Padre Pluche, arriva alla Locanda in cerca di una cura per la sua malattia, la paura del mondo, che troverà proprio nel mare. E poi ancora Madame Ann Deverià, mandata alla locanda dal marito per guarire dall’adulterio, il signor Adams, nascosto sotto falsa identità, per vendicare l’uccisione della sua amata e infine, un inquilino misterioso, che non esce mai dalla sua stanza.

Ognuno è giunto fino a lì per motivi diversi, ma in cerca tutti della stessa cosa: risposte, che possano tornare a restituire un senso alla loro vita, ferma a un punto e tremendamente incompleta.

Seppur possa sembrare banale o senza senso, sarà proprio il mare “senza strade” e “senza spiegazioni“, la soluzione ai loro interrogativi, metafora dell’esistenza e del senso della vita. Il mare non ha confini, il mare è in continuo movimento, cambia incessantemente aspetto, onda dopo onda, travolge ciò che incontra, senza chiedere, senza preavviso,

«Ed è qualcosa da cui non puoi scappare. Il mare… Ma soprattutto: il mare chiama… Non smette mai, ti entra dentro, ce l’hai addosso, è te che vuole… Puoi anche far finta di niente, ma non serve. Continuerà a chiamarti… Senza spiegare nulla, senza dirti dove, ci sarà sempre un mare, che ti chiamerà.»

Proprio come i personaggi del romanzo, ognuno di noi è immerso in questo immenso Oceano Mare che è la vita. Forse a volte è inutile tentare in tutti i modi di capirla, trovarne un senso razionale, col rischio di rimanere fermi o intrappolati.

Sarebbe meglio, al contrario, lasciarsi trascinare, onda dopo onda, vivere ogni attimo pienamente e immergersi con tutto il corpo nel suo flusso.

Uscito nel 1993, Oceano Mare, splendido romanzo poetico e filosofico di Alessandro Baricco, è suddiviso in tre sezioni, Locanda Almayer, Il ventre del mare e I canti del ritorno; travolge il lettore nella storia, lasciandolo con un senso di vuoto, ma con molte domande, alle quali invita a trovare risposta nel corso della propria esistenza. Chissà che magari qualcuno di noi sarà in grado di trovare gli occhi del proprio Oceano Mare, prima o poi.

In copertina: Claude Monet (1840-1926), Marine, Pourville, XIX secolo, non datato, olio su tela, 57×72,8 cm, Conservation Départemental du Patrimoine et des Museès du Gers, Abbaye de Flaran, Gers, France, Collezione Simonow.

Matilde Elisa Sala
Studio Lettere, mentre aspetto ancora la mia lettera per Hogwarts. Osservo il mondo con occhi curiosi e un pizzico di ironia, perdendomi spesso tra le pagine di un buon libro o le scene di un film. Scrivo, perché credo che le parole siano lo strumento più potente che abbiamo.

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