Del: 12 Maggio 2022 Di: Elisa Letizia Commenti: 0
Da rileggere per la prima volta: Il ritorno di Casanova

Lo scrittore e drammaturgo Arthur Schnitzler presenta uno dei personaggi più iconici della Venezia settecentesca entrato nell’immaginario comune e nel linguaggio ordinario internazionale: Giacomo Casanova, è il protagonista del romanzo dell’autore viennese.

Il romanzo non rappresenta in alcun modo la narrazione reale di quella che fu la vera vita di Casanova, bensì una storia immaginaria della vita dell’illustre cittadino della Serenissima, il ritorno di un ormai vecchio Casanova pronto a far ritorno nella sua amatissima e odiata Venezia, la stessa da cui fu esiliato in seguito alla famosa fuga dai Piombi.

Le autorità cristiane della Serenissima hanno messo da parte le loro ostilità nei confronti di Casanova, personaggio dai modi ritenuti immorali e oltraggiosi, per fare di lui un agente in incognito al loro servizio, al fine di individuare i sovversivi che minacciano la Repubblica e le istituzioni veneziane. Durante il viaggio incontra Olivo, una vecchia conoscenza, il marito di una delle sue tante amanti. L’amico invita Casanova a soggiornare nella sua dimora con la sua famiglia nei pressi di Mantova, qui rincontra la sua vecchia fiamma, le sue figlie e la giovane nipote Marcolina, una graziosa e intelligente studentessa di cui si invaghisce e tenta in tutti i modi di sedurre e conquistare.

La piacente Marcolina non rappresenta una delle sue tante amanti, ma piuttosto quella creatura di cui aveva sempre dubitato l’esistenza, la donna virtuosa.

Schnitzler ambienta la storia del celebre amante veneziano in un’umile dimora immersa in una campagna mantovana, un ambiente domestico familiare; Casanova soggiorna come ospite in una delle stanze del casale insieme ad altri ospiti, tra cui un ecclesiastico, un Marchese con sua moglie e il bel giovane ed intraprendente sottotenente Lorenzi, pretendente della bella Marcolina, da cui si sente fortemente minacciato, dato che per Casanova, Lorenzi ha tutto quello che lui ha ormai perso: la bellezza, la giovinezza, l’intraprendenza, il coraggio e la forza. 

Casanova torna a giocare il ruolo del seduttore, si mette in gioco per ottenere l’attenzione di Marcolina che scopre essere più sveglia e saggia di quel che credeva: i due intrattengono conversazioni impegnative sul pensiero di Voltaire, scrittore e filosofo molto amato dalla fanciulla, su cui Casanova sta per scrivere una critica.

Il seduttore scopre però di non essere più il tanto amato ammaliatore di donne, si ritrova vecchio e stanco, non più attraente, il suo aspetto ormai decaduto non attrae più le giovani dame come Marcolina che invece si sente infastidita dalle attenzioni di quello che ai suoi occhi è soltanto un vegliardo ed inopportuno ospite.

Alla fine, l’idealizzazione dell’amante Casanova decade come accade sempre nella natura umana: la giovinezza sfiorisce, la bellezza abbandona il corpo per lasciar luogo ad una graduale vecchiaia che porta via la vivacità e la spensieratezza del noto dongiovanni, lasciando invece stanchezza ed un’anzianità sempre più visibile.

Casanova diventa consapevole del tempo che scorre, della sua età e del cambiamento che sta vivendo; fino ad allora non aveva mai compreso quanto l’avanzare dell’età avesse compromesso il suo status di nobile seduttore, fino a quando non ha visto lo sguardo disgustato della giovane Marcolina, che non fa che allontanarsi dal vecchio Casanova ogni qual volta che quest’ultimo tenta un approccio con lei. 

Il ritorno di Casanova tratta una tematica molto contemporanea, l’avanzare dell’anzianità che prende il posto della giovinezza, l’ultima fase della natura umana da cui nessuno può scampare, neanche il tanto celebre dongiovanni veneziano, che sta per affrontare un percorso astratto per consapevolizzare la fine della tanto amata fama di seduttore. 

Elisa Letizia
Sono Elisa, studio lingue, appassionata d'arte, musica e cinema. Nel tempo libero scrivo del presente e lavoro per costruire il mio futuro.

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