Del: 17 Maggio 2022 Di: Daniele Di Bella Commenti: 0
Perchè gli ocelot dovrebbero interessarci?

Prima di rispondere a questa domanda è necessario capire cosa siano gli ocelot: classificati come Leopardus pardalis, si tratta di piccoli felini, non molto più grandi di un gatto domestico, con un caratteristico manto aranciato ricoperto da oblunghe macchie nere. Vivono nelle Americhe e coprono un vastissimo areale – esteso dalle regioni amazzoniche al Texas meridionale – che tra qualche anno potrebbe cospicuamente ridursi.

Secondo alcuni ricercatori del Caesar Kleberg Wildlife Research Institute, il Sud del Texas è una delle aree a maggior crescita urbana di tutti gli Stati Uniti: nel 1987 le città coprivano il 4.1% del territorio, in meno di 30 anni la percentuale è lievitata fino a raggiungere il 18.4% ed entro il 2050 si prepara a sfiorare cifre comprese fra il 33.4% ed il 39.2%.

Tale impennata nella crescita delle aree urbane ha condotto ad un enorme infittimento della rete stradale e alla conversione di molti territori in appezzamenti agricoli, in altri termini, alla frammentazione e alla riduzione dell’habitat degli ocelot.

Abituati a coprire grandi distanze per spostarsi da una regione boschiva all’altra, questi felidi si trovano sempre più spesso a dover tentare di attraversare tratti di strada molto trafficati, e ciò si rivela spesso fatale: le collisioni con veicoli sono la maggiore causa di morte per gli ocelot texani, il 40% dei decessi che coinvolgono la specie è riconducibile a questa causa. Per far fronte a questo problema, il Ministero dei trasporti del Texas ha realizzato una serie di passaggi sicuri che consentano agli animali di raggiungere il Laguna Atascosa National Wildlife Refuge, un’area protetta alla foce del Rio Grande.

L’iniziativa è molto interessante, e denota un positivo interesse nei confronti della conservazione della biodiversità (almeno in questo caso), ma purtroppo la superficie della riserva sta progressivamente riducendosi a causa dell’avanzamento dei confini urbani e, come suggeriscono i ricercatori dell’Istituto Caesar Kleberg, i corridoi ecologici che la connettono ad altre zone si trasformeranno probabilmente in isole racchiuse in una matrice di strade.

Il Laguna Atascosa National Wildlife Refuge

Se situati accanto ad aree urbane, potrebbero persino incrementare l’esposizione degli ocelot (e di altra fauna selvatica) ai rodenticidi e alle infezioni trasmesse dagli animali domestici.

Gli ocelot sono dunque costretti all’interno di regioni sempre più minute dalle quali possono difficilmente evadere, e ciò impedisce agli individui che abitano in un areale di incontrare e incrociarsi con esemplari di diversa provenienza. Si riduce così la probabilità di rimescolamento dei patrimoni genetici e con essa la diversità genetica, rendendo le popolazioni più vulnerabili ai cambiamenti ambientali e più soggette all’insorgenza di patologie. La situazione è ulteriormente peggiorata dal muro eretto sul confine tra Messico e USA, che isola completamente gli ocelot texani da quelli messicani.

La somma di tutti questi fattori dà come risultato una popolazione di ocelot che nello stato della stella solitaria conta soltanto da 50 a 80 individui, e che probabilmente andrà riducendosi, se le politiche di sviluppo umano verranno mantenute pari a quelle degli ultimi trent’anni. Dunque, gli ocelot dovrebbero interessarci perché sono l’ennesimo esempio di come le pianificazioni, per ora distratte e sconsiderate, della più intelligente fra le scimmie incidano sulla biodiversità e determinino la sopravvivenza o la scomparsa di una specie meravigliosa.

Daniele Di Bella
Sono Daniele, da grande voglio fare il biofisico, esplorare l'Artide e lavorare in Antartide. Al momento studio Quantitative Biology, leggo, mi interesso di ambiente e scrivo per Vulcano.

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